di Marco Cencioni
Un’escursione sul Vettore si trasforma in un’occasione imperdibile per ammirare spettacolari effetti ottici.
E’ quanto accaduto a Federico Papi di Sarnano e Giovanni Mattei di Corridonia, due giovani di 24 anni diventati amici perché accomunati dalle stesse passioni: la montagna e la fotografia. Domenica scorsa hanno deciso di ripetere l’esperienza vissuta la scorsa estate al confine fra Marche ed Umbria e di incamminarsi così verso il rilievo montuoso più alto del massiccio dei Sibillini, con i suoi 2.476 metri di altitudine. E’ bastato un cellulare di ultima generazione per immortalare lo “Spettro di Brocken”, detto anche “Gloria” e la “Corona” durante il ritorno verso Forca di Presta, dove hanno lasciato le auto. «Erano le 16,25, quasi al tramonto, quando ci siamo girati verso il versante sud e abbiamo notato questa nebbia che era salita – racconta Federico Papi – incredibile riuscire così a fotografare lo spettro di Brocken, che per noi che coltiviamo questa passione è sicuramente una cosa indimenticabile. Ma la nostra fortuna non è terminata lì, perché come ci siamo voltati abbiamo notato che, proprio al tramonto del sole, una nuvola ci ha sommerso ed è stato possibile imbattersi in una corona solare. Entrambi gli effetti sono durati pochi secondi ma siamo stati veloci a catturarli».
Per quanto riguarda lo spettro, è necessario affinché si verifichi avere poco sotto la propria posizione uno strato di nebbie con il sole piuttosto basso (meno di 40°) che proietta l’ombra sulle nubi. Si realizza quando l’ombra ingrandita di un oggetto che si trova ad una altezza considerevole è circondata, in basso, da nuvole e nebbia e si trova in direzione opposta al sole. In queste condizioni si potrebbe osservare un arcobaleno circolare per effetto della diffrazione della luce ad opera delle gocce d’acqua. La “Corona” invece, anello colorato che circonda il sole, si forma a causa della presenza di strati nuvolosi abbastanza sottili, sia formati da goccioline d’acqua liquida che da cristalli di ghiaccio. Per vederla, è fondamentale che le dimensioni delle goccioline o dei cristalli siano più o meno le stesse e può comparire in presenza di nebbia che, in questo caso, si diraderà brevemente. «Vado sempre in montagna con il mio cane Mike ed è il posto dove mi sento veramente me stesso, senza mascherare niente – conclude il giovane – rivela chi siamo veramente, lassù riscopriamo noi stessi e alla fine di questa avventura è stato splendido poter osservare fenomeni così rari e magnifici».
Spettro di Brocken sui Sibillini, l’ombra diventa fenomeno fotografico
Veramente spettacolare, complimenti ragazzi
Complimenti
Un nome storico di questo fenomeno è Spettro di Brocken o Arco di Brocken. Il nome deriva dal monte Brocken, la più alta vetta della catena dell'Harz, in Germania. Poiché la vetta è sopra il livello delle nuvole e la zona è spesso nebbiosa, le condizioni per cui un'ombra viene proiettata su uno strato di nuvole viene relativamente favorita. L'apparizione di ombre giganti che sembrano muoversi da sole a causa del movimento dello strato di nubi (questo movimento è un'altra parte della definizione di Spettro di Brocken) e che sono circondate da una gloria può aver contribuito alla reputazione dei monti dell'Harz come rifugio per streghe e spiriti maligni. (da Wikipedia)
Complimenti Ragazzi per queste foto FANTASTICHE!!!!!!!!!!!!
Che meraviglia!!
Complimenti!!!
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Spettacolo puro.
Bravi ragazzi, sarebbe molto bello se molti giovani anziché passare il loro tempo libero dentro locali, ogni tanto andare all’ aria aperta ….
bravi ragazzi e complimenti per queste immagini spettacolari, e
che siano da esempio per tanti giovani, come scrive Giovanna sopra…. continuate ancora a catturare queste “emozioni” naturali.
Queste sono le vere emozioni, non quelle farlocche, malate prodotte dalla cannabis ‘lait’! Cento di queste emozioni!
Meravigliarsi di quel che ci circonda non ci fa invecchiare… complimenti
La natura e’ bellissima peccato che l’ abbiamo distrutta definitivamente.