La conferenza di questa mattina. Da sinistra Alessandro Maccioni, Rosaria Del Balzo e Luca Ceriscioli
di Alessandra Pierini (Foto Fabio Falcioni)
Un ecografo per la Pediatria di Civitanova, un ecografo portatile per cardiologia di Macerata che consentirà di raggiungere direttamente i pazienti, uno per Medicina Interna a San Severino che attualmente non lo ha, un “Arco a C” per il blocco operatorio di Civitanova che consentirà di avere immagini radiologiche direttamente in sala operatoria e con una bassissima dose di radiazioni e ancora un aggiornamento del sistema di videolaparoscopia di Ostetricia a Macerata che diventerà in 3D consentendo una migliore operatività e sicurezza per il paziente, oltre a ridurre la durata dell’intervento e di conseguenza anche la sedazione. E alla risonanza magnetica aperta di Civitanova, molto ricercata nel territorio, ne sarà affiancata un’altra tradizionale ma di ultima generazione.
Sono solo alcune delle nuove dotazioni tecnologiche donate dalla Fondazione Carima all’Area Vasta 3 di Macerata. «Sono 16 strumentazioni di ultima generazione per 5 presidi ospedalieri della provincia. Si tratta per lo più di sostituzione di strutture vetuste – spiega l’ingegnere clinico Maria Costantino dell’Av 3 – ma in alcuni casi si coprono proprio delle mancanze».
Si chiama “Carima Healthcare” il programma 2019-20 di donazione di apparecchiature sanitarie, presentato questa mattina a palazzo Ricci. Un esempio di welfare di comunità, uno stanziamento complessivo di oltre 700mila euro per l’acquisto di tecnologie all’avanguardia il cui valore di mercato complessivo supera un milione di euro.
«Abbiamo fatto in modo che non si sprecasse neanche un euro – spiega la presidente della Fondazione Rosaria Del Balzo – e che la nostra donazione rispondesse effettivamente alle esigenze dell’Area vasta. Per farlo abbiamo lavorato in sinergia col territorio, prima con un reale esame delle necessità, poi confrontandoci con l’Asur. Il risultato è una pianificazione ottimale. Queste macchine non dovranno essere lasciate inutilizzate perchè sono realmente necessarie». Spiega poi il senso dell’iniziativa: «In una fase di progressiva riduzione dell’intervento pubblico in aree rilevanti come quella della sanità, ha deciso di fare un investimento per perseguire il miglioramento delle prestazioni, la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure»
E la sinergia con l’Area vasta 3 è evidente anche nel siparietto della presidente con il direttore Alessandro Maccioni che la Del Balzo definisce scherzosamente “stalker” ed “estorsore”: «ha sempre qualcosa da chiedere» ha scherzato. Plaude al duetto il presidente della Regione Luca Ceriscioli: «Siamo grati a tutti coloro che ci donano qualcosa di utile, in questo caso c’è anche la qualità della donazione che si integra perfettamente con l’operato dell Av3. Il dono è anche un riconoscimento del valore del lavoro che stiamo facendo».
Entra nel dettaglio il direttore Maccioni: «A Civitanova arriverà una nuova risonanza nel corso del 2020 per la quale la Fondazione ha stanziato ulteriori 500mila euro, raddoppieremo così la possibilità di fare esami ma ci vuole tempo perchè abbiamo deciso di darle una nuova collocazione. A Camerino arriverà un ecografo, non è poco visto il grande investimento fatto dall’Asur in quel presidio».
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Grazie a tutti
Se sono reali esigenze e sicuramente lo sono, perché Ceriscioli e Maccione non le avevano già acquistate? Non ci sono soldi? Forse si cerca l’aiuto del privato per destinare le risorse risparmiate in altri progetti? C’è personale adeguato per far funzionare ad esempio, contemporaneamente i quattro ecografi donati a Civitanova che andranno ad unirsi a quelli già presenti? Se servono anche per accelerare visite esterne così dovrebbe essere o no? Saranno domande stupide, vorrà dire che faranno il paio con tante affermazioni che non sembrano brillare in veridicità.