Futuro in comune denuncia:
«30mila metri quadrati da edificare
nascosti nella delibera del riammagliamento»

CIVITANOVA - Si tratta di aree agricole e inedificate da sottoporre a variante. Dovranno essere discusse in Consiglio comunale

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«Trentamila nuovi metri quadri di cemento per commerciale e residenziale nascosti nella delibera del riammagliamento, a chi giova questa nuova cementificazione della città?». Se lo chiede la lista Futuro in comune che da domani inizierà una campagna di informazione tramite banchetti disseminati in città (domani su corso Umberto I).

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Nella foto da sinistra Nicola Lelli, Ivan Rosati, Cesare Censi e Cristiana Cecchetti

Piantina alla mano la lista, composta da Nicola Lelli, Ivan Rosati, Tommaso Corvatta, Cesare Censi e Cristiana Cecchetti, ha mostrato dove verranno realizzati, tramite variante, nuovi complessi commerciali e residenziali: «nuova superficie che però viene nascosta nella delibera del riammagliamento fra statale e superstrada, il famoso piano studiato da Romozzi per connettere la nuova viabilità della Quadrilatero. In quella delibera però la giunta dà un indirizzo per realizzare un’enorme mole di spazi commerciali, e nel frattempo il centro si spopola e del centro commerciale naturale non c’è traccia» ha spiegato Ivan Rosati. Sarebbero 6 i lotti che dovrebbero essere sottoposti a variante urbanistica tramite lo sportello suap e che deve però passare in consiglio comunale. La prima variante riguarda la zona sud della città ed è composta da due lotti, uno di proprietà della Auto 4 srl di Tortoreto per una variante da zona agricola attrezzature a commerciale per 3.400 metri quadrati di superficie utile lorda. A questa si aggiunge, sull’altro lato della strada (praticamente davanti al ristorante La Serra), «un altro lotto per un totale di 6.360 metri quadrati diviso fra vari proprietari (Giampaolo Pellegrini, Biondi-Iacopini-Verdecchia, Cardinali-Curletta-Maurizi-Squadroni e Accaramboni-Lattanzi-Marconi-Silecchia) – dicono gli esponenti della lista -. La terza variante riguarda invece un cambio di destinazione da attrezzature a residenziale e insiste nell’area occupata dall’ex cantiere Santini. La proprietà dei due lotti per un totale di 4.600 metri quadrati di superficie, è suddivisa fra due proprietà: la prima di 2.200 del cantiere navale Santini e un’altra di 2.400 di proprietà di Gian Luigi Boschi e Pierpaolo Lattanzi – continuano -. Le altre due aree invece insistono in periferia, nella zona di Villa Eugenia nella quale si propone una destinazione commerciale ad un’area attualmente agricola per un totale di 3.200 metri quadrati di proprietà della Cristallo srl». Infine l’ultima area in zona tecnico distributiva, di proprietà di Asil srl e Ubi Leasing che passerebbe da commerciale a commerciale, turistico e ricettivo. «Quali interessi ci sono dietro – chiede Cecchetti – perchè approfittare del riammagliamento per inserire queste varianti?». «Come si fa, in una città sede del secondo centro commerciale più grande dell’Italia centrale e di numerosi altri siti del grande commercio – ha concluso Corvatta – a pianificare ulteriore commerciale. Pura follia di chi non a nessun interesse per Civitanova. Ma questo è quanto ha progettato l’attuale amministrazione, anche se alla chetichella, nascondendo ipocritamente queste intenzioni all’interno di una delibera di giunta che apparentemente non centra nulla, la delibera 9 del 15 gennaio 2019 che tratta dell’allaccio della superstrada con la statale».

(l. b.)

(Foto di Federico De Marco)



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