Prima gli appostamenti, poi il blitz all’interno del River Village, condominio che a Porto Recanati è diventato, in coppia con l’Hotel House, mecca dello spaccio. Gli uomini della Squadra mobile di Macerata, diretta da Alessandro Albini, hanno arrestato un tunisino e perquisito diverse abitazioni. Tutto è nato nei giorni scorsi quando la Mobile ha messo in atto servizi mirati sia all’Hotel House che al River Village. I poliziotti hanno registrato la presenza di persone tossicodipendenti che sostavano sui pianerottoli del River Village e hanno iniziato un servizio di osservazione per documentare eventuali attività di spaccio e nel caso intervenire.
Ieri dopo alcune ore di appostamenti e dopo aver pedinato un tossicodipendente hanno raggiunto il primo piano del River Village e lì hanno visto un tunisino, già noto alle forze dell’ordine, cedere una dose di eroina all’uomo che stavano pedinando. Il pusher è stato arrestato. I poliziotti hanno poi trovato, nascosto in una intercapedine del muro, sempre sul pianerottolo, un ulteriore quantitativo di eroina ancora da suddividere in dosi. I poliziotti hanno poi perquisito la casa del tunisino e dentro una scatola di medicinali hanno trovato mille euro, ritenuti provento di spaccio e sequestrati. I poliziotti hanno poi ricostruito ulteriori cessioni di droga effettuate dal tunisino a tossicodipendenti della zona. Nel corso delle attività di controllo sulla costa gli uomini della Squadra mobile hanno segnalato diversi giovani quali assuntori di droga, sequestrato quantitativi di hashish oltre che di eroina, controllato 18 case e sei ne hanno perquisite. Quaranta le persone identificate e 25 le auto controllate. Un impegno quello a contrasto dello spaccio di droga senza soluzione di continuità con attività in tutta la provincia in base alle indicazioni del nuovo questore, Antonio Pignataro.
(Servizio aggiornato alle 15,25)
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Il maggior vantaggio del C-4 è che può essere modellato in ogni forma desiderata; il C-4 può essere pressato dentro le fessure, feritoie, spazi aperti negli edifici, ponti, equipaggiamenti o macchinari. Analogamente, può essere inserito facilmente nei contenitori speciali utilizzati dalle forze speciali. Il C-4 è ben conosciuto per la sua durata, resistenza e sicurezza; non esplode se colpito da una pallottola, tagliato, scosso, o al contatto con il fuoco: il solo metodo d’innesco per la detonazione è una combinazione di calore estremo e di onda d’urto, come quella che si ottiene con un detonatore inserito al suo interno.
Un altro vantaggio del C-4 è che, dal momento in cui gli ingredienti principali sono combinati nel plastificante, una traccia può essere prontamente ritrovata con un rilevatore chimico, che mostrerà ogni quantità di sostanza utilizzata, frequentemente anche dopo l’esplosione. I produttori spesso aggiungono tali traccianti chimici, che possono aiutare ad effettuare controlli o monitoraggi o investigazioni nel caso che una quantità sia rubata e trasportata e impiegata da parti non autorizzate. I traccianti chimici ovviamente non sono pubblicizzati per ragioni di sicurezza ma, data la loro funzione, devono rimanere altamente stabili nel tempo.
Il C-4 non ha scadenza e non diviene normalmente inerte o instabile con il tempo. D’altra parte, come tutti gli esplosivi, se conservato impropriamente si può deteriorare, perdendo parte della sua efficacia.
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