Silvia Squadroni si dimette dal Cda dell’Azienda Teatri di Civitanova: «calpestata la dignità e fedeltà a beneficio di un Assessore la cui inesperienza ed il cui modus operandi sono sotto gli occhi di chiunque. Quello che è successo è tipico dei regimi dittatoriali, chi alza la testa viene eliminato». Con una lettera durissima (che riportiamo per stralci integralmente) la presidente dei TdC fa un passo indietro dopo la polemica nata con sindaco e assessore alla cultura. Ad avere la meglio la Gabellieri alla quale l’ormai ex presidente riserva parole durissime. Un’uscita che era nell’aria dopo l’incontro della scorsa settimana che non è stato proficuo e di cui la Squadroni rivela tutti i retroscena tra cui anche l’induzione alle dimissioni dei consiglieri del cda di Vince Civitanova. «Una decisione d’onore e rispetto, verso la democrazia, la trasparenza, la correttezza e l’onestà intellettuale che prima di me impregnarono la vita politica di quel maestro che è stato mio padre». La Squadroni è una furia, si abbatte come il Burian sul sindaco e sull’assessore riservando parole di sdegno e profonda delusione. Numerosi i riferimenti nella lettera al metodo fascista utilizzato dalla lista, sia nei suoi confronti che in quelli del cda.
La Squadroni parte dalla riunione della scorsa settimana: «mi sono recata convocata dal Sindaco in ordine alla disponibilità ad assumere un’Assessorato, nella convinzione di ricevere scuse personali e chiarimenti dinanzi ad un attacco diretto sferrato con parole dure ed inaccettabili alla mia persona colpevole d’aver criticato l’operato d’un Assessore ormai inviso a tanti, forse anche Consiglieri Comunali e qualche altro Assessore della giunta Ciarapica. Non ho ricevuto chiarimento alcuno e coerentemente ho sottoscritto la mia disponibilità ad assumere un assessorato quale atto d’onore e di rispetto verso la mia città. Accade che nella stessa serata di giovedì 22 febbraio, ma io lo apprendo solo oggi, nella consueta riunione serale del Direttorio della Lista Vince Civitanova, i Consiglieri Michela Gattafoni, Fabiola Polverini ed Aldo Santori, siano stati destinatari di un’attacco personale e durissimo da parte di esponenti della Lista tanto da essere stati accusati di “tradimento” che ricorda tanto la riunione del Gran Consiglio del fascismo del luglio 43 ed indotti alle dimissioni dal Cda dell’Azienda Teatri con il chiaro scopo di dimostrare all’esterno assenza di coesione e di unità e con l’aggravante, subito dopo, di aver cercato di distruggere il deliberato cda del 20 febbraio sottoscritto anche dai Consiglieri Gattafoni , Santori e Polverini».
La Squadroni passa poi a smentire il sindaco su tutto quello che è stato detto e rivendica la sua indipendenza sottolineando che non è una yeswoman per tutte le stagioni e sferra parole di fuoco contro la coppia Ciarapica-Gabellieri. L’ex presidente accusa il sindaco di metodi fascisti e la Gabellieri di inesperienza. Non sarebbe andato giù quel “io sono intoccabile” che la Squadroni attribuisce alla Gabellieri a cui contesta errori di metodo, arroganza e temerarietà: «Smentisco il Sindaco rispetto a quanto riportato dagli organi di stampa in relazione a dichiarazioni rese dal primo Cittadino, il quale ha inteso attaccarmi personalmente, calpestando dignità e fedeltà a beneficio di un Assessore la cui inesperienza ed il cui modus operandi sono sotto gli occhi di chiunque, definito da Fabrizio Ciarapica “il migliore della giunta”. Sia chiaro che la mia è stata una critica sulle metodiche attuate da un Assessore, non già alla persona Maika Gabellieri. Per stile, educazione, cultura e formazione me ne guarderei bene. L’attenta lettura delle affermazioni rese dal Sindaco, pero’, cui non sono seguite scuse formali, riportano la mia mente a più di novant’anni or sono e quindi ad un regime dove leggi e regole venivano costantemente violate, con la soppressione di libertà elementari e la successiva purga di chiunque avesse osato ribellarsi, il “Boia chi Molla” (il riferimento è ad un post del vicesindaco Fausto Troiani ndr) che compare su taluni profili Facebook avrebbe dovuto indurmi ad una più attenta riflessione, ma fui chiamata da Fabrizio Ciarapica ad assumere la Presidente dell’Azienda Teatri non la dirigenza d’un movimento politico cittadino che lasciai proprio quando il capo politico decise di sposare La Destra di Francesco Storace nella quale non mi riconoscevo e non mi riconosco. Evidentemente lor signori lo avevano dimenticato o , chissà, probabilmente credevano di trasformarmi in mero e silente esecutore d’una volontà politica trasfusa nella cultura, una sorta di cagnolino asservito al locale Minculpop con la sottoscritta ricondotta al ruolo di yeswoman. Ma la cultura è di tutti, non ha bandiera di partito così come l’Azienda Teatri, a Civitanova, è stata voluta e creata dal Consiglio Comunale, questo sì, organo di indirizzo. Ma si sa, 90 anni fa gli statuti venivano