Contrasto alla ludopatia, il Tar respinge i ricorsi presentati dalla Federazione italiana tabaccai e dalla società In-Gioco srl contro il comune di Macerata. L’ordinanza è finalizzata a regolare e limitare l’accesso agli apparecchi di gioco nelle sale scommesse e video lotterie e nei locali pubblici. Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto i ricorsi contro l’annullamento dell’ordinanza del marzo 2018 che stabilisce che non si può giocare dalle 7 alle 10 e dalle 15 alle 20. Il divieto vale per tutte le sale ed esercizi commerciali, bar e tabaccherie che hanno macchine da gioco. Il provvedimento del sindaco Romano Carancini si inserisce nelle facoltà previste dalla legge regionale 3/2017 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network”. E proprio a questa normativa si rifà la motivazione di respingimento del Tar ai ricorsi: “Il provvedimento comunale impugnato – si legge nell’atto – si pone come attuativo di tali indirizzi legislativi e, sotto il profilo motivazionale, poggia sulla stessa ratio. Nell’ordinanza sindacale impugnata si dà adeguatamente conto della specifica situazione esistente nel territorio di Macerata frequentata da molti giovani studenti. Il provvedimento inoltre è stato emanato sulla base dei dati e delle informazioni in possesso del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3 e dell’Agenzia dei Monopoli di Stato, da cui risulta una diffusione di concessioni leggermente superiori alle medie nazionali da cui emerge che il 68% di essi dichiara di aver giocato d’azzardo almeno una volta e addirittura il 94% dei medesimi dichiara che, pur essendo minorenne, ha trovato esercenti, genitori o altri adulti che non hanno impedito loro di giocare”. Le recenti sentenze del Tar seguono quella emessa sempre dal Tribunale amministrativo delle Marche nel gennaio scorso. Infine, da ricordare, che anche il Consiglio comunale si era espresso all’unanimità con un ordine del giorno in merito al gioco d’azzardo e ludopatia, auspicando la disciplina dell’orario di gioco e la valorizzazione di locali No slot.
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“…. pur essendo minorenne, ha trovato esercenti, genitori o altri adulti, che non hanno impedito loro di giocare….”
Questa frase mi fa rabbrividire: come possiamo educare i giovani se sono gli stessi adulti a non insegnare loro la cosa migliore e non danno un minimo di buon esempio???!!!!!
…per carità, sono perfettamente d’accordo, ma non vorrei, però, che i giudici poi permettessero, a fine mese, pare, di riaprire i negozi di cannabis “legali”..eh!? gv
Non esistono ordinanze anti-slot, ma ordinanze che introducono nuovi limiti nella gestione delle stesse, di per sé conformi alla legge nazionale.