«Questi sono i Nomadi»:
Lando e Dino intervistano Carletti (VIDEO)

APPIGNANO - Al ristorante Lord Byron la presentazione del libro che racconta la storia del gruppo italiano campione di vendite. A moderare l'incontro il duo comico, legato da una forte amicizia con il leader fondatore

- caricamento letture
nomadi-appignano-3-650x434

Il duo Lando e Dino insieme a Beppe Carletti dei Nomadi

 

di Marco Ribechi

I ricordi della più famosa band italiana raccontati dal suo fondatore. Il ristorante Lord Byron di Appignano ha ospitato durante una esclusiva cena degustazione il leader dei Nomadi Beppe Carletti per la presentazione del libro scritto da Marco Rettari “Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti”. Ad invitare la colonna portante della musica italiana il duo comico Lando e Dino con cui Carletti intrattiene una salda amicizia nata durante alcuni spettacoli. La cena – presentazione è stata anche accompagnata dalla degustazione di ottimi vini della cantina Montecappone di Jesi, presentati dal suo proprietario Gianluca Mirizzi. Cibo, vino, musica e convivialità quindi per scoprire alcuni aneddoti della carriera di una band dai numeri straordinari: 56 anni di storia, 81 dischi pubblicati, oltre 15 milioni di dischi venduti e un forte impegno sociale sia nei testi che nella quotidianità. «Abbiamo iniziato a suonare a circa 14 anni e ci chiamavamo I Monelli – racconta Carletti – poi leggendo sul giornale abbiamo visto che una band di Ischia dal nome I Nomadi si era sciolta e così abbiamo deciso di utilizzarlo».

appignano-nomadi-3-650x434

Beppe Carletti racconta gli episodi della carriera dei Nomadi

Insieme a Carletti il compagno amico di una vita, Augusto Daolio: «L’ho incontrato sul palco, allora avevamo un cantante vecchio, di 35 anni – scherza Carletti – noi eravamo appena sedicenni. Eravamo più che fratelli, abbiamo condiviso 30 anni di cose belle, auguro a tutti i musicisti di vivere delle esperienze come le nostre. Ancora oggi quando facciamo qualcosa mi chiedo se piacerebbe ad Augusto, se l’avrebbe fatta allo stesso modo, è come se fosse sempre con me». Poi Carletti cerca di dribblare i complimenti di Lando sulla sua semplicità e amabilità: «Non mi nascondo, mi piace vivere normalmente, andare alle poste, in banca o a comprare il pane». «Però io non lo so se Marco Carta ce va a comprare il pane!» la pronta risposta del comico. Per gli appassionati l’aneddoto su Dio è morto, la canzone scritta da Francesco Guccini. «A Modena c’era il bar Italia dove ci riunivamo noi, Francesco, l’Equipe 84 – continua Carletti – un giorno Francesco ci lascia una musicassetta e noi decidiamo immediatamente di pubblicare Dio è morto e Noi non ci saremo. La casa discografica ci spiega che Dio è morto sarebbe stata censurata di sicuro ma a noi non importava e siamo andati avanti per la nostra strada. La cosa più strana è che mentre la Rai la censurava Radio Vaticana la trasmetteva e inoltre all’epoca c’era l’usanza di fare la messa Beat, cioè con il complesso in parrocchia. Quindi la nostra canzone censurata era richiesta in tantissime chiese e proprio grazie a lei siamo stati i primi a suonare a Radio Vaticana dal vivo».

nomadi-carletti

Gli autografi per lo staff del ristorante Lord Byron

La carriera dei Nomadi è stata sempre accompagnata dall’impegno sociale grazie all’associazione Crescerai e ad Augusto per la vita, fondata nel ’92 dopo la morte per tumore del cantante. «Con la sua compagna avevamo raccolto 18 milioni di lire – racconta il musicista – siamo andati da Veronesi che ci ha suggerito di creare delle borse di studio sul tumore al seno. Da quella volta l’associazione ha raccolto più di un milione di euro». Emilia Romagna e Marche sono però anche accomunate dal terremoto per cui I Nomadi hanno raccolto fondi da destinare alla ricostruzione: «In circa 20 giorni abbiamo organizzato un concerto allo stadio di Bologna a cui hanno partecipato gratuitamente tantissimi musicisti – dice Carletti – da Guccini a Ligabue, da Caterina Caselli a Zucchero a Laura Pausini. La raccolta ha fruttato circa un milione e 800mila euro consegnati nelle mani di Vasco Errani che poi li ha destinati agli ospedali di Carpi e Mirandola.». Al termine della cena Beppe Carletti ha suonato alla tastiera la celeberrima Io vagabondo accompagnato alla voce da Lando e Dino e dagli applausi entusiasti dei presenti in sala.

(foto Pixel Studio Fotografico)

 

Lando-Dino-Gianluca-Mirizzi-e-Giuseppe-Carletti

Lando, Dino, Giuseppe Carletti e Gianluca Mirizzi degustano i vini della cantina Montecappone

Giuseppe-Carletti-nomadi

Gianluca-Mirizzi-Montecappone

appignano-nomadi-lando-dino

appignano-lord-byron

appignano-nomadi

lndo-dino-nomadi

nomadi

1-650x434

nomadi-2-650x434

nomadi-3-650x434

nomadi-appignano-4-650x434

nomadi-appignano

nomadi-appignano-5-650x434

nomadi-appignano-6-650x434

nomadi-appignano-7-650x434

nomadi-appignano-8-650x434

 

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X