di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)
I seggiolini anti abbandono per bambini in auto obbligatori da oggi, e non da marzo come era previsto. Il colpo di scena in una circolare diramata dal ministero dell’Interno ieri pomeriggio, quindi a 24 ore dall’entrata in vigore. E’ obbligatorio mettersi in regola per quanti hanno bambini di età inferiore a 4 anni. Questa mattina è iniziata la corsa per mettersi in regola ma già nel giro di qualche ora i negozi specializzati hanno “bruciato” i dispositivi a disposizione. «Abbiamo venduto tutto – spiega Donatella della Prenatal a Piediripa- abbiamo già diverse prenotazioni per non parlare delle telefonate che abbiamo ricevuto». «Il provvedimento trova impreparate sia le aziende che gli acquirenti» sottolinea una delle titolari di Tesoro Mio a Tolentino.
Potenzialmente chi non è in regola potrebbe essere multato. La sanzione amministrativa va da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56,70 euro) e prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente. Ma si prevede un minimo di tolleranza. «L’obiettivo è di non sanzionare nell’immediatezza – spiega Danilo Doria, comandante della Municipale di Macerata – e di far adeguare la cittadinanza concedendo del tempo per organizzarsi. Il provvedimento deve essere pubblicizzato e diffuso». «Oggi eravamo impegnati in altro – spiega Gabriella Luconi, la comandante della Polizia municipale di Recanati – e finora non ho dato disposizioni. Purtroppo fanno le leggi e non siamo preparati ad applicarle».
Il provvedimento è stato approvato dopo una serie di terribili episodi che hanno visto la morte di bimbi dimenticati in auto dai genitori.
«Premetto che sono d’accordo sull’utilità e indispensabilità di questa legge – commenta Cecilia Franceschetti, mamma di un bimbo di due anni – ma per lo Stato italiano i soldi per ricomprare due seggiolini per la macchina chi me li dà entro domani mattina per mettermi in regola? Chi ci dice entro domani mattina quali sono i dispositivi di allarme idonei dato che ancora nessuno sa quali siano? Chi mette seggiolini e sensori idonei entro domani mattina nei negozi?». Ha appreso casualmente dalla radio dell’entrata in vigore del provvedimento Aldo Tortolini, papà di due bambini di 4 anni e pochi mesi. «Non sono attrezzato e questo, a mio avviso, dipende dal fatto che ci sia stata scarsa comunicazione da parte degli organi competenti. Nonostante qualche negoziante pur di vendere, abbia iniziato da giugno scorso a far circolare la notizia falsa che l’obbligo ci sarebbe stato dal 1° luglio. Per il resto penso assolutamente che sia un’ottima idea per tutti coloro che vivono con i ritmi frenetici a cui purtroppo il mondo oggi ci costringe». Il costo non è eccessivo secondo Oana Nistor: «Sapevo che sarebbe entrato in vigore ma non mi sono ancora organizzata, comunque penso che sia una buona idea, mi fa stare sicura». Non sapeva che il giorno “X” sarebbe stato oggi Sara Fusari, due bambini di 4 e 2 anni: «E’un provvedimento giusto perché con la vita frenetica che abbiamo credo che non si possa dire “a me non accadrà mai una tragedia simile”. Quindi ben vengano degli strumenti di prevenzione». Meno favorevole Daniele Fabiani, papà di Roberta, 4 anni: «Sembra una tassa in più». Giorgia Pirvulescu non ha ancora provveduto a mettersi in regola ma approva la nuova legge: «Ho 3 figli e, sembra assurdo, ma l’ansia mi porta a, controllare sempre i posti dietro in auto. Non giudico chi ha avuto questi terribili incidenti. Oggi la vita è difficile e i ritmi frenetici».
