Da sinistra Stefania Monteverde, Moreno Pieroni, Romano Carancini e Dante Ferretti durante la presentazione di Macerata Estroversa
di Federica Nardi
Macerata è tra le 10 finaliste per il titolo di Capitale della cultura 2020. Il sogno di aggiudicarsi il titolo (e il finanziamento di 1 milione di euro), continua. Dopo il notevole slittamento della selezione (che doveva terminare a novembre), la commissione ha inserito oggi Macerata nella rosa finale. Queste le città rimaste in lizza: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
Romano Carancini e Dante Ferretti
«Grandissima soddisfazione – è il commento a caldo del sindaco Romano Carancini -. Essere tra le dieci finaliste riconosce il buon lavoro che abbiamo messo a disposizione del ministero. Dobbiamo cominciare subito a lavorare per la finale di febbraio. La chiave è la città, l’entusiasmo che deve coinvolgere tutti, la consapevolezza che è un’opportunità unica. Ci sono state reazioni al nostro lavoro quasi di irrisione, ma questo invece è un grande riconoscimento. È uno di quei momenti che valgono un intero mandato». Ora Macerata, così come le altre 9 città finaliste, dovrà presentare il progetto alla commissione presieduta da Stefano Baia Curioni in un incontro pubblico. La città vincitrice potrà rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale. «L’essere tra le finaliste – aggiunge l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde – premia lo sforzo e il lavoro compiuto in questi anni per la valorizzazione delle risorse culturali della città, per la crescita della vocazione turistica, e la sinergia con il territorio. È un riconoscimento per tutta la Marca Maceratese e per le Marche intere». Anche il deputato Irene Manzi festeggia l’esito della selezione. «Un’opportunità concreta – dice Manzi – di sviluppo per la città e tutto il territorio maceratese in questo momento di transizione dopo il sisma del 2016. Un’occasione per guardare, come recita il titolo del progetto “Macerata estro-versa”, fuori dai propri confini. In un momento in cui riaffiorano barriere e muri, per socializzare ed esaltare le qualità di Macerata attraverso lo strumento della cultura».
Il dossier era stato consegnato al ministero a settembre. Mentre la candidatura era stata presentata al pubblico a ottobre nel teatro Lauro Rossi. Un lavoro di città, che ha coinvolto molte delle realtà attive sul territorio e grandi nomi come quello del premio Oscar e maceratese onorario Dante Ferretti. Il progetto per la candidatura si chiama “Macerata Estroversa”. Uno slogan con molte letture. Una su tutte i legami che dai tempi di padre Matteo Ricci hanno legato il capoluogo ai paesi orientali. Il 16 febbraio sarà proclamata la vincitrice, a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini.
(Servizio aggiornato alle 20,26)
Capitale cultura 2020, scatta il conto alla rovescia: Macerata nelle magnifiche 10?
Bene ! sarà la volta buona per sistemare strade e marciapiedi ??? Me lo auguro
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Dalla deputata del Pd Irene Manzi, riceviamo:
“Una bella notizia che deve incitare la città ad andare avanti e a sostenere con convinzione la candidatura di Macerata a Capitale italiana della cultura 2020, un’opportunità importante per l’intero territorio maceratese.” Con queste parole, l’onorevole Irene Manzi, componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, commenta la presenza di Macerata tra le 10 città finaliste Candidate a capitale della Cultura 2020.
” Proprio la nostra Commissione, in sede di conversione del decreto art bonus tre anni fa, ha istituito la Capitale italiana della Cultura – prosegue la Manzi- prevedendo l’assegnazione annuale del titolo e la contestuale attribuzione di 1 milione di euro alla città vincitrice. Un titolo importante perché legato ad un processo significativo di riflessione della città su se stessa e sulle sue possibilità di cambiamento e di crescita.La possibilità di entrare, come dimostrano i casi delle due precedenti Capitali della Cultura, Mantova e Pistoia, in un circuito di qualità riconoscibile, un’opportunità concreta di sviluppo per la città e tutto il territorio maceratese in questo momento di transizione dopo il sisma del 2016. Un’occasione- conclude la parlamentare maceratese- per guardare, come recita il titolo del progetto “Macerata estro-versa”, fuori dai propri confini, in un momento in cui riaffiorano barriere e muri, per socializzare ed esaltare le qualità di Macerata attraverso lo strumento della cultura”.
La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori da Montanello a Corneto: vincere!
Il Cuore oltre l’ostacolo.
Capitale della cultura? Quale cultura? Se il Comune vuole i finanziamenti se li deve meritare, tutto qua.
Speriamo bene e che anche la”Macerata Rosicona” faccia la sua parte.
Macerata: il suo stesso nome è già melodramma…