di Gabriele Censi
Con un segno rosso sul viso, per aderire in modo visibile alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il rettore Claudio Pettinari e la delegata alle pari opportunità Barbara Re hanno presentato le iniziative dell’ateneo su questa tematica. Con dietro l’immagine di Liliana Segre. L’ateneo ha dedicato alla senatrice a vita, destinatrice di messaggi di odio on line, l’inaugurazione dell’anno accademico qualche giorno fa.
“Le parole hanno un peso” la frase di Liliana Segre è presa ad esempio per la campagna contro la violenza sulle donne da Unicam. «La tragedia dei campi di concentramento – ha ricordato il rettore – non ha riguardato un solo genere ma condanniamo qualsiasi tipo di violenza. Il nostro paese è il primo al mondo per femminicidi, 119 nel 2018, qualcuno in meno quest’anno ma sempre numeri gravi. Il piano di ateneo ha l’obiettivo di ridurre ogni tipo di discriminazione e violenza, non solo fisiche, possono essere nei comportanti e nelle regole. Vogliamo dare premialità a quei settori in cui il bilancio di genere verrà rispettato. Tutte le nostre azioni devono essere ricondotte a questo obiettivo e condividiamo questo nostro lavoro con il territorio»
I contenuti del piano sono state illustrati da Barbara Re: «Vogliamo valorizzare il merito, interveniamo sul linguaggio perchè appunto le parole hanno un peso anche all’interno dell’ateneo, sarà limitato l’uso del maschile inclusivo, anche nella modulistica, ci sarà un gruppo di lavoro per la redazione del bilancio di genere e monitorare la consapevolenzza del personale in materia di parità di genere. Ci occuperemo in particolare dei settori di scienza, tecnologia ingegneria e meccanica meno sensibilie al femminile, anche attraverso bandi e protocolli di intesa con altri enti. Il percorso è solo all’inizio anche a livello normativo»
Accanto ai rappresentanti dell’ateneo la delegata di ActionAid Italia Lucia Romagnoli per la seconda edizione del contest “Donne: diritto alla vita senza violenza”, promosso da Unicam in collaborazione con ActionAid, e rivolto agli studenti universitari ed agli studenti delle scuole superiori che possono partecipare con un elaborato video, video-lettere, canzoni, fumetti, progetti, app, software, proposte legislative, fotografie, testi e racconti. Al termine il rettore e la delegata hanno rilasciato degli attestati di benemerenza al gruppo Scout Agesci di Porto San Giorgio protagonista in questi giorni con una campagna antiviolenza nelle scuole in collaborazione con Il Faro cooperativa sociale di Macerata e l’Osservatorio di Genere. I ragazzi hanno realizzato un video di grande impatto che evidenzia in modo ironico e con un linguaggio fresco il tema della mercificazione del corpo femminile.
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Femminicidio:
In Italia sono uccise 0,24 donne ogni 100 mila abitanti, quindi in ulteriore diminuzione rispetto alle statistiche degli anni 2000. Meno che in Inghilterra, Germania e ovviamente di tutti i Paesi dell’Est. Solo in Svezia, Irlanda e Grecia c’è un tasso più basso. Negli altri continenti la situazione è molto peggiore.
E’ gravino che un’Università non dia informazioni corrette…
Bisogna essere contro la violenza tout-court, anzi bisogna essere attivamente a favore della gentilezza, come ben predica il Dalai Lama.
E’ violenza anche l’autorazzismo, Iacobini, viene da chiedersi come possa venire in mente a un Magnifico Rettore un’assurdità così patentemente insensata come l’attribuire agli uomini italiani il record mondiale della violenza verso le donne, quando anche il più sprovveduto degli analfabeti sa benissimo che in Africa, in Asia, nel mondo islamico la condizione delle donne è infinitamente più tragica.
“….il nostro Paese è il primo al mondo per femminicidi, 119 nel 2018….”
Colossale falso primato…!!!
Il saggio del marchesino Eufemio di Gioachino Belli
A dì trenta settembre il marchesino,
d’alto ingegno perché d’alto lignaggio,
diè nel castello avito il suo gran saggio:
di toscan, di francese e di latino.
Ritto all’ombra feudal d’un baldacchino
con voce ferma e signoril coraggio,
senza libri provò che paggio e maggio
scrìvonsi con due g come cuggino.
Quindi, passando al gallico idioma,
fè noto che jambon vuol dir prosciutto,
e Rome è una città simile a Roma.
E finalmente il marchesino Eufemio,
latinizzando esercito distrutto,
disse exercitus lardi, ed ebbe il premio!