Voce fuori dal coro quella di Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Macerata: «Un Paese che affida al microchip di un seggiolino quella che dovrebbe essere l’attenzione prioritaria e la cura dei propri figli da parte dei genitori, dichiara il fallimento del proprio modello di sviluppo. Perché qui si tratta di organizzazione del lavoro, ‘erogata’ così malamente da incidere in modo del tutto negativo sulla mente delle persone che lavorano. Qui si tratta di supporto all’adozione di modelli mentali che tendono a de-responsabilizzare, estraniare, meccanizzare la più bella occasione di interazione che sia offerta alla vita di un adulto, come quella che consiste nell’accompagnare una giovane vita nel mondo. Qui si tratta di dis-educare, perché se non ci ricordiamo di avere con noi il bene più prezioso che ci sia capitato di avere nella nostra esistenza, allora non saremo più in grado di farlo – via via – con gli anziani, con i gatti, con gli alberi, con le piante, con le spiagge, con i panorami. Perché se è vero che, come molti sostengono, almeno la vita del bambino è salva – e certo non è poco davvero! – è anche vero che disabituandoci alle attenzioni o meglio, abituandoci ad attivare l’attenzione grazie a un dispositivo, siamo sicuri che via via perderemo proprio quegli schemi mentali utili alla cura? E allora ci dovranno essere altri dispositivi in grado di attivare la nostra attenzione per ricordarci di prendere il bambino in macchina prima di uscire di casa, di controllare di averlo con noi dopo la spesa al supermercato o la gita ai monti, di renderci conto se lo abbiamo cambiato e nutrito, cullato e coccolato a sufficienza».
E cq, puoi avere tutti i problemi o i pensieri del mondo ma se ti scordi tuo figlio in macchina sei proprio una grandissima ****, e mi scuso con la *** per il paragone !!!!!
Il mondo lo fanno girare intorno alla tecnologia.... Purtroppo ci sono stati genitori ke sono stati attratti dalla tecnologia e si sono dimenticati i figli il cane in macchina e ora ecco i risultati.... Cmq pienamente d'accordo con la Prof...
Questo è il risultato delle istituzioni spara e spera ,questo provvedimento aveva un margine di tempo fino ai primi mesi del 2020.
Tanto se uno ha il cervello in tilt non c'è dispositivo che ti salva....
Come sempre, solo in Italia la Sicurezza si trasforma in Business, invece la Sicurezza è altro!
calma ne arriveranno subito tanti altri
A forza di affidare tutto a dei dispositivi elettronici,ci dimenticheremo pure come si dovrebbe vivere.
Fabio Ji On Astolfi già siamo un bel po' avanti.
Sauro Sauro Scarpeccio infatti, abbiamo perso di vista il senso dell'utilizzo della tecnologia
Fabio Ji On Astolfi va bene potete essere d’accordo o meno, poi se succede qualche tragedia tutti ad esclamare dove era il genitore... boh...
Almeno questa è una legge fatta bene
Ormai c'è la pillola per tutto! Mi sembra perfettamente in linea. USARE LA TESTA MAI, EH?!
A quando un sedile anti puzzetta in auto? Quando vado a spasso con la famiglia ogni scorreggia si rischia tutti la vita
E gli italiani paga
No no tolleranza zero. Che scherziamo, multe a go go a chi non è in regola. Vogliamo mica che da 8 passino a 9 casi di abbandono in 10 anni. Un obbligo è un obbligo.
10 casi in 20 anni... Serviva fare comprare a tutti gli italiani sto coso ..
Ma porca pupa, ho più di 30 anni. Perché non mi ricordo di bambini dimenticati in auto? Perché non c'erano casi o perché i bambini stavano DAVANTI? AH GIÀ... ADESSO C'È L'AIRBAG. E lo carichi dietro.. Tecnologia su tecnologia ma le teste sempre più vuote "tanto c'è l'applicazione".
Beh il fatto che sia entrata in vigore una legge e che non ci sia sul mercato un prodotto omologato e conforme la dice lunga....multe a iosa, tutti contenti i comuni...
Una società sempre più ridicola
Come tirare su qualche punto percentuale del Pil...
Sono d'accordo con la Nicolini
Sai i ricorsi..
La maggior parte di quelli che commentano random,hanno figli piu grandi di 4 ‐ 5 anni. Questa e tristezza no il dispositivo
Se ne parla da mesi!
Perfettamente d’accordo con la professoressa Nicolini, provvedimento folle che arricchisce pochi e fa spendere soldi inutilmente a molti.....
