La Ctr Calabresi Tema Riunite lancia un appello pubblico per fare chiarezza sulle sorti del secondo più antico festival di teatro amatoriale in Italia che lo scorso anno ha festeggiato il 50esimo anno: «Come ogni anno l’associazione Culturale Ctr Calabresi Te.Ma Riuniti – scrive la presidente Fulvia Zampa – dà il via al piano annuale delle proprie attività preparandosi all’appuntamento più prestigioso per il teatro amatoriale della città, tradizionalmente conosciuto come “la Perugini”, la cui realizzazione comporta un gravoso impegno organizzativo per diversi mesi, a partire dalla emanazione del bando aperto alla partecipazione di Compagnie teatrali di tutta Italia. Lo scorso autunno “la Perugini” ha festeggiato la sua 50esima edizione: un traguardo storico per la seconda rassegna di settore più antica d’Italia. L’inizio del 2019 ha però riservato una sorpresa per l’associazione che è stata protagonista nelle sue diverse configurazioni di tutta la lunga storia della manifestazione. Il Comune non ha ancora dato la disponibilità del teatro Lauro Rossi per la 51esima edizione, assumendo una posizione di stallo divergente da una consuetudine consolidata nel tempo».
Nella nota dell’associazione vengono chiarite anche alcuni eventi che hanno interessato la vita della compagnia con una scissione dolorosa: « A fine gennaio 2018, per divergenze di natura artistica, alcuni soci hanno deciso di lasciare l’associazione Ctr e di costituire una nuova Compagnia. Con uno sguardo nostalgico al passato si sono dati lo stesso nome della Oreste Calabresi, la storica compagnia che, insieme al Gruppo Te.Ma, già dal 2007 era confluita nell’attuale Ctr: tale acronimo sta infatti per Calabresi Te.Ma Riuniti. Si è trattato di una scissione non pacifica che ha richiesto lo sgradevole coinvolgimento di legali per poter vedere riconosciuti i legittimi diritti della nostra associazione, tra cui il tornare in possesso della sede. Alcuni soggetti che in passato si occupavano primariamente della Rassegna Perugini sono stati protagonisti della volontaria fuoriuscita e così facendo hanno in qualche modo messo in difficoltà la Ctr proprio nel momento della preparazione del 50esimo. Si è trattato, tuttavia, di un banco di prova superato con successo: lo storico appuntamento delle “nozze d’oro” resterà negli annali. Grazie ai positivi riscontri giunti attraverso canali diversificati, possiamo a ragione affermare che si è aperta una nuova strada per il teatro in città. Numerosi gli apprezzamenti venuti da ogni parte d’Italia nei riguardi di una manifestazione che ha saputo rinnovarsi nei contenuti mantenendo la tradizione. L’associazione ha trovato fresca linfa in tanti nuovi soci di tutte le età e continua a rappresentare una solida realtà culturale della città. Per Macerata e per l’amministrazione il Festival è stato sempre un punto di riferimento culturale al quale noi della Ctr Calabresi -Te.Ma Riuniti intendiamo dare continuità, malgrado i nuovi, inattesi ostacoli presentatisi a inizio anno 2019. L’unico fatto nuovo è l’annunciata presentazione di una concorrente proposta da parte di altri soggetti».
«La nostra associazione – continua Fulvia Zampa – non teme di certo la competizione, potendo vantare un lungo e ricco curriculum all’interno del quale si colloca per intero anche la storia di un nome – Oreste Calabresi – che usato nuovamente sulla scena odierna sta generando confusione. Restare fermi in attesa di decisioni terze rende però più difficile la preparazione di un evento al quale anche quest’anno ci proponiamo di dare lo stesso taglio innovativo del 50esimo con le trasferte nel cratere e il laboratorio UniMc. Il progetto Ctr è stato presentato con la disponibilità a una calendarizzazione flessibile del cartellone degli spettacoli le cui date, come accaduto negli anni scorsi, possono essere modificate per lasciare spazio ad eventuali altre attività istituzionali. Ci si augura pertanto una celere definizione della questione, per poter garantire una continuità alla Perugini. Se poi c’è chi può fare meglio lo faccia, ma ora è il tempo delle scelte».
...al di là delle.problematiche interne, il Festival rappresenta un importante appuntamento per Macerata e le compagnie amatoriali italiane. Spero presto in una risposta positiva...
Che l ' Amministrazione comunale decida in fretta , ovviamente in senso positivo, il cinquantesimo è stato strepitoso e , coinvolgendo anche gli universitari , ha avuto un ruolo anche sociale rilevante oltre che i ben noti meriti artistici. Direi che c'è tanto valore aggiunto nell'esperienza teatrale della CTR, i maceratesi sono affezionati alla rassegna. Ben venga quindi la 51esima edizione!!!!
Il 50esimo è stato sorprendente con i suoi tre appuntamenti settimanali, gli spettacoli innovativi, le compagnie provenienti da tutta Italia... vogliamo anche la 51esima edizione!!!
