«O mi consegnate metà dello stipendio o vi faccio licenziare». Arrestato per estorsione aggravata un pakistano che vive a Sambucheto di Recanati e lavora per l’azienda agricola Girasole, finita sotto controllo giudiziario lo scorso settembre dopo un’indagine per l’ipotesi di reato di caporalato. L’uomo, che da anni vive in Italia, è un capo reparto, tramite tra titolare e braccianti, in pratica colui che li porta nei campi con il pulmino la mattina e li riporta la sera, controllando le ore di lavoro che vengono svolte. Avrebbe minacciato due braccianti africani, che si sono rivolti alla polizia alcuni giorni fa, dopo essersi rifiutati di consegnare le cifre richieste. Così, venerdì scorso, è scattata la trappola. I due hanno avvertito il pakistano che avrebbero pagato e, al momento del passaggio dei soldi, sono intervenuti gli agenti che l’hanno arrestato. L’uomo, che si trovava ai domiciliari, ha raccontato la sua verità al giudice Claudio Bonifazi ieri mattina durante l’udienza di convalida. Assistito dall’avvocato Roberta Ippoliti ha spiegato che i braccianti gli chiedevano di anticipare somme per mandare più soldi all’estero o per loro esigenze e che appuntava tutto su un quaderno che poi portava al proprietario, il quale doveva dare il consenso per gli anticipi. Se la somma era bassa andava restituita con la successiva busta paga, se più alta tramite rate. Nel caso specifico il pakistano ha raccontato che le somme ricevute il giorno dell’arresto erano soldi che i due africani avrebbero dovuto restituire e che i due braccianti si erano rifiutati di restituire l’anticipo, minacciandolo di mandarlo in galera. Il pm Rosanna Buccini ha chiesto la detenzione in carcere nei confronti del pakistano, in subordine gli arresti domiciliari, ma il gip ha convalidato l’arresto e lo ha rimesso in libertà.
Sfruttati e sottopagati: blitz contro il caporalato del volantinaggio
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…di sicuro sarà stato un “padrone” italiano, fascista xenofobo, razzista, maschilista e sfruttatore a ricattare queste due povere risorse, maaa, un attimo, ah, no, era un pakistrano…ma che strano…eh!? gv