di Alessandro Feliziani
In una campagna elettorale a ciclo continuo – specie da quando gli uomini politici hanno scoperto i social (Twitter e Facebook in particolare) – non passa anno in cui cittadini non siano chiamati al voto. Spesso anche più volte in uno stesso anno. Il 2019 non fa eccezione e, oltre alle elezioni europee, che l’ultima domenica di maggio interesserà la generalità degli elettori, per molti maceratesi in quella stessa domenica o in una domenica del mese successivo – qualora non si opti per l’accorpamento in un’unica tornata elettorale – ci saranno anche le consultazioni amministrative per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale. Questo non riguarda la città capoluogo, Macerata, ma ben 38 comuni della provincia. Praticamente quasi tutti quelli in cui le elezioni comunali si tennero nel 2014 (allora in concomitanza con le europee) i cui amministratori sono giunti alla normale scadenza quinquennale del loro mandato, nonché i due comuni attualmente commissariati: Montefano e Treia. A loro si aggiunge anche Potenza Picena, dove il sindaco Francesco Acquaroli (eletto deputato lo scorso marzo) ha dovuto lasciare la fascia tricolore al vice Noemi Tartabini.
I comuni dove la compagine amministrativa eletta nel 2014 è ancora in carica sono 35. In 21 di questi (tra cui gran parte di quelli compresi nel “cratere”del terremoto) i rispettivi sindaci stanno concludendo il primo mandato e quindi risultano tutti potenzialmente rieleggibili. Sono:Ubaldo Scuppa (Apiro), Roberto Paoloni (Belforte del Chienti), Luca Maria Giuseppetti (Caldarola), Gianluca Pasqui (Camerino), Emanuele Tondi (Camporotondo di Fiastrone), Mauro Falcucci (Castelsantangelo sul Nera), Ulisse Costantini (Fiuminata), Ilenia Catalini (Loro Piceno), Alessandro Delpriori (Matelica), Leonardo Catena (Montecassiano), Reano Malaisi (Montecosaro), Rolando Pecora (Montelupone), Andrea Gentili (Monte San Giusto), Alessandro Gentilucci (Pieve Torina), Luisella Tamagnini (Pioraco) Sara Simoncini (Poggio San Vicino), Agostino Cavasassi (Sant’Angelo in Pontano), Giancarlo Temperilli (Sefro), Silvia Pinzi (Serrapetrona), Paolo Francesco Giubileo (Urbisaglia), Giuliano Pazzaglini (Visso). In altri 5 comuni, tutti con meno di tremila abitanti, il sindaco in carica sta ultimando il secondo mandato consecutivo, ma in questo caso la ricandidatura per una terza elezione è ancora possibile in virtù di una modifica alla legge elettorale introdotta nel 2014. Hanno la possibilità di beneficiarne: Ornella Formica (Colmurano), Giovanni Zavaglini (Gualdo), Pietro Cecoli (Monte Cavallo), Paolo Teodori (Ripe San Ginesio) e Gabriele Santamarianova (Serravalle di Chienti). Gli altri sindaci non rieleggibili nel 2019, per aver completato tre mandati consecutivi (comuni con meno di tremila abitanti) oppure due mandati consecutivi nei comuni oltre tale limite di residenti, sono: Osvaldo Messi (Appignano), Giammario Ottavi (Cessapalombo), Filippo Saltamartini (Cingoli), Claudio Castelletti (Fiastra), Flavio Zura (Mogliano), Valeriano Ghezzi (Monte San Martino), Luigi Monti (Pollenza), Francesco Fiordomo (Recanati), Franco Ceregioli (Sarnano).
Tutti gli altri comuni maceratesi andranno al voto scaglionati negli anni successivi: Macerata e Petriolo nel 2020; Bolognola, Castelraimondo, Esanatoglia, Morrovalle, Muccia, Porto Recanati e San Severino nel 2021; Civitanova Marche, Corridonia, Tolentino e Valfornace nel 2022. A Gagliole, Penna San Giovanni, San Ginesio e Ussita, dove le elezioni si sono svolte nel 2018, i rispettivi sindaci si trovano solo all’inizio del loro mandato quinquennale e per loro se ne riparlerà nel 2023.
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Fresca fresca sentita stamattina: ” I politici sono come i pannolini, cambiateli spesso e per lo stesso motivo”.