Macerata pulita,
questa sì che sarebbe
propaganda elettorale

AMBIENTE - Durante e dopo le feste musicali dappertutto cartacce, bottiglie di plastica, lattine e così via che gonfiano subito i pochi cestini messi a disposizione. Servirebbero personale qualificato, tempestiva informazione ed educazione civica
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Donatella Donati

 

di Donatella Donati

Una buona occasione per una propaganda elettorale che veda coinvolta una lista dallo spessore civile e di buona qualità dovrebbe essere quella il cui programma metta in prima linea la pulizia della città e tutto quanto serva a renderla splendente, soprattutto in occasione di festività e spettacoli.
Il cittadino maceratese non può immaginare quanto piaccia, viaggiando per l’Europa e passeggiando a piedi per le strade delle sue città di buon mattino, vedere i cestini vuoti, la mancanza di cartacce in giro per la strada, la nettezza dei prati e delle piazze , ci sia o non ci sia stata il giorno prima una grande affluenza di popolo.
Chi segue le marce a Parigi delle più varie sigle contestatrici si sarà accorto che dietro ad ogni corteo che avanza ci sono operai e finanche funzionari della nettezza urbana che riempiono enormi sacchi di plastica con cartacce e vetri rotti  e li trasferiscono su appositi camion.
Ma a Macerata no. Durante e dopo le feste musicali e l’arrivo a frotte di spettatori e clienti, dappertutto cartacce, bottiglie di plastica, lattine e così via che gonfiano subito i pochi cestini messi a disposizione che riversano a terra la più varia sporcizia.

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Tavoli pieni di immondizia durante il concerto del Primo maggio

Naturalmente ci vogliono soldi, personale e organizzazione, ma è così che una città mostra la sua carta d’identità e rimane nel ricordo di chi la visita.
Primo punto del programma quindi assunzione di personale idoneo preparato e a sua volta vestito di camici appropriati.
Seconda cosa, una tempestante informazione al pubblico sui luoghi di raccolta dei rifiuti, il modo di raccoglierli e una martellante educazione al rispetto della città e alla pulizia della sua bellezza.
Naturalmente non devono mancare i controlli, la lezioncina di educazione civica fatta anche attraverso altoparlanti accoppiati a musica  ed eventuali multe per i più ostinati a non osservare le regole.
Immagino che per un programma del genere ci vuole personale preparato e una serie di aiuti anche meccanici per l’immediata pulizia.
Che cosa piacevole però assistere ad un concerto galvanizzante come quello de La Macina su un bel piazzale pulito, che è un invito a godere della musica con compostezza e senza urlacci.
Se poi c’è qualche cane che abbaia sappiamo bene che non possiamo darne colpa al futuro sindaco, o sindachessa, ma ai rispettivi proprietari ai quali spetta  la sorveglianza dei loro animali.
Abbaiare qualche volta significa applaudire.

Primo maggio, Giardini Diaz invasi… soprattutto dall’immondizia Il “plastic free” per ora resta un annuncio



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