Pensate chi ha due figli piccoli, devono comperare subitissimo almeno 5 oggetti , ma è normale?no perché non è giusto ma spendere €400/450 in dieci minuti, per il nonno, la mamma, il papà, forse la nonna che aiuta la famiglia
La cosa assurda non è il seggiolino bensì vedere la maggior parte dei bambini che non lo usano!!
Ha ragione la prof.ssa Nicolini, altroché
In poche ore tutti dispositivi sono aumentati di 10 euro minimo e anche tempo di consegna non sono da oggi a domani...... io non discuto la legge ma tempismo....spero che al meno forze dell’ordine non si accaniscono contro cittadini in difficoltà oggettiva....
Sempre peggio... se mi fermano gli faccio vedere il carrello di Amazon
Andiamo sempre peggio
Cosa acquistare se neppure i negozi non sanno cosa vendere, non ci sono ancora le omologazioni, si rischia di spendere per qualcosa che poi va cambiato perché non ha omologazione le leggi le fanno e va bene, ma almeno si accertino se ci sono tali presidi per rimanere on fascia legale
Giovanna Cartechini incominciamo ad andare nei negozi e dire che non li vogliamo perché non sono omologati e vedete che i negozianti provvederanno a cercare quelli idonei
Grande Paola Nicolini!!! Ora compreremo i braccialetti che se si allontanano suonano, metteremo ai figli un navigatore addosso! Possiamo anche mettere il cervello su un comodino!
che idiota come se non fosse successo di bimbi morti perchè dimenticati in macchina da genitori irresponsabili
Allora potremmo dimenticare un figlio anche in un supermercato....se abbismo bisogno di didpositivi x ogji cosa SI SIAMO IDIOTI non dotati di cervello
Luigi Mangiacotti idioti??? Ma ci rendiamo conto che affidiamo la vita dei figli ad un dispositivo elettronico??? Si vive da stressati e l'unica soluzione è quella di un dispositivo.......lo stato ci crede idioti e ci obbliga a tutto ciò!!!
Tippy Time. È giunto il giorno, mamme e papà in allerta, è tempo di multe, di sanzioni e patimenti. Da oggi entra in vigore l’obbligo dei dispositivi anti abbandono, e pazienza se non li si trova, se sono esauriti o se tu non hai ancora capito qual è l modello a norma da acquistare; se ti fermano e non l’hai installo sarai sanzionato. Perché in una società dove la morale non viene sviluppata, dove vige l’educazione sotto forma di premio o punizione, l’unica alternativa è la formula monetaria. Chi sbaglia, paga! Vorrei farvi analizzare quest’ultimo anno dove i giornali riportavano indignati storie di genitori “distratti” e agonie mortali di bambini “dimenticati”, dove l’opinione pubblica si divideva tra moralisti giudicanti e mamme empatiche e tutti reclamavano a gran voce una legge! Che lo stato faccia qualcosa! Ma COSA? Abbiamo della proposte: - meno ore di lavoro - patr time e orari flessibili per le madri - scuole piccole e di qualità dove il rapporto genitore educatore tiene conto della presenza o assenza giornaliera del bambino - creare piccole comunità nei quartieri, dove ci si aiuta si parla e ci si sostiene - psicoterapia gratuita per problemi di stress di ansia e di tutto quello che non ti aiuta a star bene nel tuo oggi, nel tuo presente di genitore - tempo per la spiritualità, per la cura dell’anima ... potrei elencare per ore... Ma a cosa servirebbero misure del genere? Chi ci guadagna? Il bambino per caso? SIA MAI! E insomma oggi compratevi sto TIPPY, ma siate consapevoli di essere vittime dell’ennesima operazione di marketing della storia italiana.
Sauro Sauro Scarpeccio hai pienamente ragione
Pienamente ragione stesso mio pensiero,devono domandarsi prima ,quali problemi abbia una persona che si dimentica il figlio in auto. Oggigiorno un genitore ha mille mila pensieri per la testa,casa, bollette, scuola,tasse,lavoro che va e viene, e tante altre mille cose. Questi geni invece di aiutare un minimo le persone cosa fanno?ti danno un'altra preoccupazione a cui pensare. Come per i tumori,nella maggior parte dei casi é inutile volerlo curare quando ormai c'è la malattia, sarebbe da risolvere il problema a monte
Scusate, non ho bambini quindi non so più di molto... ma sto dispositivo geniale, a cosa lo colleghi? Dove arriva l' allarme? Sul cellulare? SUL CELLULARE... SUL CELLULAREEEEEEEEEEEEEE???
