Nicola Braghetti, portavoce dei commercianti, indica il cantiere della Quadrilatero
di Maurizio Verdenelli (foto di Luciano Carletti)
Muccia in rivolta contro la ‘strada’ che la taglierà fuori dai flussi commerciali già resi precari nel post sisma da tre anni e mezzo a questa parte. Una bollente assemblea (al bar Carnevali, dove si è trasferito l’inagibile Motel Agip) di esercenti e cittadini si è conclusa questo pomeriggio con la determinazione da parte dei consiglieri di minoranza presenti di presentare domani mattina una mozione al sindaco Mario Baroni per indire un consiglio comunale aperto e discutere del caso.
L’area del cantiere Quadrilatero
«Siamo penalizzati dalla nuova viabilità di Muccia». E’ questo il fermo e deciso grido di allarme dei titolari di attività commerciali che segnalano una loro chiara esclusione dal tracciato della nuova Pedemontana. Il cantiere è già in cammino: l’area, in località Giove, dove sorgerà il cantiere è già stata delimitata dalla recinzione arancione in attesa dei mezzi movimento terra della Quadrilatero. Un cantiere dal quale l’amministrazione si è già chiamata fuori trattandosi di opere di pertinenza della società che ha realizzato la stessa superstrada cui il nuovo svincolo muccese si collega. Argomentazioni che non hanno placato tuttavia la ‘protesta’ di cui portavoce è Nicola Braghetti, commerciante. Il nodo della contesa e’ il tratto di asfalto che prefigura, da progetto originale, una rotatoria a tenere insieme la Valnerina alla superstrada Civitanova Marche- Foligno.
«La Quadrilatero vuole cosi – dichiara Braghetti – però il Comune doveva dire la sua. Non so se l’amministrazione abbia chiesto di cambiare il progetto alla Quadrilatero. Il sindaco ci ha detto che la società non ha voluto considerare alternative». Dice ancora Braghetti: «Inizialmente per la Pedemontana si pensava ad uno svincolo verso il cimitero. Invece ora si sa che dall’uscita della superstrada Valdichienti sarà realizzata una rotatoria che unisce Valnerina e Valdichienti. Non tenendo conto del commercio di Muccia. La nostra proposta è che dalla superstrada si possa fare un tratto verso Muccia e poi scendere: senza riversarsi subito verso Visso. Sarebbe un importante segnale – conclude – verso noi commercianti alle prese con i problemi del post sisma. E non si taglierebbe fuori anche la testimonianza che volle Enrico Mattei a Muccia realizzando lo storico motel laddove c’era una posta dei cavalli».
Hanno ragione basta con le opere inutili
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Le infrastrutture sono utili se rispettose del territorio ove impattano e se razionalmente pensate al suo sviluppo.