Francesco Fiordomo e Antonio Bravi festeggiano la vittoria a Recanati lo scorso 10 giugno
Adesione in massa nella compagine consiliare e amministrativa di Recanati al partito Italia Viva di Matteo Renzi (leggi l’articolo), Fratelli d’Italia non ci sta: «Possibile mai che le truppe cammellate di Renzi possano controllare di fatto un comune di più di ventimila abitanti annullando il tanto sospirato “cambiamento” e mettendo il resto della maggioranza con le spalle al muro?», domanda la sezione locale del partito di Giorgia Meloni.
«Come partito e gruppo politico, non possiamo che essere contenti che nascano nuove sezioni partitiche in città, che sicuramente aumenteranno il dibattito intellettuale e culturale che deve essere al centro di una vita politica attiva. Restiamo però basiti di fronte a quanto letto riguardo la nascita di Italia Viva a Recanati – spiega FdI -. Se era certa l’adesione di Francesco Fiordomo (che in pompa magna dal palco della Leopolda ha partecipato al battesimo del partito) restiamo davvero allibiti vedendo quanti, aderenti alle liste della coalizione di sinistra e addirittura esponenti di spicco di liste che rappresentavano direttamente Antonio Bravi, siano oggi stati trascinati all’interno del movimento renziano. Per di più, restiamo esterrefatti dalla noncuranza con la quale vengono elencate tutte le cariche e i posti di comando a cui, in un tranquillo sabato di metà novembre, questo partito ha avuto accesso. E così, quelli del “cambiamento che continua” si sono trovati ad avere il vicesindaco, l’assessorato ai lavori pubblici, la presidenza del Consiglio comunale, le deleghe alle Pari opportunità, allo Sport e alla Sanità, la presidenza delle Commissioni Servizi sociali e Urbanistica e addirittura sei Consiglieri su 16, diventando così una componente decisiva per l’esistenza stessa dell’amministrazione Bravi. Non solo, scopriamo anche che Italia Viva ha propri esponenti nei CdA dell’Astea, di Centro Marche Acqua e ha collaborazioni fondamentali all’interno della Fondazione Ircer».
Per Fratelli d’Italia «la sfacciataggine nell’elencare tutte le cariche assunte dal nuovo gruppo politico cittadino testimonia ancora una volta lo stile comunicativo votato all’arroganza e alla mancanza di umiltà che connotano questa maggioranza. Quanto ancora Recanati dovrà essere ostaggio dei giochi sinistri, prima tra Pd e Fiordomo, oggi tra Renziani e liste civiche di maggioranza? Possibile mai che le truppe cammellate di Renzi possano controllare di fatto un comune di più di ventimila abitanti annullando il tanto sospirato “cambiamento” e mettendo il resto della maggioranza con le spalle al muro? Ci auguriamo che il sindaco Bravi non chini il capo di fronte a questa evidente prova di forza di Fiordomo e compagni, speriamo che la guida di Recanati sia lasciata fuori da squallidi intrallazzi di partito e libera dagli interessi del rottamatore riciclato Matteo Renzi e dei suoi fedelissimi. In mezzo a questo caos di una sola cosa siamo certi: i recanatesi non si faranno prendere in giro né dal fantomatico “cambiamento” né dai soliti mutaforma della politica che in sostanza restano sempre gli stessi di sempre: affamati di potere e di poltrone».
Assessori, consiglieri e civici: Italia Viva fa il pieno a Recanati
Si proprio bene anzi come diceva la Sora Lella annamo bene proprio bene
Bene molto bene
Fratelli d'Italia? Davvero?
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certi politici si interessano allo jus soli e allo jus culturae. Dovrebbero invece andare alle elezioni prima che Renzi aumenti di potenza a scapito del PD.
Da Simone Simonacci, già candidato sindaco e consigliere d’opposizione riceviamo: “Non ci è voluto molto, ma almeno speriamo che i recanatesi capiscano cosa è effettivamente successo. Dopo aver sventolato per tutta la campagna elettorale il pericolo fascista incarnato da me e dalla mia coalizione, scopriamo oggi che bisognava invece guardarsi dagli “amici favolosi”. Mi dispiace per la città che ci sia un sindaco privato di ogni potere perché legato mani e piedi a un gruppo politico che non è il suo e che anche ideologicamente ha differenze sostanziali. Non vorrei essere nei panni di Antonio Bravi, circondato da esponenti chiave di liste che sostenevano direttamente la sua persona (“Uniti per Antonio Bravi”) e poi hanno seguito immediatamente Francesco Fiordomo, folgorati sulla via della Leopolda. A chi pensava che votare per la coalizione di Antonio Bravi sarebbe stato un atto di “cambiamento”, ricordo che in questo momento l’Astea, metà giunta, quasi mezzo Consiglio e la rappresentanza comunale in Centro Marche Acqua sono in mano allo stesso partito. Alla faccia del civismo e del ricambio”.