Summit sull’ospedale unico, unanimità tra i primi cittadini della costa: «Richiederemo la riapertura della Conferenza dei sindaci». Questo l’esito dell’incontro che si è svolto questa mattina a Civitanova, a palazzo Sforza e al quale hanno preso parte oltre a Fabrizio Ciarapica anche i sindaci di Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Montecosaro, Mogliano e Potenza Picena. Ciarapica ha organizzato la riunione durante la quale si è parlato di sanità e in particolare della questione dell’ospedale unico dopo le analisi dell’Arpam che confermano la presenza di sostanze inquinanti nell’ex galoppatoio alla Pieve di Macerata. Al termine si è stabilito all’unanimità di richiedere la convocazione della conferenza dei sindaci. I sindaci presenti hanno espresso le loro preoccupazioni in merito alla situazione attuale della sanità, evidenziando che il Piano sanitario regionale è scaduto nel 2014 e che la Conferenza dei sindaci è stata riunita sempre e solo per parlare dell’algoritmo dell’ospedale unico senza mai considerare il piano triennale di Area vasta. «Senza questi strumenti è impossibile parlare con trasparenza dell’ospedale unico – commenta il sindaco Fabrizio Ciarapica – tutti i sindaci sono concordi sul fatto che non ci sia chiarezza da parte del governatore Luca Ceriscioli, in quanto dalle prime conferenze a oggi le carte in tavola sono state rimescolate più volte». Tra le criticità emerse anche la richiesta da parte dei sindaci di essere informati direttamente e personalmente dei risultati emersi dalle analisi del terreno della Pieve. «La conferenza dei sindaci esercita un ruolo importante – ha commentato Ciarapica- e questa non può essere considerata un orpello né essere convocata per valutare un algoritmo. Sembra quasi che si sia voluta creare una spaccatura tra i sindaci, ma tutti noi abbiamo a cuore principalmente, al di fuori di ogni campanilismo, il diritto alla salute dei nostri cittadini. Anche alla luce dei nuovi fatti emersi è bene sedersi a un tavolo e riaprire un confronto su molte tematiche importanti per tutta la nostra provincia, a partire dall’ubicazione dell’ospedale unico che non può di certo essere la Pieve».
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