di Gianluca Ginella
Caporalato nei campi: azienda agricola finisce sotto controllo giudiziario. E’ il primo provvedimento in materia nelle Marche. La richiesta è arrivata dal procuratore Giovanni Giorgio in seguito alle indagini coordinate dal pm Margherita Brunelli e condotte dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata (Nil) e dai carabinieri della Compagnia di Civitanova, comandata dal tenente colonnello Enzo Marinelli.
Il gip Claudio Bonifazi ha accolto le richieste della procura e emesso (per la prima volta nelle Marche in materia di contrasto al caporalato), un provvedimento di controllo giudiziario per l’azienda agricola Girasole di Muhammad Malik. L’azienda ha ora un amministratore giudiziario, si tratta di un commercialista di Macerata, esperto nella gestione aziendale che affiancherà il titolare nella gestione della ditta.
L’indagine, condotta dai carabinieri e in particolare dal Nil, comandato dal maresciallo Martino Di Biase, è partita a fine agosto del 2018 dopo una attività di monitoraggio e osservazione. I militari del Nil in sinergia con i carabinieri della Compagnia di Civitanova hanno controllato i campi agricoli del comune di Montelupone e Recanati. In seguito ai controlli, il 31 agosto del 2018 c’era stato un blitz nell’azienda il Girasole, che ha sede legale a Recanati e operativa a Montelupone, in contrada Piane di Morro.
Lì sono stati identificati 13 lavoratori, tutti richiedenti asilo politico e in possesso di permesso di soggiorno provvisorio. Si trattava di 13 ospiti delle strutture del Gus di macerata. Sono emerse situazioni di lavoratori che venivano impiegati sette giorni su sette, per 12 ore, con una paga di 5 euro l’ora. E poi giornate lavorative completamente in nero, violazioni sulla sicurezza, niente visite mediche. Il titolare, nonostante i controlli, ha continuato a fare lo stesso, emerge dalle indagini, e nel gennaio del 2019 c’era stato un nuovo blitz di carabinieri e personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Macerata, diretto da Fabrizia Sgattoni. Erano stati identificati, fotosegnalati e sentiti 62 lavoratori stranieri. Erano emerse altre criticità come giornate di lavoro di 12 ore con incongruenze salariali. Per evitare il sequestro e garantire l’occupazione della ditta che occupa circa 60 persone, la procura ha disposto il controllo giudiziario dell’azienda.
La tutela del lavoro è una delle priorità di cui si stanno occupando i carabinieri del comando provinciale di Macerata, comandati dal colonnello Michele Roberti. Contrasto agli abusi e allo sfruttamento e al condizionamento del mercato sono priorità dei militari.
Blitz nei campi, 62 braccianti in caserma: sei senza permesso di soggiorno (VIDEO)
Complimenti a questa azienda!
Il nuovo ministro delle politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova ha detto durante una intervista che dobbiamo accettare gli immigrati perché manca la manodopera nei campi . A casa mia si chiama sfruttamento e non lavoro o manodopera .
li fanno venire qui x sfruttarli....gli italiani x 2 € lora non lavorano, gli italiani hanno combattuto x una libertà x dei diritti, questi non hanno niente e chi li fa venire oltre ci guadagna cifre da capogiro......e alla fine anche noi italiani ritorneremo schiavi del padrone se vorremo lavorare
Se date la paga giusta gli italiani ci vanno perché ci sono studenti o disoccupati che vanno a lavare i piatti nei ristoranti
Benvenuti in Italia!!
In galera per molto tempo direi
I giudici faranno meglio ad occuparsi di tutte le leggi anticostituzionali e di perseguire chi ha ceduto parti di sovranità. Grazie a queste scelte scellerate e di chi toglie i dazi al Marocco e Cina,sono nati i caporalati. Cosa che negli anni '80 '90 non c'era.
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https://www.ilsole24ore.com/art/foggia-caporalato-cos-e-e-perche-si-muore-meno-2-euro-l-ora-migranti-e-italiani-AEKAawXF
Ottima operazione ma ci sarebbero altre 29.999 aziende da sanzionare…
I problemi sono molteplici, se io vendo un prodotto ad 1 euro perché imposto dall’Europa e a me costa 1,50 come faccio a campare ? Cerco di pagare poco la manodopera. Al market l’olio costa meno di 5 euro a litro ma per produrlo ce ne vogliono 11. Forse qualcosa non va? Il contadino che deve fare? O ruba o cambia lavoro
Ma fatevi/facciamoci un bell’esamone di coscienza. Se ci tenete andate dal contadino e favorite la produzione locale anche pagandola 2 lire in più invece di dire troiate sull’europa e sui costi di produzione dell’olio,sui dazi e sulle leggi incostituzionali. La responsabilità delle scelte è personale non c’e’ qualcuno che costringe il consumatore ad andare al lidl invece che dal contadino a 2 km da casa. Quella è scelta propria ed è esattamente quella che influenza il mercato. cominciamo a preferire le produzioni locali facendo rimanere il mercato contenuto nelle aree di provenienza, altro che europa la colpa è anche del consumatore, inutile cercare alibi.
Yuri paoletti ma quale sarebbe il prodotto che l’europa ti fa vendere sottocosto ? me lo dici per favore ?
… il titolare adesso sarà affiancato da un commercialista?
Siamo con Macchiavelli (il fine giustifica i mezzi)? Capisco tentare di far lavorare ancora le persone, ma quel titolare, – non è precisato se marocchino o cos’altro – all’insaputa del Gus, ha contravvenuto per anni a tutte le leggi, e ora gli paghiamo il “ragioniere”? A lui che pena verrà o è stata inflitta?
Se fosse stato una piccola azienda o un artigiano come sarebbero stati ridotti?