Saranno intitolati “Al più grande Figaro” del secondo dopoguerra i giardini di piazza XX Settembre a Civitanova. Sabato 4 maggio, l’amministrazione comunale organizza la cerimonia d’intitolazione dei giardini di Piazza XX Settembre a Sesto Bruscantini, cantante lirico nato a Civitanova il 10 dicembre del 1919 e scomparso il 4 maggio del 2003. Da qui la scelta della data per la cerimonia, cui è invitata a partecipare la cittadinanza.
«Sono certo che con questa intitolazione ai Giardini più importanti della città, in suo ricordo, di aver ben interpretato il sentimento di tutta la nostra comunità, poiché il Maestro Bruscantini, non solo fu un uomo dalle straordinarie doti canore, ma anche un cittadino amato e apprezzato per le sue incomparabili doti umane. Una persona che tutti ricordano per la grande umiltà e per la straordinaria disponibilità, diventato un mito nella storia dell’Opera internazionale. Un tributo dovuto da parte dell’Amministrazione e di tutti i civitanovesi». ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
Lo scoprimento della targa è programmato per le 18 alla presenza delle autorità civili e militari. Il sindaco Fabrizio Ciarapica terrà un breve discorso per illustrare le motivazioni dell’intitolazione dello spazio pubblico all’artista che ha contribuito a rendere lustro a Civitanova, mentre la Banda della Città di Civitanova eseguirà alcuni brani musicali. Dopo l’intitolazione, alle 18,30, alla palazzina sud del Lido Cluana, sarà inaugurata una mostra fotografica su “Civitanova all’Opera”, realizzata dagli studenti dell’istituto Bonifazi di Civitanova che hanno immortalato nelle loro foto l’emozione dell’opera vissuta attraverso l’esperienza da “dietro le quinte, lo scorso 15 marzo in occasione di Madame Butterfly”. Durante l’apertura dell’esposizione, il maestro Alfredo Sorichetti terrà una breve lezione sulla figura di Bruscantini.
Quella dei giardini di piazza è la terza intitolazione della Giunta Ciarapica, dopo quella a Calogero Zucchetto ucciso dalla mafia, la targa toponomastica di Viale Conte Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi e la targa al professor Mario Coltorti, un grande medico che ha dato lustro alla città e a tutto il mondo scientifico, che ha conquistato fama internazionale con la scoperta delle transaminasi.
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CIVITANOVA MARCHE E LE “ECCELLENZE” DIMENTICATE
Per una Amministrazione che si era presentata alla città, specie sul versante Cultura, con il proposito di promuovere le “eccellenze locali”, le celebrazioni per il Centenario del baritono Sesto Bruscantini appaiono poca cosa! Il maestro Bruscantini è bene ricordarlo ha portato, con la sua arte canora, il nome di Civitanova nel Mondo, fino al glorioso teatro Metropolitan di New York. Non si può riservargli nel Centenario della nascita (curiosamente celebrato nel 16° anniversario della morte) manifestazioni sulla linea di una “sagra paesana”. Riepiloghiamo: semplice dedica della seconda edizione di “Civitanova all’Opera”, intitolazione dei giardini di Piazza, mostra fotografica, penserete su Bruscantini, macchè sempre su “Civitanova all’Opera”. Mostra aperta da una breve lezione su Bruscantini (dedicargli un convegno sarebbe stato troppo?) del direttore artistico, scommettiamo, di “Civitanova all’Opera”. Gli orizzonti musicali della Giunta Ciarapica non si discostano dal direttore di “Civitanova all’Opera”! Mentre nella nostra città esistono “eccellenze” anche in campo musicale che sono “cordialmente ignorate”. Tornando al maestro Bruscantini, le celebrazioni del Centenario sembrano fermarsi alle iniziative descritte, non si parla più dell’annunciato recital di un suo allievo. Eppoi la cerimonia di intitolazione dei giardini a Bruscantini avviene in concomitanza con le celebrazioni del Cinquantenario della Biblioteca “Zavatti” (queste sì il 4 maggio, giorno dell’inaugurazione), un guazzabuglio! Non si può dimenticare, però, come fa l’Amministrazione che a Civitanova esiste la Fondazione Bruscantini, che