Speriamo in un ripensamento dell'amministrazione... Il 50° è stato, a mio parere, fantastico e l'iniziativa che ha coinvolto anche i territori terremotati del 2016 un unguento per le ferite, del territorio e non
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Che peccato, dopo tanto lavoro trovarsi ancora su terreno incerto!
Ok per il bando e per vagliare proposte alternative, ma dopo 50 anni di attività,
festeggiati con “il botto” grazie ad un impegno costante e professionale e nonostante tutto, con un dispiego enorme di energie, con il raddoppio delle serate a favore dei paesi nel cratere,il lodevole coinvolgimento degli studenti e di alcuni docenti dell’Università di Macerata, con una selezione di opere di ottimo livello, con una buonissima partecipazione di pubblico, agli appuntamenti domenicale e a quelli del mercoledì,
bisogna riconoscere il valore e la continuità del lavoro svolto e favorirne il proseguimento.
Le compagnie selezionate negli ultimi anni in particolare non hanno nulla di amatoriale, vista la varietà e l’efficacia degli spettacoli;
crescono i festival e le occasioni culturali in città ma ciò non dovrebbe precludere le esperienze di qualità consolidata.
Confido venga chiarita a breve la questione della disponibilità del teatro e pure quella relativa al nome scelto dalla compagnia generata dalla scissione, che crea non poca confusione.
A titolo informativo, per tutti coloro che con la loro partecipazione hanno sempre sostenuto la Rassegna Angelo Perugini, siamo a comunicare che il cosidetto “soggetto” che ha presentato un progetto per organizzare la 51ma edizione è la Compagnia Teatrale “Oreste Calabresi, costituita da persone che in virtù di scelte artistiche non condivise all’interno del C.T.R. hanno legit-timamente ripreso la storica denominazione della Compagnia e altrettanto legittimamente, per la loro esperienza nell’ambito teatrale, possono assolvere all’impegno. Della Compagnia Teatrale “Oreste Calabresi” fanno parte:
Lucio Cartechini e Mario Pallotta, fondatori della compagnia nel lontano 1952, ideatori nel 1968 (unitamente ad altri come Ugo Giannangeli) della Rassegna Nazionale D’Arte Drammatica “Angelo Perugini” che hanno organizzato atti-vamente per ben 49 anni (sino al 2017). Della Compagnia fa parte Diego Dezi, regista e organizzatore delle prime edizioni della Rassegna nonché Di-rettore Artistico della stessa dal 2005 al 2013. Soci della Compagnia sono anche: Maria Giovanna Partenza, Presidente per anni della “O.Calabresi”, Fabio Pallotta, Pierfrancesco Giannangeli (Docente al DAMS), Gabriella Fagiani, Michela Cerquetella, Maria Stella Righetti, Mariangela D’Amico e Quinto Romagnoli (organizzatore della Rassegna dal 2008 al 2017).
La Compagnia “Oreste Calabresi” ha fiducia nell’Assessore alla Cultura del Comune che non mancherà di ponderare i progetti presentati a dare il via al Bando di partecipazione a livello nazionale.
….Pane al pane, vino al vino….
Per la Storia: quando fra 10 o 20 anni (forse anche 30) a Macerata nascerà un Teatro Stabile, quando tutte le compagnie amatoriali del territorio e coloro che vorranno farne un mestiere si uniranno perché da soli si muore, tutte queste beghe saranno ricordate come normali cronache maceratesi e l’amministrazione comunale dovrà finalmente affidare a questo soggetto le chiavi del Teatro e non gestirlo come fosse un diritto feudale.
Per la Cronaca: parte di coloro che ora hanno fondato una nuova o vecchia compagnia, più di 30 anni fa se ne andarono dal GAD Calabresi perché il teatro andava da un’altra direzione e avevano voglia di svecchiare certe consuetudini e messe in scena; ora dopo aver contribuito (2005 o 2006) alla fusione tra la loro compagnia (Te.Ma.) e quella dei sopravvissuti del GAD Calabresi (Ugo Giannangeli, Renzo Pallotta, Lucio Cartechini e io, unico giovane-vecchio rimasto), ritornano sotto le ali del “detestato Oscar” e solo dopo un anno di attività, pretendono un bando (che non c’è mai stato) per la rassegna Perugini…sono molto legato a Quinto Romagnoli e a Diego Dezi, umanamente e per ragioni di crescita “attoriale” (anche se poca per poco mio talento, ma queste guerre tra poveri non giovano a nessuno, ancor meno al teatro maceratese. Fanno solo il gioco dell’Amministrazione comunale di turno, perché avere dall’altra parte un soggetto diviso e debole assicura un maggior peso contrattuale.
P.S. Sono anche legato alla presidente e attrice Fulvia Zampa, alle altre tre “ragazze terribili” della CTR, a Piergiorgio Pietroni, e persino al Paolo Nanni…ma qui oltre al cuore, e all’amicizia, conta la ragione. E la ragione sta da questa parte.