Concordo appieno con la prof nicolini
Intanto per due settimane non si trova nulla, se la polizia municipale me lo fornisce lo installo volentieri, ma finché non si trova...
Scusate, se c'era una scadenza perché i genitori non si sono premurati di avere l'occorrente per essere in regola con la legge? Possibile che sia entrata in vigore prima del tempo, a sorpresa, in uno stato che proroga qualsiasi regola? Che serva un dispositivo per ricordarsi del figlio seduto dietro non voglio commentarlo.
Ma fino ai 4 anni mi sembra davvero un eccesso
Lilia Di Mercurio chiedi bene in questura xchè se non sbaglio...se ha 4 anni non hai l obbligo. È fino ai 4:anni non compiuti
Siamo alla fruttaaaaaa
Assurdo, come il fenomeno che lo ha obbligato!!
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Sostengo pienamente la tesi della dott.ssa Nicolini.
Non solo il problema di dimenticare il bambino in auto, è un problema che ne nasconde un altro molto grave, come i giovani genitori sono costretti a lavorare, con ritmi allucinanti, sottopagati nella maggio parte dei casi…..
Magari qualche donna risolve il problema dell’ansia da prestazione di lei e del compagno rinunciando al lavoro fuori casa, per sempre o per i primi anni di vita del bambino.
La sicurezza per i bambini al primo posto sempre, usiamo le cinture di sicurezza e seggiolini, ma non capisco, qualcuno ha dormito per mesi su questo argomento ora all’improvviso tutto operativo al cento per cento, questo mi fa pensare, sicuramente è una questione di guadagno, qualcuno ha una fabbrica di questi aggeggi che sta per fallire? mi ricorda tanto i sacchetti di plastica.
si perche come è noto a tutti chiunque oggi puo scegliere se lavorare a 100 mt da casa , ad 1 km e cosi via..questa è la società e i ritmi di vita che abbiamo voluto o che ci hanno imposto e accettandoli, ora ne paghiamo tutte le possibii l conseguenze, compreso l abbandono di un figlio in auto che per quanto assurdo e inconcepibile possa sembrare puo diventare frutto di una ” dimenticanza”
ma lo fate xche’ è legge o per amore dei vostri figli? secondo me la prima perché altrimenti non avreste aspettato l’ultimo giorno a comprarlo
”La libertà è schiavitù, scriveva George Orwell immaginando la società del futuro. E oggi sembra non esistere problema, piccolo o grande, vero o presunto, che non si possa risolvere introducendo nuove costrizioni e divieti. Non accade mai, neanche per sbaglio, che il sogno libero dei liberal-liberisti si traduca in una maggiore libertà per i cittadini. Nella gragnola di obblighi mai uditi prima che si abbattono o si abbatteranno sulle loro teste non ci sono solo i più clamorosi, come quello di utilizzare strumenti elettronici per pagare e fatturare, di esibire i documenti per usare un social network, di sottoporsi a trattamenti sanitari invasivi per godere dei diritti più basilari, di consegnare i figli ai precettori di Stato, possibilmente fin dalla nascita, di ripetere a pappagallo i dogmi meteorologici e sanitari del momento o, più semplicemente, di «amare». Più sotto si riproduce una selva di adempimenti, limiti, condizioni, procedure, cavilli, comunicazioni obbligatorie, requisiti, balzelli, scadenze che, messi l’uno sull’altro, formano un muro invalicabile per chi non ha le forze, economiche o criminali, per aggirarlo senza conseguenze.”
Io sono cresciuto sulla fiat 127 di mio padre che non aveva le cinture di sicurezza manco per gli adulti…. sono miracolato! Oppure, e lo credo fermamente, ha perfettamente ragione la Dott.sa Nicolini.