Ciarapica-Gabellieri salutarono con entusiasmo alla nascita, con all’interno la vedova del baritono e due dei suoi allievi più noti. La Fondazione ha presentato all’Amministrazine un programma completo, degno del maestro Bruscantini, che è stato completamente rigettato. Il presidente della Fondazione ha tentato a più riprese un dialogo, ma non ha trovato ascolto. Con l’assessora alla Cultura che, inesperta e incompetente, si è eclissata mostrando incapacità di confronto. Nel programma della Fondazione: il Museo Bruscantini (appeso ad un filo, senza un’idea sulla sede che lo ospiti), un concorso lirico nel nome di del baritono (finito allo Sferisterio di Macerata), un documentario e una biografia sulla figura di Bruscantini, un convegno di studi e un concerto dedicati al maestro. Un progetto per autentiche celebrazioni, di livello internazionale, altro che le misere iniziative di una Giunta che non capisce e non vuole capire. Bruscantini è un’eccellenza civitanovese nel mondo, la più nota come sappiamno è Annibal Caro, l’immortale traduttore dell’Eneide, che se gli va bene viene ricordato nei Cinquecentenari. Il premio alla Traduzione a lui intitolato (finito nel cestino insieme a Futura, festival sostituito da Philoshow tutto l’anno di Ercoli Jr.) è stato salvato grazie all’impegno di studiosi e volontari. La Cultura a Civitanova non conosce indirizzi, vengono accolti “pacchetti preconfezionati” che nell’incapacità di valutazione riservano brutte sorprese e alti costi.
…”La rabbia è quella sensazione che fa in modo che la tua bocca lavori più veloce della tua mente”. Evan Esar.
Volevo dedicare al sindaco e all’assessore alla cultura , senza cercare nessun altro personaggio per non cadere in una scialba polemica sull’effettivo apporto canoro dato a questo festeggiamento che sembra poi dedicatogli più per la coincidenza del centenario che non da una programmazione musicale incentrata sui personaggi che lo hanno visto come miglior interprete di tutti i tempi come nel Don Giovanni, poi Rossini e nell’interpretazione di Dulcamara dall’Elisir di Donizetti. Ho scelto quest’ultima perché nel testo, i due a cui dedico, me li rivedo tra la folla dove Dulcamara medico imbroglione inizia con “ Udite udite o rustici….”
Scena quinta
Il dottore Dulcamara in piedi
sopra un carro dorato, avendo in
mano carte e bottiglie. Dietro ad
esso un servitore, che suona la
tromba. Tutti i paesani lo
circondano.
Dulcamara
Udite, udite, o rustici
attenti non fiatate.
Io già suppongo e immagino
che al par di me sappiate
ch’io sono quel gran medico,
dottore enciclopedico
chiamato Dulcamara,
la cui virtù preclara
e i portenti infiniti
son noti in tutto il mondo… e in
altri siti.
Benefattor degli uomini,
riparator dei mali,
in pochi giorni io sgombero
io spazzo gli spedali,
e la salute a vendere
per tutto il mondo io vo.
Compratela, compratela,
per poco io ve la do.
È questo l’odontalgico
mirabile liquore,
dei topi e delle cimici
possente distruttore,
i cui certificati
autentici, bollati
toccar vedere e leggere
a ciaschedun farò.
Per questo mio specifico,
simpatico mirifico,
un uom, settuagenario
e valetudinario,
nonno di dieci bamboli
ancora diventò.
Per questo Tocca e sana
in breve settimana
più d’un afflitto giovine
di piangere cessò.
O voi, matrone rigide,
ringiovanir bramate?
Le vostre rughe incomode
con esso cancellate.
Volete voi, donzelle,
ben liscia aver la pelle?
Voi, giovani galanti,
per sempre avere amanti?
Comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do.
Ei move i paralitici,
spedisce gli apopletici,
gli asmatici, gli asfitici,
gl’isterici, i diabetici,
guarisce timpanitidi,
e scrofole e rachitidi,
e fino il mal di fegato,
che in moda diventò.
Comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do.
L’ho portato per la posta
da lontano mille miglia
mi direte: quanto costa?
quanto vale la bottiglia?
Cento scudi?… Trenta?… Venti?
No… nessuno si sgomenti.
Per provarvi il mio contento
di sì amico accoglimento,
io vi voglio, o buona gente,
uno scudo regalar.
Coro
Uno scudo! Veramente?
