Mario Graev, medico legale e professore di fama nazionale, si è spento lunedì a Firenze dove viveva all’età di 94 anni. Era stato docente dell’istituto di Medicina legale dell’Università di Macerata, dal 1962, anno della fondazione, a fianco del direttore Clemente Puccini e fino al 1975. Rimase comunque in qualità di supplente fino al 1983 quando la sua cattedra venne affidata al professor Franco Celi. Lo diresse dal 1969 e gli diede un importante impulso organizzativo anche attraverso la costituzione della Scuola di specializzazione in Medicina legale e delle assicurazioni, attiva dal 1980 al 1984. E’ stato uno dei più grandi patologi legali dell”ultimo secolo e una delle colonne dell’Università di Macerata. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella cappellina della Madonna del Grappa a Firenze.
Una storia molto particolare quella di Mario Graev che è stata raccontata anche in un film che prendeva spunto da una lettera da lui scritta alla madre mai conosciuta. Quando era al terzo anno di medicina, durante una guardia nella Clinica di Maternità a Firenze, si ricordò che era nato proprio lì e con l’aiuto di una caposala, andò nell’archivio dell’ospedale e trovò la cartella clinica della madre. Scoprì così di essere nato dall’unione di un nobile russo e una ragazza di 19 anni, Eva, anch’essa russa, di passaggio a Firenze. La loro dimora era ad Alessandria d’Egitto. Fu affidato ad una balia e la madre dopo un breve periodo lo abbandonò.
La balia era una contadina e avviò il bambino al mestiere dei campi. Ma a nove anni, una signora del paese notò la particolare intelligenza del bambino e costrinse la madre adottiva a mandarlo a scuola. Entrò quindi nell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, fondata e diretta, da don Giulio Facibeni, sacerdote e parroco della Pieve di Santo Stefano in Pane, nel quartiere operaio di Rifredi. Poi la carriera nel campo della medicina legale e l’arrivo a Macerata nel 1962 quando la Facoltà giuridica dell’Università di Macerata riservò una cattedra di ruolo all’insegnamento delle discipline medico-forensi chiamando a ricoprirla il professor Clemente Puccini, primo classificato nel concorso per professore straordinario di Medicina legale bandito nell’Università di Pavia. L’assistente di ruolo era il professor Mario Graev. Nel 1966, Puccini fu trasferito all’Università di Ferrara, l’insegnamento venne affidato con incarico stabilizzato dal 1969 a Graev, che lo ricoprì fino all’1 novembre 1975, quando prese servizio come professore straordinario. Sotto la direzione di Graev, l’Istituto ebbe ulteriore impulso organizzativo anche attraverso la costituzione della Scuola di specializzazione in Medicina legale e delle assicurazioni, attiva dal 1980 al 1984. Nel 1982 il professor Graev fu chiamato a ricoprire la cattedra di Medicina legale nella Facoltà medica di Firenze, pur mantenendo l’insegnamento maceratese, in qualità di supplente, fino al 1983, quando venne affidato al professor Franco Celi. In questa fase, gli insegnamenti della materie medico-forensi si arricchirono di un secondo corso, tossicologia forense, tenuto da Rino Froldi, il quale prese servizio come professore associato alla fine del 1982.
(redazione CM)
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Grande Professore, capace di far comprendere ed amare la sua disciplina, Medicina Legale, ai moltissimi studenti di Giurisprudenza che hanno seguito le sue lezioni, apprezzandone le capacità scientifiche e le doti umane.
Sincere condoglianze ai suoi familiari.
Il cordoglio dell’università di Macerata: “A nome di tutto l’Ateneo, il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato si unisce al cordoglio generale della comunità scientifica per la scomparsa del professor Mario Graev, eminente medico-legale. Il professor Graev giunse a Macerata da Firenze insieme al professor Clemente Puccini nel 1962, assumendo il ruolo di assistente ordinario. Al trasferimento di Puccini a Ferrara, nel 1966, divenne professore incaricato, fino al 1975 quando raggiunse l’apice della carriera con l’ordinariato. Rimase a Macerata fino al 1982, quando venne chiamato nella sua Firenze alla cattedra di medicina legale della facoltà medica, ove rimase fino alla quiescenza nel 1999. La sua presenza a Macerata, quindi, durò oltre 20 anni e contribuì in modo assolutamente decisivo allo sviluppo dell’istituto di medicina legale. «Studioso rigoroso, speculatore curioso, grande comunicatore – commenta il rettore Francesco Adornato – tutti ricordano le sue lezioni affollatissime nel corso di giurisprudenza. Chi ebbe la fortuna di frequentarle ne serba un ricordo ancora vivo e piacevole. Seppe anche sviluppare la parte applicativa della disciplina, in un periodo in cui la stessa era quasi completamente sconosciuta nella nostra Regione. Una persona competente, rigorosa, ma sempre disponibile e arguta. Con la sua scomparsa, unita all’altra recente di Franco Celi, l’Istituto di medicina legale di Macerata perde un altro importante protagonista della sua fase costitutiva». «Ebbi modo di conoscerlo e di collaborare con lui in un biennio iniziale della sua carriera accademica – racconta Mariano Cingolani, medico legale e già direttore dell’Istituto -. Lo ricordo con affetto e riconoscenza, per gli insegnamenti che seppe darmi, per la grandissima umanità e per quanto Mario Graev riuscì a compiere per il progresso della disciplina medicolegale del nostro Ateneo, della nostra città e della regione tutta»”.
E’stato un grande amico dei giornalisti, persona dal profilo basso ma autorevole. Dopo tanti anni si sentiva un maceratese adottato, era un punto di riferimento in città.