Alessandro Massei davanti all’ingresso del suo palazzo
di Marco Ribechi
Un intero palazzo assediato dai piccioni ma nessuno si occupa della pulizia. E’ in condizioni igieniche davvero precarie l’edificio al numero 54 di via Marche a Macerata, invaso dai volatili che nel dopo terremoto lo hanno trasformato in un luogo per nidificare e riprodursi. Tutti i balconi e il cortile interno al palazzo sono letteralmente ricoperti dalle feci dei piccioni che, nelle giornate di pioggia intensa, arrivano addirittura ad otturare le fognature con conseguente allagamento del piano terra. La situazione si protrae da molti mesi ormai e gli inquilini non ne possono più. «Con il caldo gli appartamenti sono invivibili – dice Alessandro Massei – in quello di mia madre è impossibile tenere le finestre aperte perché entrano schifezze di ogni tipo. Ho fatto presente questo problema all’amministratore condominiale Matteo Menghini ma vengo praticamente ignorato. Le colonie di piccioni si moltiplicano ogni sei mesi e il problema potrebbe estendersi anche ad altri palazzi, sono disperato non so cosa fare».
Un piccione che ha nidificato in una cassetta del gas
L’edificio ha iniziato a soffrire di questo problema nel 2017 dopo il terremoto quando il palazzo adiacente, il numero 56, è stato dichiarato inagibile e abbandonato dai suoi abitanti. Anche il numero 54 per un periodo era stato sfollato in quanto temporaneamente inagibile, in seguito però i suoi inquilini sono rientrati. Da quel momento i piccioni si sono impossessati dei balconi e delle scatole dei contatori del gas deponendo uova e riducendo il cortile in condizioni estremamente precarie. «Prima il problema non esisteva perché ogni inquilino puliva il suo balcone – continua Massei – ad ogni assemblea di condominio chiedo agli amministratori di intervenire, ad aprile dello scorso anno ho fatto grande pressione per far installare degli spilli ma non bastano. E’ stato deciso anche che la pulizia debba essere effettuata ogni sei mesi ma sono già nove che tutto versa in queste condizioni. Matteo Menghini si nega al telefono visto che dopo il terremoto sono rimasti solo tre appartamenti a soffrire del problema. Ma in realtà è una questione di igiene pubblico perché il cortile è ormai una latrina a cielo aperto, l’amministrazione condominiale deve prendere provvedimenti ma niente».
Virgilia Fabiani, inquilina del piano terra
Proprio ad ottobre, a causa delle piogge abbondanti, l’appartamento al primo piano si è completamente allagato. «Le feci dei piccioni hanno intasato le fognature – spiega la signora Virgilia Fabiani – il livello dell’acqua è salito di varie decine di centimetri e tutta la sporcizia ha iniziato a defluire nella mia casa attraverso il bocchettone di aviazione della caldaia, tutta la cucina e il bagnetto si sono allagati. Per me è impossibile tenere aperte le finestre vivo nella sporcizia più totale, c’è puzza, si riempie di mosche e altri insetti. Sono pensionata non è giusto che debba sopportare queste cose». Gli inquilini sono sul piede di guerra con l’amministrazione e hanno smesso di pagare le rate del condominio: «All’ultima assemblea non se ne è neanche parlato – continua Massei – sono andato al Comune all’ufficio igiene a fare la segnalazione e spero arriveranno per un sopralluogo. Chiedo che si prendano provvedimenti immediati per bonificare il cortile visto che chi se ne deve occupare non fa nulla per ovviare a questo problema di sanità pubblica».
Il bocchettone della caldaia da cui sono passati i liquami
Il cortile allagato
Purtroppo a Porto Recanati stessa situazione....mio marito due anni fa ha mandato anche una mail a chi di dovere ma dobbiamo ancora ricevere risposta!!!! Mi auguro che i piccioni si spostino tutti sopra le loro case!!!!
Anche via Maffeo pantaleoni è così. In più ci sono zone di via zorli che sembrano discariche a cielo aperto.
Collevario, situazione uguale
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https://www.greenme.it/abitare/cani-gatti-e-co/come-allontanare-piccioni/
Diffidate l’amministratore di condominio, il problema è condominiale, non comunale. Già un Hotel House c’è e quello basta.
Iacopini, l’Hotel House è rimasto senza amministratore condominiale. Quale buona occasione per te presentarti là a dispensare tutti quei consigli che nessuno ti chiede mai e a spiegare agli abitanti del palazzo perché di Hotel House ne basta uno?
L’amministratore deve eseguire le delibere dell’assemblea, che può essere indetta anche dai condòmini. Se l’amministratore non esegue una delibera può essere revocato, la revoca può essere chiesta ed ottenuta anche da un solo condòmino.