Più brav’uom non si può dar.
Dulcamara
Ecco qua: così stupendo,
sì balsamico elisire
tutta Europa sa ch’io vendo
niente men di dieci lire:
ma siccome è pur palese
ch’io son nato nel paese,
per tre lire a voi lo cedo,
sol tre lire a voi richiedo:
così chiaro è come il sole,
che a ciascuno, che lo vuole,
uno scudo bello e netto
in saccoccia io faccio entrar.
Ah! di patria il dolce affetto
gran miracoli può far.
Coro
È verissimo: porgete.
Oh! il brav’uom, dottor, che siete!
Noi ci abbiam del vostro arrivo
lungamente a ricordar.
Sesto Bruscantini fu per i suoi ruoli baritonali quelli che la Callas fu per i ruoli da soprano (ed anche mezzosoprano). Ovvero rivoluzione innovazione ed evoluzione straordinaria in tecnica bellezza e soprattutto interpretazione rispetto ai pur immensi maestri che c’erano prima. Visto però che i ruoli più popolari sono tenore e soprano, se per ipotesi lui fosse stato un tenore, ora sarebbe osannato più di ogni altro cantante mai esistito. Un genio assoluto!
“UN PAESE CHE IGNORA IL PROPRIO IERI, DI CUI NON SA ASSOLUTAMENTE NULLA E NON SI CURA DI SAPERE NULLA, NON PUò AVERE UN DOMANI…”
(INDRO MONTANELLI, STORICO E GIORNALISTA)
FONDAZIONE BRUSCANTINI, PAROLA DI SINDACO E ASSESSORA
Sui rapporti tra Sindaco e Fondazione Bruscantini ci sarebbe molto da scrivere, ma è bene attenersi all’ufficilità in modo che i lettori possano dare una corretta valutazione. Da escludere, ovviamente, quelli che hanno dato il cervello in “comodato d’uso” e appena vedono attaccata l’etichetta “destra” sono disposti a giustificare ogni scorrettezza. Veniamo ai documentati rapporti tra Amministrazione Comunale e Fondazione Bruscantini, presentata ufficialmente in Municipio nel settembre 2017, presenti tutti i componenti, tra cui la vedova Bruscantini e i baritoni allievi del maestro. Esiste sul sito del Comune un lunghissimo comunicato, in cui vengono esaltate le doti canore e di profondo innovatore di Bruscantini e l’opportunità della costituzione della Fondazione. Quest’ultima, alla presenza di Sindaco e assessora alla Cultura, avanza le prime proposte di intervento (museo, master class, concorso lirico), che poi confluiranno del progetto per le celebrazioni per il Centenario del baritono. La nota del Comune si conclude con un’esplicita dichiarazione del Sindaco: “L’istituzione della Fondazione è per noi una bellissima notizia e ci impegneremo in questo progetto”. Gli fa da controcanto l’assessora Gabellieri che batte sulla “tiritera” delle eccellenze locali: “Civitanova deve essere il centro più importante al mondo (sic!) per quanto riguarda Bruscantini. Il mio assessorato lavora alla crescita culturale, vogliamo valorizzare i talenti civitanovesi (sic!) che si sono distinti nel mondo…”. Passano pochi mesi e all’inizio di febbraio 2018 il Sindaco Ciarapica con una lettera ufficiale al Presidente della Fondazione lo invita ad un incontro con l’assessore ai lavori pubblici per individuare la sede del museo Bruscantini (quale?, ndr). Ciarapica conclude la missiva comunicando la sua disponibilità ad entrare nella Fondazione: “Riguardo la componente dell’Amministrazione nel Comitato di Indirizzo della Fondazione, accolgo la proposta con piacere e soddisfazione ed autorizzo ad inserire la figura del Sindaco nello stesso”. Sembrerebbero ottimi rapporti, invece a quei primi contatti segue un immotivato, prolungato silenzio. Il presidente della Fondazione tenta in tutti i modi (e-mail, pec, lettere protocollate) un contatto con l’Amministrazione che invece “volta le spalle”. Sembra quest’ultimo il comportamento tipico dell’Amministrazione, in particolare dell’assessora alla Cultura. Sono gli “uomini che si voltano” (al contrario di quelli descritti nella poesia di Montale). Fino ad un episodio limite: i responsabili della Fondazione in Comune per essere riceviuti dall’assesora alla Cultura, che all’ultimo declina l’impegno. Il presidente della Fondazione protocolla una lettera con richiesta di un nuovo incontro, che come le altre non ha riscontro. Rapporti con la Fondazione perciò ispiegabilmente troncati, nonostante le promesse, per poi trovarci di fronte ad un programma per il Centenario del maestro Bruscantini assolutamente inadeguato e mortificante per la grandezza della sua arte. Un aspetto occorre mettere in rilievo: si mettano in testa Ciarapica e colleghi che amministrano un città, sono tenuti a dare risposte e non possono “voltare le spalle” ai civitanovesi!
