Il prof Unicam David Vitali
I fisici Shabir Barzanjeh e Johannes Fink dell’Institute of Science and Technology Austria (IST Austria), Stefano Pirandola dell’Università di York in Inghilterra e David Vitali dell’Università di Camerino hanno inventato e dimostrato sperimentalmente un nuovo prototipo di radar che utilizza l’entanglement quantistico per rivelare un oggetto a distanza. Questa integrazione della fisica quantistica nella vita quotidiana può influenzare in modo significativo il settore biomedico e della sicurezza. La ricerca è pubblicata nella rivista Science Advances. L’entanglement quantistico è un fenomeno fisico per cui due particelle rimangono interconnesse, continuando a condividere caratteristiche fisiche a prescindere dalla loro lontananza reciproca. Il lavoro appena pubblicato ha dimostrato una che di rivelazione chiamata “illuminazione quantistica a microonde” che fa uso di fotoni a microonde correlati quantisticamente come metodo di rivelazione. Il prototipo, noto anche come “radar quantistico”, è in grado di individuare oggetti in ambienti altamente rumorosi in cui i classici sistemi radar solitamente falliscono. La tecnologia ha il potenziale per applicazioni di imaging biomedico a bassissima potenza e scanner per la sicurezza. «Il messaggio principale della nostra ricerca – affermano i ricercatori – è che il ‘radar quantistico’ o l’‘illuminazione quantistica a microonde’ non sono solo possibili in teoria, ma anche in pratica. Se raffrontata con i classici strumenti di rilevazione a bassa potenza nelle stesse condizioni, è già possibile vedere che, nel caso di basso numero di fotoni, la rivelazione basata sulla fisica quantistica può essere superiore».
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Un piede nella fantascienza.
Il fenomeno dell’entanglement è incredibile. Rovescia la nostra concezione del mondo! Bravi!
L’entanglement quantistico, o correlazione quantistica, è un fenomeno quantistico – privo di analogo classico – per cui in determinate condizioni due o più sistemi fisici rappresentano sottosistemi di un sistema più ampio, il cui stato quantico non è descrivibile singolarmente, ma come sovrapposizione di più stati. Ne consegue che la misura di un’osservabile di un sistema (sottosistema) determini simultaneamente il valore anche per gli altri.
Poiché risulta possibile dal punto di vista sperimentale che tali sistemi (sottosistemi) si trovino spazialmente separati, l’entanglement implica – in modo contro-intuitivo – la presenza di correlazioni a distanza, teoricamente senza alcun limite, tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria.
Il termine entanglement (in inglese, “groviglio”) fu introdotto da Erwin Schrödinger in una recensione dell’articolo sul paradosso EPR (EPR: Einstein-Podolsky-Rosen), che nel 1935 rivelò a livello teorico il fenomeno.