L’ospedale di Macerata
«Grande afflusso» nei Pronto soccorso, ricoveri programmati di area medica e specialistica bloccati fino a nuovo ordine. E’ arrivata in queste ore la disposizione del direttore sanitario Massimo Palazzo, che riguarda tutti gli ospedali dell’Area vasta 3. La decisione riguarda solo l’area medica (Medicina, Cardiologia, Nefrologia, Pneumologia, Geriatria e Gastroenterologia) e non quella chirurgica. Gli interventi procedono quindi regolarmente. La decisione è dovuta al fatto che c’erano troppe persone in attesa di ricovero nei Pronto soccorso, soprattutto a Civitanova. Problemi, anche se più gestibili, anche a Macerata e Camerino. L’Area vasta 3 ha deciso di bloccare i ricoveri programmati per smaltire l’attesa nei Pronto Soccorso. Saranno gestiti comunque i casi d’emergenza, che non rientrano nello stop imposto dalla direzione. Lo stop è valido fino «a data da destinarsi».
(Fe. Nar.)
Togliete la Sanità a Ceriscioli
Chiudo di qua, ottimizzo di là, accentro verso su, inglobo verso giù e tutti quanti lo abbiamo preso nel c.. Non tutti, nel Pesarese abbiamo le eccellenze.
Afflusso anomalo dovuto a cosa? Vogliamo dirlo ?
Il genio del governatore che dice?????? Peccato non ci sia lui ad attendere qualche cura
Chiudendo i piccoli centri era inevitabile il collasso..
Se uno....va al pronto soccorso anche per un unghia incarnita. O altra cavolata.....ecco dov'è il flusso anomalo!!!
Sempre la solita storia , la solita mancanza di controlli , la solita mancanza di manico ....
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Ditelo al consigliere Micucci che i problemi di cui si accorgono i cittadini sono quelli degli ospedali ancora esistenti e che poco si appassionano alle diatribe politiche sull’ospedale unico come da seguente articolo o precedente articolo.
Come faranno poi con un solo pronto soccorso dell’ospedale unico?
civitanoi2015@gmail.com
MEDICI DELL’OMS A CIVITANOVA NON SCOPRONO NUOVO VIRUS.
Una delegazione dell’OMS, saputo che il Pronto Soccorso di Civitanova era finalmente scoppiato, si è subito precipitata per scoprirne i motivi. Dopo un’attenta visione del insieme composta da tutte le sedie occupate nell’anticamera del soccorsoio diventato stretto come un nodo scorsoio, dove decine forse centinaia, alcuni dicono migliaia di pazienti accatastati l’uno sull’altro nei corridoi e nell’astanteria rendevano complicato raggiungere anche gli già scarsi ambulatori con gli ancora più scarsi infermieri e con un rapporto di medici di 1 a duecento. Un delegato, che non strecceca una parola di italiano ha descritto comunque la situazione come ” tremendo quadro fantozziano di natura psichiatrica da individuare”. Un’attenta analisi dei pazienti in attesa dentro, ancora più addentro fin dove poteva arrivare lo sguardo denotava a parte la visibile sofferenza aggiunta a grande insofferenza, strani lineamenti facciali che andavano dal classico trisma tetanico che dà un falso sorriso causato dall’irrigidimento dei nervi facciali a sintomi riportanti all’idrofobia come occhi sanguigni fuoriuscenti dalle orbite, bava dalla bocca che toccando terra si trasformava in vaporosa quanto bollente reazione, incontrollabili movimenti delle braccia che portavano le mani a chiudersi e ad aprirsi percuotendosi a vicenda come i pugni chiusi della celebre canzone dei Ribelli. E nell’aria, indipendentemente dai simpatici suonatori, si sentiva un forte brusio come di folla pronta a ribellarsi difronte a qualcosa che comunque non era ancora comprensibile. Si decise allora di tastare con tatto la situazione. Oltre a fegati improvvisamente ingrossati, colorito giallo verdognolo dovuto a probabili attacchi di bile, incontinenza urinaria dovuta più al bagno sempre occupato che non ad ipertrofie prostatiche per gli uomini e per le donne generiche motivazioni non scientificamente provabili anche perché le analisi cliniche fatte a campione su due pazienti in