Da sinistra Fabio Amici responsabile dipartimento trasparenza anticorruzione e qualità dell’Acu Marche, Alessandro Lippo e Paola Piras
di Laura Boccanera
«Inviato oltre 200 reclami all’Atac, siamo pronti ad andare avanti col ricorso pilota se non otterremo risposte». Nel marasma delle iniziative presentate dopo la sollevazione popolare a causa della stangata sulle bollette dell’acqua di Civitanova l’Acu Marche è pronta a dare battaglia all’Aato: «contestiamo retroattività e mancanza di comunicazione in violazione della carta dei servizi». Questa mattina l’associazione consumatori e utenti ha fatto il punto sulla questione delineando quello che a loro avviso rappresenta il percorso ottimale per riuscire ad ottenere un risultato tangibile dopo la stangata arrivata nelle case dei civitanovesi con l’ultima bolletta dell’acqua. A fare il punto Paola Piras che si è fatta promotrice di una protesta diffusa inviando il modulo per il reclamo all’Atac al quale hanno aderito al momento 200 civitanovesi, Alessandro Lippo e Fabio Amici, responsabile del dipartimento trasparenza, anticorruzione qualità e servizi di Acu Marche. Amici, ex dirigente della Ragioneria dello Stato, ora in pensione, ha studiato le norme che regolano il settore e ha ravvisato delle criticità che saranno impugnate dall’associazione. In primo luogo ha cercato di capire se la retroattività sia illegittima oppure no: «La normativa di riferimento è quella della Legge Finanziaria del 2007 che prevede la possibilità di rendere retroattivo un aumento se il bilancio dell’ente viene approvato a scadenza, che è del 31 marzo. A seguire c’è un’altra fonte di diritto che è la delibera dell’Arera che consente lo slittamento dei termini al 30 giugno. L’approvazione del bilancio da parte di Aato è però ad ottobre, tanto che nella stessa delibera si legge che non è stato possibile l’approvazione entro i termini a causa del terremoto» sottolinea Amici. Ma viene contestata anche la mancata informazione dell’utenza circa l’aumento della tariffa e soprattutto la rimodulazione degli scaglioni di consumo, non un dato secondario secondo l’Acu dal momento che violerebbe la carta dei servizi che prevede un protocollo preciso di informazione del consumatore circa la modifica delle condizioni: «noi tutti l’abbiamo appreso con l’arrivo della bolletta di febbraio, marzo e abbiamo notato l’anomalia – aggiunge Lippo – tanto che inizialmente gli operatori allo sportello non sapevano neanche il perchè». L’Acu Marche ha inviato ad Aato, Atac e Arera una richiesta per procedere con l’annullamento in autotutela della delibera dell’Aato e per l’Arera la richiesta di verificare se la procedura adottata dal consorzio sia corretta. Il terzo passaggio impugnabile infatti è l’assenza del parere di Arera sulla delibera dell’Aato e l’associazione chiede all’istituto di vigilanza nazionale di verificare sulla procedura. E pertanto l’iter da seguire secondo l’Acu prevede dapprima l’invio del reclamo all’Atac. La società entro 30 giorni ha l’obbligo di rispondere per non incappare in sanzioni, dopo di che lo stesso reclamo può essere inviato ad Arera e solo in caso di mancanza di risposte procedere con il ricorso pilota al giudice di pace. Intanto gli utenti sono nel caos e c’è pure chi si è visto recapitare una bolletta da 3mila euro. E’ il caso di un bar del centro che è passato da un consumo di circa 900/mille euro annui ai 3mila del 2018. «A me pare una truffa vera e propria – contesta la proprietaria del bar – passi l’aumento della tariffa, ma il cambio dello scaglione rappresenta una mazzata. Non mi si può dire a consumi effettuati che si riduce lo scaglione a 500 metri cubi anzichè 1000 metri cubi conteggiando la restante parte come eccedenza ad un costo che è il doppio rispetto a quanto pagavo prima. Se lo avessi saputo prima avrei potuto modificare lo scaglione e accedere alla fascia superiore, così invece sei costretto a pagare e basta».
Rincaro bollette dell’acqua, incontro delle associazioni a tutela dei consumatori
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Sento e leggo notizie veramente curiose provenienti da una piccola cittadina adagiata sul mare, con pochissimi turisti d’estate ma in compenso molti pendolari che si portano pure l’ombrellone e che ancora non ha un cartello estivo invitante come del resto anche negli anni passati (due ) ed è amministrata da un sindaco che pur stando all’estero, trova il modo di offendere tramite il telefonino consiglieri che eletti stanno semplicemente facendo il proprio dovere. Fine
“ Riceve bolletta dell’acqua e tenta di affogarcisi dentro”.
“ Arriva la bollette dell’acqua e spogliato di tutti i suoi averi va a bussare dai Passionisti”:
“ Dopo la bolletta dell’acqua tenta di uccidere il suo labrador accusandolo di farsi troppe docce”.
“ Con la bolletta dell’acqua si accende una sigaretta. Mentre lo portavano in pschiatria continuava a piangere e a ridere chiedendosi perché fosse così allegro e anche così triste”.