stracciati e le regole azzerate, e così come oggi, prima un Assessore e poi un Sindaco per il quale mi sono spesa oltre ogni misura, credendoci, mostrano di non conoscere nè la genesi nè la finalità dell’Azienda che sono stata chiamata a presiedere nè, le norme statutarie che la regolano. L’Azienda Teatri ha operato secondo lo spirito e le finalità cui venne costituita e nel pieno rispetto di ruoli e funzioni che proprio l’Assessore Maika Gabellieri, per prima, non ha compreso, commettendo continui errori di metodo, di comportamento e di condotta, giungendo ad affermare pubblicamente: ” Io sono intoccabile”. Producendosi in interventi a gamba tesa sull’Azienda e tentando di sottrarre dalla gestione di questa manifestazioni ed eventi di rilievo per avocarli a sè ed a proprio mediatico beneficio senza conoscere nulla di dinamiche, impegni, voci di spesa tanto che nella convocata riunione chiarificatrice del 7 febbraio presso il Palazzo Comunale, giunse agguerrita non avvedendosi neppure di leggere dati e contabilità d’un bilancio datato – non ultimo – confermando quel pressapochismo e quella ignoranza di cifre ed imputazioni che , infine , mi hanno portato ad una presa di posizione netta, di aperta contestazione, dopo che numerosi appelli al Sindaco erano rimasti totalmente disattesi. Il violento attacco alla mia persona , pero’, un risultato lo ha prodotto : da due giorni sono subissata di attestazioni di stima e sprone ad andare avanti , cosi’ come di piena condivisione sulla critica all’operato dell’Assessore Maika Gabellieri , la quale non ha non solo mostrato alcun segno di ravvedimento o cambiamento di rotta ma , imperterrita , ha proseguito con temerarieta’ ed arroganza giungendo a chiedere l’intervento del capo per punire la voce di dissenso: neppure durante il regime mussoliniano si giunse a tanto così sfacciatamente. Qui il diritto di critica espresso da un Cda attraverso il proprio Presidente e la richiesta di mutar rotta e metodica sono stati assurti a lesa maestà e, come avviene nei regimi dittatoriali, la voce di dissenso è stata colpita e ricondotta al silenzio, con la minaccia dichiarata di rimozione ed oblio. Ho preso atto dell’intervento su tre membri del cda, si tenta di delegittimarmi ma resta la delibera che tutti i consiglieri autonomamente e liberamente sottoscrissero, stanchi di subire dall’Assessore alla Cultura, non me ne faro’ una malattia , avendo una professione che mi da’ soddisfazione e riconoscenza e potendo ben tornare alle mie occupazioni , consapevole , però , d’aver impartito una lezione di legalità e democrazia. L’unica liberazione , per me , sono le mie dimissioni irrevocabili: le promesse di Fabrizio Ciarapica, ma è il vero Sindaco di Civitanova?, restano solo un lontano ricordo».
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La riforma dei regolamenti era necessaria prima e diventa urgente ora! Quando si considera la cultura importante si ha voglia di partecipazione da parte della città!
Ma perché tirare fuori Mussolini, Stalin e mettiamoci pure Amin, Bokassa, Castro, Cesare e tutti i dittatori di oggi a cui non milioni ma miliardi di persone sono sottoposte. Qui stiamo parlando di una cittadina italiana di uno stato dalla democrazia malata dove le dittature stanno dappertutto, mascherate da ignoranza, scarsa lungimiranza, scarsa intelligenza e intraprendenza. Quest’ultimo termine non c’entra niente ma non mi veniva un’altra parola che faceva rima con “nza”. Questa qui io la chiamo la dittatura del ” portiere di notte “, che potrebbe essere una brava persona frustrata o un pover’uomo vessato dalla vita che una volta indossata la divisa, anche lui assume il suo piccolo potere e se gli stai antipatico ti dice che l’albergo è pieno. C’è gente a cui la dignità la strappano ogni giorno e sono costretti a subire. Ma questo dei Teatri è un incarico che viene offerto e dopo aver fatto le proprie valutazioni si accetta o no. Se la Squadroni si chiede se è Ciarapica il vero sindaco di Civitanova, questa domanda non se la sarà posta solo lei e i motivi, per lei, di questo dubbio partono allorché non si è stati troppo guardinghi prima di accettare l’incarico. Non bisogna neanche fare una fotografia degli aspetti concernenti gli incarichi da accettare, basta guardarle le fotografie, quelle vere, quelle fisiche, non metaforiche. Se la Squadroni lo avesse fatto, quanti piccoli portieri di notte avrebbe visto. Signora Squadroni, lasci perdere la storia, che qui non la stiamo facendo. Atteniamoci alle cose concrete, ai punti di vista e sopratutto come nel suo caso a dirli. Di una amministrazione si dovrebbe parlare sempre sia per le cose fatte bene che per quelle fatte male. Qui di Mussolini non c’è nessuno e se qualche metodo le sembra autoritario, è normale amministrazione dappertutto. Lo era prima (di sicuro, accertamenti già vidimati dal popolo ), lo sarà anche adesso? Punto interrogativo.
il dissenso è lecito