“Diffida della falsa conoscenza, è molto peggiore dell’ignoranza”. G.B.Shaw.
Ma Ciarapica non dà mai risposte. Ogni tanto dà fiato alle trombe perché è pur sempre un sindaco, votato, eletto e adesso deve rappresentarsi non riuscendo a capire che chi lo ha messo dove sta forse desiderava essere rappresentato. Non ricordo dal giorno della sua salita sul podio più alto, battendo Corvatta sul tipo della pubblicità” Ti piace vincere facile eh!!”, qualcosa che abbia fatto e che non sia stata ferocemente criticata a cominciare dalla transazione in solitario di Villa Eugenia all’ultima sugli aumenti delle bollette sull’acqua da lui considerati e firmati
a dispetto degli utenti che invece li hanno trovati alquanto sconsiderati. Per fare un elenco consistente seppur non esaustivo, adesso si usa dire così, ci vorrebbe del tempo anche se poca cosa in confronto del tempo che impiegherà lui quando sarà costretto, finalmente, a darle delle risposte a cui non potrà negarsi. Per il momento accontentiamoci al posto delle risposte, delle sue ipotesi con cui cerca sempre di svicolare e probabilmente concordate e condivise con i suoi collaboratori più stretti o con qualcuno che a volte critica a volte appoggia rendendo l’amministrazione Ciarapica ancora più misteriosa nel suo evolversi verso il lungo compimento della sua nomina che non scadrà tanto presto e chissà che altre sorprese ci riserverà.
“HO SEMPRE ODIATO I PORCI ED I RUFFIANI E QUELLI CHE RUBAVANO IL SALARIO, I FALSI CHE SI FANNO UNA CARRIERA CON CERTE PRESTAZIONI FUORI ORARIO…”
(PIERANGELO BERTOLI, CANTAUTORE)
“L’odio è la vendetta del codardo per essere stato umiliato” G.B.Shaw.
“L’ADULATORE (IL LECCHINO, NDR) E’ UNO SCHIAVO CHE NON E’ BUONO PER NESSUN PADRONE”
(CHARLES LUOIS DE MONTESQUIEU)
…”Dio c’è, ma non sei tu. Rilassati” Anonimo. AH AH AH AH !!!!
“L’ADULATORE (IL LECCHINO, NDR) E’ COME L’OMBRA LA QUALE NON TI AMA EPPUR TI SEGUE”
(SALVADOR ROSA)
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…”Prima di dire che uno è uno stronzo bisogna assaggiarlo. Se sa di merda allora si. Se no, si rischia una querela”. Marcello Marchesi. GRANDE.
“LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE DIMOSTRA CHE GLI INDIVIDUI PIU’ FORTI VANNO AVANTI, MA ANCHE I LECCHINI NON SCHERZANO!”
(CHARLES DARWIN) PLANETARIO!
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Per Caporaletti. Quella dell’evoluzione è una mera ipotesi, non una teoria, tant’è che non è stata mai dimostrata. Nel frattempo si potrebbe sostituire la realtà della competizione con quella della cooperazione.
Portare dopodomani un fiore sulla sua tomba è il miglior modo per omaggiarlo.
Divertente leggere lo scambio di opinioni a suon di scritti di personaggi conosciuti ….Aldo Caporaletti imbattibile, conoscitore a fondo della materia; Sauro Micucci, ironico
competente…propaganda live
della provincia Maceratese….sarebbe stato bello se il ns giovane sindaco
era affiancato da persone come voi ….chi porta voti in politica
gli aspetta anche se ignorante
uno scranno, finché ci sarà questo modo di gestire le città saranno amministrate da incompetenti … sperando che i danni siano limitati e in parte recuperabili.