Telecamere della provincia sotto la lente per scoprire la strada fatta dagli autori della rapina all’ufficio postale di Piediripa per arrivare in provincia e andarsene. Gli inquirenti non escludono che ci siano altre due persone coinvolte nel colpo che è stato messo a segno lo scorso martedì quando due uomini, con il volto travisato e armati di pistola, sono entrati nell’ufficio postale e, dopo aver rinchiuso dipendenti e clienti all’interno di un bagno (dieci persone in tutto), hanno portato via circa 6mila euro.
Alcuni clienti erano stati derubati dei soldi che avevano con loro. Le indagini sulla rapina sono condotte dalla Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Maria Raffaella Abbate. I poliziotti stanno cercando tracce dei malviventi con una analisi al largo spettro delle videocamere che si trovano in provincia. L’obiettivo è capire da dove siano arrivati i malviventi per giungere in provincia. L’ipotesi degli inquirenti infatti è che ad agire siano state persone che provenivano da fuori, probabilmente da una regione del sud Italia. Solo il controllo attento di tutte le riprese (operazione che richiede ore e ore di lavoro) potrà consentire di individuare l’auto usata dai malviventi per mettere a segno la rapina. Possibile inoltre che non fossero soli i malviventi che hanno colpito ma che avessero dei complici che li attendevano fuori dall’ufficio postale, magari su di un’auto in sosta vicino a via Cluentina, dove si trova l’ufficio postale che è stato rapinato.
(Gian. Gin.)
Rapina choc a Piediripa, armati di pistola assaltano le Poste Dipendenti e clienti chiusi in bagno
«Mi hanno puntato la pistola e portato nel bagno: dentro la gente piangeva e urlava»
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