Furti e rapine con “abbraccio”,
sgominata banda di rom:
10 arresti e sequestri per 13 milioni

CIVITANOVA - Operazione dei carabinieri: partita da Venezia, si è estesa in tutta Italia: 102 i colpi contestati. Due episodi avvenuti anche in città

- caricamento letture
carabinieri-archivio-arkiv-cc

Foto d’archivio

 

Operazione “abbraccio” fra Italia e Spagna, 10 arresti per furto e rapina e oltre 1.600 veicoli sequestrati, per un valore di 13 milioni di euro. Contestate 102 rapine di rolex e altri oggetti in oro con la tecnica “dell’abbraccio”, due episodi avvenuti a Civitanova. C’è anche il comune costiero maceratese sulla mappa che i carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia, con la collaborazione dei comandi dell’Arma di tutta Italia e delle forze di polizia estere hanno tracciato per venire a capo di un’operazione che ha condotto all’arresto di 10 persone e portato alla luce un giro criminale composto da 42 persone di etnia rom dediti alla truffa dell’abbraccio, l’espediente utilizzato per avvicinare persone anziane e derubarli di gioielli, orologi e oro. I carabinieri hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo, emesso dal gip di Venezia Barbara Lancieri su richiesta dei pm della procura lagunare riguardante oltre 1.279 auto, del valore complessivo di circa 10 milioni di euro, fittiziamente intestati a 6 prestanome romeni e utilizzate per commettere i reati. Gli attuali provvedimenti costituiscono la prosecuzione di un’attività investigativa, avviata nel 2017 e che ha permesso di raccogliere indizi di colpevolezza nei confronti di un gruppo criminale composto da 42 rom, originari delle città di Fetesti e Tandarei, responsabili, a vario titolo, della  di 102 furti e rapine. L’operazione è scattata in tutta Italia con la collaborazione delle compagnie locali e ha interessato anche le Marche dove il sodalizio aveva messo a segno colpi a Pesaro, Ancona, Civitanova e Porto Sant’Elpidio. Grazie alle indagini condotte dalla Compagnia di Civitanova diretta dal maggiore Enzo Marinelli e coordinata in rete con il Nucleo investigativo di Venezia, è stato possibile verificare che almeno due episodi avvenuti in città, in viale Vittorio Veneto e sul lungomare sud, sono riconducibili al gruppo di rom. Il modus operandi era sempre il medesimo: i malviventi erano soliti in un primo momento trovare alloggio in strutture alberghiere in posizioni strategiche in prossimità di caselli autostradali. Intercettati dai controlli dei carabinieri modificavano poi le proprie abitudini andando a prenotare in alcuni B&B in posizioni rurali. Le vittime venivano individuate in anziani con orologi di pregio e oro, che venivano avvicinati in auto. A quel punto solitamente le donne del clan scendevano per far finta di chiedere informazioni e poi si avvicinavano ulteriormente alla vittima, bloccandole la mano e abbracciandola. Così riuscivano a sfilare il gioiello o l’orologio. È stato stimato un giro di affari illecito di alcuni milioni di euro, spesso reinvestiti in Romania, mediante la ricettazione dei preziosi per la costruzione di lussuose ville e l’acquisto di potenti autovetture di pregio che poi venivano addirittura esibite su Facebook. Sono tuttora in corso gli accertamenti finalizzati ad individuare i canali di ricettazione dei preziosi sottratti.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X