Violenza di genere,
firmato il protocollo
su prevenzione e contrasto

MACERATA - L'iniziativa coinvolge prefettura, procura, forze dell'ordine, Comuni e vari enti. La decisione di rinnovare l'accordo nasce dal fatto che il fenomeno continua a caratterizzare il tessuto sociale della provincia

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Il procuratore Giovanni Giorgio con il prefetto Iolanda Rolli mentre firma il protocollo

 

Prevenire e contrastare la violenza di genere, firmato protocollo in prefettura. Un accordo che si è rinnovato questa mattina tra la prefettura, la procura, le forze dell’ordine, i comuni di Macerata e Civitanova e anche le università,la Provincia, l’Area Vasta. Si tratta di cercare di rendere più incisive sia le azioni per la prevenzione delle violenze di genere, sia quelle volte al contrasto. «Ritenuto opportuno procedere ad un rinnovo del “Protocollo” in quanto il fenomeno della violenza di genere continua a caratterizzare il tessuto sociale della provincia di Macerata con connotazioni – si legge nel protocollo –, sia per il numero delle segnalazioni sia per la diffusione del fenomeno stesso ad ogni livello generazionale e sociale» è la premessa della firma che porta all’istituzione della rete territoriale locale e del tavolo di coordinamento locale antiviolenza.

Prefettura_ProtocolloViolenza_FF-3-650x434«La finalità del presente atto – si legge – è la realizzazione di interconnessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva, per arrivare alla costituzione di un sistema unitario di servizi rivolti alle donne, ai minori e a tutti coloro che hanno subito violenza di genere e l’istituzione della “Rete Antiviolenza di Macerata”, per la promozione di procedure e strategie condivise, finalizzate ad azioni di contrasto alla violenza di genere nella provincia di Macerata. Pertanto le finalità del presente Protocollo sono: raccordare e mettere in rete quanto già esistente e operativo per combattere la violenza di genere contro le donne, i minori e le persone che hanno subito violenza o maltrattamenti per motivi di genere, sia in ambito pubblico che privato, sviluppando procedure interne che permettano un’efficace integrazione negli interventi, in coerenza con la programmazione regionale e gli atti di indirizzo e coordinamento regionale e nazionale in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Promuovere e stimolare una fattiva collaborazione rispetto al tema della violenza di genere contro le donne, i minori e le persone che hanno subito violenza o maltrattamenti per motivi di genere, per assicurare risposte adeguate e condivise da parte di tutti gli attori coinvolti. Promuovere la realizzazione di interventi condivisi nelle aree tematiche individuate, a livello internazionale, come necessari per un approccio significativo al tema». E nello specifico le azioni riguardano: informazione e sensibilizzazione, supporto e protezione delle vittime, interventi sui maltrattamenti in collaborazione con gli organismi che già se ne occupano, formazione, ricerca, monitoraggio e mettere a punto e adottare una procedura di intervento condivisa tra tutti i componenti della Rete. Si tratta di mettere a punto azioni integrate, promuovere azioni comuni per affrontare le aree di criticità già individuate o che dovessero emergere, monitorare le attività realizzate congiuntamente (valutandone l’impatto, i punti di forza e le criticità), sviluppare un piano annuale di programmazione condivisa per attrarre fondi, promuovere strategie pubbliche di intervento contro la violenza ed azioni specifiche sui problemi rilevati, con l’impegno comune per lo sviluppo di un sistema territoriale di azioni contro la violenza di genere. Prefettura_ProtocolloViolenza_FF-9-650x434Tra le azioni anche quelle nelle scuole con la sensibilizzazione dei dirigenti scolastici affinché favoriscano la partecipazione degli studenti, dei docenti e dei genitori alle azioni inerenti gli ambiti di intervento previsti dal presente “Protocollo”, e anche progetti di formazione. Le università di Macerata e Camerino si impegnano a proporre specifiche azioni formative, a mettere a disposizione le professionalità, in vari ambiti disciplinari, presenti in Ateneo, per sensibilizzare il territorio e, in particolare, gli operatori e le operatrici che fanno parte del Tavolo, contro ogni forma di discriminazione, attraverso corsi di formazione e laboratori didattici su specifiche aree. Per quanto riguarda le forze dell’ordine, in caso di interventi o indagini per fatti concernenti la violenza sulle donne, utilizzeranno, nel rispetto delle ordinarie competenze le strutture e le figure professionali messe a disposizione a norma del “Protocollo”.

Ne fanno parte: la Prefettura, la Procura di Macerata, la Regione, la Provincia di Macerata, il comune di Macerata e quello di Civitanova, l’Ufficio scolastico regionale per le Marche, l’Area Vasta 3, l’Asur Marche, le Unioni montane, gli Ambiti territoriali sociali 9, 14, 15, 16, 17 e 18, la Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna della Regione, la Questura, il Comando provinciale carabinieri di Macerata, il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, l’Università di Macerata, le organizzazioni sindacali confederali, gli ordini degli avvocati, dei giornalisti, dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, il Soroptimist international club di Macerata”, l’Osservatorio di genere, l’Associazione “Il Lume”, “Il Faro” società cooperativa sociale onlus.

(Foto di Fabio Falcioni)

 

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A destra il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri

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Il colonnello Amedeo Gravina, comandante provinciale della Guardia di finanza e il commissario capo Maria Raffaella Abbate che dirige la Squadra mobile

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Antonio Pettinari, presidente della Provincia

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Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta 3, firma l’accordo

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Il rettore di Unimc Francesco Adornato insieme al procuratore Giorgio

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Il sindaco di Macerata, Romano Carancini



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