Un Paese che affida al microchip di un seggiolino quella che dovrebbe essere l’attenzione prioritaria e la cura dei propri figli da parte dei genitori, dichiara il fallimento del proprio modello di sviluppo……… pienamente d’accordo
Sono appasionato di tecnologia, ma non tutto si può risolvere con essa. Non mi sono ancora documentato, ma questo aggeggio a cosa si alimenta? Con batteria? Quindi deve essere sempre carica. Con impianto elettrico dell’auto? quindi è da modificare l’impianto. Comunque potrebbe rivelarsi ulteriore motivo di stress e anzia.
IL PROVVEDIMENTO entrato in vigore inaspettatamente oggi ha sorpreso sia i padri e le madri, che i rivenditori.
Vi ha sorpreso se non avete aperto il giornale o il telegiornale e non avete avuto internet per i 3 mesi passati
La prof Nicolini: «Un Paese che affida i figli a un microchip ha fallito il proprio modello di sviluppo»
Evidentemente la prof Nicolini non ha un pensiero e considera impossibile che venga colpita da una dimenticanza
Potenzialmente chi non è in regola potrebbe essere multato. La sanzione amministrativa va da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56,70 euro) e prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente. Ma si prevede un minimo di tolleranza.
vedremo
Mauro narcisi la cosa peggiore di questi tempi è che ci sia ancora gente che scrive “KE”
Caos seggiolini anti abbandono: genitori disorientati, corsa all’acquisto «In provincia sono già finiti tutti» | Cronache Maceratesi
IL PROVVEDIMENTO entrato in vigore inaspettatamente oggi ha sorpreso sia i padri e le madri, che i rivenditori. “Spolverate” le scorte. Ora è possibile solo ordinare ed attendere tolleranza da parte delle forze dell’ordine. Le testimonianze: «Dà sicurezza». La prof Nicolini: «Un Paese che affida i figli a un microchip ha fallito il proprio modello di sviluppo»
I seggiolini anti abbandono per bambini in auto obbligatori da oggi, e non da marzo come era previsto. Il colpo di scena in una circolare diramata dal ministero dell’Interno ieri pomeriggio, quindi a 24 ore dall’entrata in vigore. E’ obbligatorio mettersi in regola per quanti hanno bambini di età inferiore a 4 anni. Questa mattina è iniziata la corsa per mettersi in regola ma già nel giro di qualche ora i negozi specializzati hanno “bruciato” i dispositivi a disposizione.
«Abbiamo venduto tutto – spiega Donatella della Prenatal a Piediripa- abbiamo già diverse prenotazioni per non parlare delle telefonate che abbiamo ricevuto». «Il provvedimento trova impreparate sia le aziende che gli acquirenti» sottolinea una delle titolari di Tesoro Mio a Tolentino.
Voce fuori dal coro quella di Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Macerata:
«Un Paese che affida al microchip di un seggiolino quella che dovrebbe essere l’attenzione prioritaria e la cura dei propri figli da parte dei genitori, dichiara il fallimento del proprio modello di sviluppo. Perché qui si tratta di organizzazione del lavoro, ‘erogata’ così malamente da incidere in modo del tutto negativo sulla mente delle persone che lavorano. Qui si tratta di supporto all’adozione di modelli mentali che tendono a de-responsabilizzare, estraniare, meccanizzare la più bella occasione di interazione che sia offerta alla vita di un adulto, come quella che consiste nell’accompagnare una giovane vita nel mondo. Qui si tratta di dis-educare, perché se non ci ricordiamo di avere con noi il bene più prezioso che ci sia capitato di avere nella nostra esistenza, allora non saremo più in grado di farlo – via via – con gli anziani, con i gatti, con gli alberi, con le piante, con le spiagge, con i panorami. Perché se è vero che, come molti sostengono, almeno la vita del bambino è salva – e certo non è poco davvero! – è anche vero che disabituandoci alle attenzioni o meglio, abituandoci ad attivare l’attenzione grazie a un dispositivo, siamo sicuri che via via perderemo proprio quegli schemi mentali utili alla cura? E allora ci dovranno essere altri dispositivi in grado di attivare la nostra attenzione per ricordarci di prendere il bambino in macchina prima di uscire di casa, di controllare di averlo con noi dopo la spesa al supermercato o la gita ai monti, di renderci conto se lo abbiamo cambiato e nutrito, cullato e coccolato a sufficienza».