Oltre il materialismo:
le città “generative”,
Macerata nella top ten nazionale

RISULTATO - Il capoluogo di provincia settimo nella classifica di Avvenire dedicata alle realtà italiane che mettono in campo un modello alternativo di benessere. Il sindaco Romano Carancini: «Spero che tutto questo contribuisca in futuro a produrre relazioni tra le persone di tolleranza, accettazione, di confronto civile e passione. E soprattutto a guardarci dentro per quello che realmente siamo, non per quello che gli altri ci vogliono far credere»

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Romano Carancini

Settima nella classifica italiana delle città “generative”, un centesimo di punto sotto Milano. Undicesima per il tema “responsabilità civile”. Macerata ha scalato così le classifiche di Avvenire, che ha curato un’indagine sulla “Vita buona d’Italia”. Ne prende atto anche Romano Carancini, il sindaco, che dedica al risultato un commento: «Siamo al settimo posto in Italia tra le città generative, cioè quelle comunità in cui il volontariato, la cooperazione, la natalità e l’ambiente consentono di superare il modello materialistico del benessere – spiega Carancini -.  Siamo anche all’undicesimo posto sul tema “Responsabilità civile, il bene comune affare di tutti”. In questo settore si misurano le città più vivibili se la responsabilità civile diventa capitale sociale. Finalmente – prosegue il sindaco -, l’indagine scentifica indipendente restituisce l’anima vera, quotidiana di una città che sa essere positiva, che non si rassegna a sopravvivere, che continua a dare vita a qualcosa che va oltre il presente. Non solo, sa essere “casa comune”, crede in una relazione virtuosa tra persona e ambiente, che sa guardare all’economia civile fondata sul ruolo attivo e responsabile non solo del mercato e delle istituzioni ma anche di cittadinanza attiva e imprese responsabili. Ho sempre creduto e continuo a pensare che la vita restituisce. Anche in questo caso è avvenuto. Per questo arrivano tanti turisti come non mai nel passato, anche per questo arrivano studenti per crescere e formarsi qui. Sono grato a Macerata, alla sua rete di persone e associazioni che costruiscono la spina dorsale di questa città. Spero che tutto questo contribuisca in futuro a produrre relazioni tra le persone di tolleranza, accettazione, di confronto civile e passione – conclude Carancini -. E soprattutto a guardarci dentro per quello che realmente siamo, non per quello che gli altri ci vogliono far credere».



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