attesa ed ancora raggiungibili da un analista proveniente da un qualche ospedale unico, talmente unico che solo parlarne determinava un costo, figuriamoci a costruirlo. Insomma i kit che stavano a bordo dell’elicottero militare preferibilmente scelto vista la situazione che andava assomigliando sempre più a M.A.S.H. (Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito) che operava nella guerra di Corea e oltre a coleserolo e trigligeridi scoppiettanti ed altre anomalie tipiche dell’era moderna, due appena dette, non mostravano niente altro e neanche il microscopio elettronico riusciva a trovare batteri significanti o virus visibili che oltre all’assenza di sintomi uguali per tutti di malattie finora conosciute e qualcuna ancora inesistente ma già ipotizzata, non riuscivano a spiegare il caso. Il solito puntiglioso , meticoloso, scrupoloso e fiscale componente la troupe disse che forse un’occhiatina al resto dell’ospedale avrebbe aiutato. Una serie di sganassoni e paccate sui denti fecero immediatamente desistere il minuzioso. Ma allora che cosa aveva scatenato quel putiferio. Non c’erano infermieri, non c’erano medici, va bene, in Italia è normale e comunque non giustifica questo tsunami . “ E se provassimo a parlare con un direttore, un funzionario, comunque qualcuno che possa esserci d’aiuto per sapere come funzionano le cose”. Scoprirono così che all’interno dell’ospedale c’erano solo funzionari che nulla avevano a che fare con il giuramento di Ippocrate ma che nominati dalla politica passavano il tempo nell’ospedale a sperimentare obbiettivi da raggiungere e per i quali poi si premiavano. Oramai presi dallo sconforto, stavano per ripartire, quando un rospo disse loro di essere l’ex ministro della sanità, certa Lorenzin e di essere stata trasformata così dal cattivissimo mago Cerisciò con l ‘accento sulla o. Trasformazione dovuta al fatto che lei dopo aver fatto una riforma sanitaria che tagliava ospedali aperti, deformava pronti soccorsi in categorie, dava l’ordine di costruire non più ospedali ma Dee, plurale di Dea che poteva essere unico ma primo oppure unico ma secondo. Il fatto che il rospo parlasse e che era una trasformazione non colpì più di tanto i delegati ma la spiegazione della riforma sanitaria del tutto incomprensibile li stava distogliendo dall’utilità che il rospo avrebbe potuto portare e stavano per andarsene mentre uno di loro senza farsi vedere dagli altri sollevo la pianta del piede con cui andò a sovrastare il rospo che capito subito le intenzione urlo: “ No, fermo, la verità la sa solo Cerisciò, con l’accento sulla o e se andate da lui state attento al suo scudiero Scabecò con due accenti sulla o”. Troppo tardi. Si senti un breve urlo e un leggero trasch ma in mezzo a quella bolgia più che dantesca chi ci fece caso?. Il rospicida chiamò a se gli altri e disse loro di aver scoperto i motivi dell’ingorgo, dovuti tutti ad un certo Cerisciò e al suo scudiero Sciabicò che in due facevano tre accenti sulla o. Purtroppo la storia finisce qui. Si scoprì in futuro che i due avendo avuto la strada spianata dal rospo trasformato, presi da una grave forma di smagnìa di grandezza decisero di affossare tutti gli ospedali per costruirne uno solo , di duecento piani, largo sei chilometri e lungo venticinque con 30 ristoranti di primo intervento e sessanta di secondo, 4 campi da golf, porticciolo interno con moli di attracco per navi da crociera Costata e Mscr. Un aeroporto pubblico e qui si scopre l’animo dei due, uno più grande e più bello ma privato. Così come private le 5000 stanze ospedaliere senza frontiere se non le 200 casse dove autorizzarsi al ricovero. E per il pubblico? Un bel consiglio immortalato su di una lapide marmorea dieto al porticciolo per yacht e motoscafi offshore. “Usare i gommoni che si riescono a recuperare e partire per terre lontane dove la sanità farà passi da gigante nei prossimi duecento/trecento anni “.