«Mia figlia ha preso il morbillo dal pediatra, vaccinate i vostri bambini»

MACERATA - La piccola ha manifestato i sintomi della malattia mentre erano in vacanza. L'appello di Paolo Borroni ai genitori: «Informatevi dai medici e non dai social»

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Paolo Borroni con sua figlia

 

di Alessandra Pierini

«Vaccinate i vostri figli, non seguite la strada breve dei social ma informatevi dai dottori o da chi ha studiato, magari per una vita, questi temi»: è questo l’appello di Paolo Borroni, maceratese di 29 anni, impiegato in un’azienda e volontario della Croce Rossa. «Mia figlia di un anno – racconta – ha contratto la malattia nell’ambulatorio del pediatra dove c’era un bambino malato. Siamo poi stati contattati per avvisarci di quanto accaduto e per iniziare la profilassi. Il 31 luglio l’abbiamo vaccinata, anche se avevamo già l’appuntamento per settembre. Siamo stati informati che nei giorni seguenti si sarebbero potuti manifestare in forma lieve i sintomi della malattia e allo stesso tempo che c’era una discreta possibilità di riuscita del vaccino ma che non era detto che questo evitasse il contagio».

Poi sabato 4 agosto la famiglia è partita per le vacanze a Matera. La bambina ha cominciato ad avere febbre alta e bolle ma i genitori erano tranquilli che si trattasse dei sintomi del vaccino. La cosa è continuata per qualche giorno, la bambina è rimasta in camera per evitare il sole e il caldo finchè l’8 agosto i genitori hanno deciso di farla vedere al Pronto soccorso di Policoro. «Mi sono reso conto di come erano impreparati a gestire emergenze – spiega Borroni -ma comunque ci hanno rassicurato che erano i sintomi del vaccino e siamo tornati in hotel. nei giorni seguenti i sintomi sono diventati ancora più forti. Il giorno dopo l’abbiamo fatta visitare, a nostre spese, da una dottoressa nel villaggio e anche lei ci ha detto che non era facile capire se si trattasse dei sintomi del vaccino o del morbillo. Il 10 agosto dopo siamo tornati di nuovo al pronto soccorso ma abbiamo avvisato prima perché si attivasse il protocollo necessario. In realtà non è stato fatto niente. Abbiamo fatto la solita trafila, al termine della quale il dottore ci ha confermato che nostra figlia aveva il morbillo. Abbiamo rifiutato il ricovero e ci siamo preparati per tornare a casa». Al ritorno a Macerata la bambina è stata visitata: «avevamo avvisato il reparto e hanno attivato le procedure del caso. Dopo la visita in isolamento ci hanno rimandato a casa prescrivendo una cura domiciliare. Adesso per fortuna sta meglio ma se ci fossero state complicazioni non l’avrei di certo vissuta in questo modo. Io non me la prendo con quel bambino né con quei genitori. Io ce l’ho con quei genitori che pensano che non vaccinando, stanno facendo la cosa giusta».

 

 

 



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