Una processione di tre uomini:
il vescovo prega nella città deserta
I fedeli seguono dalle finestre (FOTO)

MACERATA - La celebrazione del Venerdì Santo si è svolta in un clima surreale. Solo monsignor Nazzareno Marconi, il sindaco Carancini e il comandante della polizia locale hanno attraversato la città. La polizia si è schierata di fronte alla questura per un saluto. Dalle case bandiere e scatti con il cellulare

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Il vescovo Nazzareno Marconi con il sindaco Romano Carancini al monumento ai caduti

 

di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)

Delle centinaia di persone, dei figuranti in costume, delle preghiere corali che riempivano le strade del centro per la celebrazione del Venerdì santo, oggi non è rimasto niente. Solo il vescovo Nazzareno Marconi, il sindaco Romano Carancini e il comandante della polizia locale Danilo Doria hanno attraversato il centro deserto di Macerata. Al volto le mascherine, alle mani i guanti azzurri. Dalle finestre delle case qualcuno si è affacciato ad ascoltare le preghiere che il vescovo ha recitato usando un microfono e ripercorrendo le tappe della Via Crucis.

processione-pasqua-covid-1-650x433L’anno scorso, come da tradizione, c’erano i cavalli a solcare i selciati cittadini, c’era il figurante che rappresentava Cristo e che portava la croce, c’erano i soldati romani, c’erano i tanti rappresentanti degli ordini religiosi, c’erano i politici e centinaia di fedeli che come ogni anno seguivano la processione. Quest’anno, con la crisi del Coronavirus, le strade erano deserte e i fedeli si sono affacciati dalle finestre delle case, qualcuno ha scattato una foto col cellulare, altri sono usciti dai portoni, c’è anche chi ha esposto una bandiera tricolore. La processione di tre uomini, più che altro simbolica, è partita dal monumento ai Caduti. Da lì il vescovo, con in mano un piccolo crocifisso e un microfono, è andato insieme a sindaco e comandante della polizia locale verso corso Cavour mentre il cielo della sera si faceva poco a poco scuro. Da lì ai cancelli, in via Garibaldi, e poi su in via Crescimbeni, fino a corso della Repubblica e in piazza della Libertà. Qui di fronte al palazzo della questura e prefettura il questore Antonio Pignataro e i suoi uomini si sono schierati con le auto di servizio con i lampeggianti accesi a colora di blu le antiche mura della piazza. Tutti sull’attenti, ognuno ad almeno un metro di distanza dall’altro, per il passaggio della processione. E qui il vescovo si è fermato per un altro momento di preghiera. La processione dei tre uomini è poi proseguita verso il duomo di Macerata. L’anno scorso c’erano i canti, c’era la banda, c’era la statua del santo, c’erano le strade piene di persone. Quest’anno c’era la speranza, di tante cose e, tra queste, che l’anno prossimo sia di nuovo così.

(Gian. Gin.)

 

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Il comandante Danilo Doria

 

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Una fedele prega durante il passaggio del vescovo

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La polizia schierata di fronte alla questura

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Il questore Antonio Pignataro

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