La presentazione di Borgofare
Si chiama Borgofare, è il progetto voluto da Confcooperative Marche per promuovere l’aggregazione delle imprese del territorio impegnate nella ricostruzione, per mantenere nella regione la ricchezza creata dalla ricostruzione stessa. Un’iniziativa, presentata nell’auditorium dell’università di Macerata, per contribuire alla rinascita delle comunità e dei territori colpiti dal terremoto, alla loro ripartenza economica e sociale e per lavorare insieme, con le aziende del settore edile, per lo sviluppo del territorio. Un modello innovativo che può essere replicato anche nelle altre regioni coinvolte dal sisma del 2016.
Il progetto prevede la costituzione del consorzio Borgofare, appena avvenuta, la cui compagine sarà composta da tre società che aderiscono a Confcooperative: Consorzio Italiano Costruzioni Manutenzioni e Servizi soc. coop. è uno dei principali consorzi a livello nazionale che opera nel settore delle costruzioni. La sua funzione principale sarà quella di favorire la partecipazione degli associati agli appalti pubblici e privati attraverso i suoi requisiti di qualificazione. Csg Facility, la più importante cooperativa di servizi regionale e la principale aderente a Confcooperative Marche che si occupa di facility management di immobili sia pubblici che privati. Prima Pietra, new.co. di imminente costituzione che sarà il vero strumento aggregativo di tutte le imprese del territorio che si occuperanno della ricostruzione degli edifici ripartendo i lavori tra i soci del territorio. Aderisce al consorzio anche Confcooperative Marche con una propria quota nel capitale sociale.
Borgofare avrà la funzione di general contractor garantendo la totale esecuzione dei lavori. Il socio, che dovesse trovarsi in difficoltà con le tempistiche o nell’esecuzione stessa del lavoro, potrà infatti contare sia sul supporto della struttura sia nell’eventuale sostituzione del socio stesso. Il sostegno finanziario avverrà grazie all’anticipo dell’erogazione dei Sal (Stato avanzamento lavori) derivati da ogni singolo lavoro. Al socio sarà, inoltre, garantito, sulla base dell’effettivo avanzamento dei lavori, la liquidazione di tutte le spettanze di sua competenza in modo che lo stesso possa adempiere a tutte le scadenze senza dover sostenere l’incertezza dei tempi di liquidazione del contributo da parte dell’Ufficio di ricostruzione. Il consorzio, tramite un contratto di affidamento diretto, si farà, quindi, carico di riscuotere il contributo permettendo al socio di lavorare in tutta tranquillità. «Confcooperative Marche ha l’obiettivo di promuovere una struttura solida e solidale in grado di mantenere la ricchezza sul territorio, per migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano – spiega il presidente Massimo Stronati -, è necessario pensare ad un modello virtuoso che consenta all’economia marchigiana, con le sue micro imprese, di poter sopravvivere creando ricchezza da investire nella nostra regione, evitando la sudditanza dalle grandi imprese che finisce con l’impoverire il territorio spostando le risorse economiche derivate dalla ricostruzione altrove».
De Micheli, Sciapichetti e Carancini
Il consorzio Borgofare garantirà alla cooperativa Prima Pietra, i requisiti per accedere ad appalti di importo elevato, e le certificazioni iniziali, in attesa che la cooperativa stessa se ne possa dotare, oltre ai servizi di ufficio tecnico e progettazione, contabili e amministrativi, gestione gare di appalto, dei rapporti con gli enti competenti, inoltro delle domande di contributo e disbrigo pratiche per i Sal-Stato avanzamento lavori, con la relativa liquidazione del contributo. «Avremo vinto la sfida della ricostruzione se, insieme ai “muri”, al ripristino delle abitazioni, saremo capaci di assicurare condizioni di sviluppo economico e sociale e di benessere per i cittadini – ha detto il commissario straordinario alla Ricostruzione, Paola De Micheli -, il lavoro è decisivo per assicurare la ripresa di questo territorio e, proprio per questo, è tanto più importante l’iniziativa di Confcooperative Marche, associazione a cui sono legata da tanti anni, nella quale si ritrovano tutti i valori della cooperazione coniugati con la determinazione di voler rimanere dove si è nati e vissuti. La mia presenza qui conferma l’impegno prioritario dello Stato e delle istituzioni a dare risposta ai problemi creati dagli eventi sismici del 2016 e 2017. Insieme alle istituzioni regionali e locali, stiamo predisponendo un nuovo pacchetto di ordinanze e di leggi per dare ulteriore impulso alla ricostruzione».
Luca Ceriscioli
Ottimista il governatore Ceriscioli. «Servono soggetti che sappiano aggregare le imprese per far rimanere la ricchezza sul territorio – ha detto il presidente – in questo momento abbiamo a disposizione, come Regione, 1.200 milioni di euro per le opere pubbliche da realizzare a cui si aggiungono le risorse destinate alle imprese. Quante più risorse si riuscirà a trattenere qui, come sistema di imprese, tanto più si riuscirà a ripartire. Di valore, quindi, è la scelta di Confcooperative Marche di fornire gli strumenti operativi a chi ancora non li ha per operare all’interno della ricostruzione. Sono ottimista, si tratta di un buon passo avanti per far lavorare le imprese del territorio che avevano difficoltà ad aggregarsi. Questo spazio finanziario e organizzativo è prezioso in questa direzione e “salva” le piccole imprese da ritardi di pagamento dalla pubblica amministrazione, così come successo dalle strade».
«Dal commissario De Micheli – ha aggiunto l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti – ho notizie incoraggianti. Si riparte in direzione della ricostruzione con un occhio anche nei confronti delle popolazioni terremotate: la De Micheli ha infatti annunciato che andrà a firma un prossimo decreto per salvare i piccoli abusi edilizi». Polemico il capogruppo dell’Udc in Regione Luca Marconi: «La mia prospettiva è naturalmente recanatese – ha spiegato -. Non capisco le obiezioni per sanare la situazione dell’Hotel House,attraverso l’alienazione dei mini appartamenti agli extracomunitari come se fosse una mera svendita, mentre regaliamo con grave onere per la finanza pubblica ville e villette in montagna, da tanto tempo inutilizzate e lesionate dal terremoto. Sono seconde case di ricchi proprietari che abitano in altre zone e che si trovano questo regalo insperato. Mentre lungo la costa non si riesce a costruire neanche una casa popolare». Alla presentazione sono intervenuti anche monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, Recanati, Tolentino e Cingoli, Marco Venturelli, segretario generale Confcooperative nazionale, Carla Danani, università di Macerata, e il presidente di ConsItal, Fabrizio Solferini.
(M. V.)
(foto Falcioni)
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I nostri soldi nelle mani delle cooperative rosse romagnole!!! Questa furba operazione è stata voluta in maniera sfacciata dalla De Micheli che guarda caso….. https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/03/paola-de-micheli-lex-lettiana-di-ferro-e-presidente-delle-coop-del-pomodoro-fa-rotta-verso-via-veneto/2691598/amp/
mi sembra che da anni c’era in cantiere un progetto immobiliare da far nascere nell’area confinante a quella del fallimento immobiliare degli anni 60 cd hotel house o ecomostro, un progetto che prevedeva un trasferimento delle persone residenti all’h.h. – si evince come – da anni – degli sciacalli regionali abbiano fatto solo slogan per tentare di mettere a tacere i sani intenti politici ovvero far nascere una nuova soluzione abitativa per demolire questo fallimento di circa 17 piani. vergognatevi.
Ma non c’è già Marchex?