(le foto di Andrea Del Brutto)
Sono partiti intorno alle 22 dalla stadio Helvia Recina con in mente le parole del Papa, in tante decine di migliaia come ogni anno, con davanti la croce e un cammino di una notte intera. I momenti simbolici si ripetono come riti anche per il 40° Pellegrinaggio Macerata Loreto. Il passaggio a Sambucheto, la fiaccolata, i fuochi, i canti, le preghiere. I raggi del sole che illuminano il santuario all’alba, uno scenario che lascia ogni volta incantati, poi il fiume di gente che scende a Loreto, è la foto più usata, quella che rappresenta meglio la comunione dei pellegrini. Le intenzioni finiscono nel braciere, ci si stende stanchi ma soddisfatti, per poi ripartire con nuova energia.
Alcuni giovani esprimono le loro intezioni al microfono: “Voglio chiedere alla Madonna di farmi avere sempre gli occhi aperti a quello che succede”. “Affido tutte le difficoltà che mi vengono proposte per affronatare lo studio e il futuro lavorativo”. “La mia vita non dipende da me o da quello che faccio ma dal mio rapporto con il mistero” dice Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito che dal primo giorno guida i pellegrini.
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