Segue una donna in strada, la palpeggia, lei grida e lo fa fuggire poi lo segue e quando lui la vede inizia a compiere atti di autoerotismo: in manette un 18enne tunisino. È ritenuto l’autore di altri episodi analoghi: un maniaco che da dicembre ha iniziato a palpeggiare e importunare le malcapitate vittime. Ieri pomeriggio ci ha provato di nuovo, nel centro di Porto Recanati dove ha iniziato a seguire una giovane donna. Lei si è accorta della cosa e ha iniziato a camminare a passo svelto e ha chiamato il marito al telefono dicendogli quello che stava succedendo. Il 18enne nel frattempo ha raggiunto la donna e le ha palpeggiato i glutei. Lei si è messa ad urlare e il giovane è scappato. Lei però ha deciso di seguirlo per vedere dove andava e ha scoperto dove si era nascosto. Nel frattempo il marito della donna ha chiamato i carabinieri. Quando il 18enne ha visto che la vittima l’aveva raggiunto si è slacciato i pantaloni e ha iniziato a compiere atti di autoerotismo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che hanno arrestato il 18enne. Poi hanno svolto una perquisizione nella casa dove il giovane vive. Lì hanno trovato e sequestrato abiti e accessori che il giovane indossava in almeno altri quattro episodi simili a quello di ieri avvenuti a Porto Recanati dal dicembre 2017. Infatti le testimonianze delle vittime, il modus operandi ed il rinvenimento degli indumenti permetteva agli operanti, oltre all’arresto, di denunciare il 18enne per violenza sessuale ed atti osceni. Il 18enne si trova ai domiciliari.
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Un tunisino ma guarda un po’… Accogliamoli dai, accogliamoli tutti, facciamo pedinare palpeggiare e oltraggiare le donne italiane.
I richiedenti asilo, i rifugiati politici…
Accogliamola la cultura dell’età della pietra e facciamoci cambiare la vita da loro, l’ “avanguardia di uno stile di vita che presto sarà di molti di noi”.
Vadano tutti al diavolo.
Per Angelelli. Il fatto è che la stalla è stata chiusa e però i buoi sono usciti. Tuttavia, sia pure con ritardo, la stalla è stata chiusa, almeno così sembra. Gli accoglioni l’hanno capito (o almeno fanno finta).
E’ anche grave che la nazionalità dei reprobi, dei rii non debba mai comparire nei titoli e neanche negli occhielli ma appaia solo incidentalmente, casualmente nel testo come dettaglio irrilevante. Come se questa censura fosse un segno di civiltà, come se l’accoglienza fosse un bene necessario e dire la verità un’usanza superflua, primitiva e razzista.
Bochra Bel Haj Hmida .spiega.
la’ , li rullano…
Per Pavoni. Hai ragione, dovremmo diventare più franchi e snobbare le accuse di razzismo, provenienti per lo più da qualche sedicente ‘anticonformista’. Anticonformista che si ricicla immancabilmente come conformista nel momento in cui il fattaccio capita a lui.