La Lega: «Si paga il bollo sulle Aedes»
Sciapichetti e Manzi:
«No, c’è la proroga»

SISMA - Dopo l'intervento del senatore Paolo Arrigoni e dei sindaci di Visso e Sarnano, assessore e onorevole spiegano che il provvedimento è stato fatto
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Per fare la scheda Aedes, necessaria a ricostruire le case distrutte dal terremoto, adesso «si paga il bollo», anzi no «c’è la proroga». È un cortocircuito politico quello scatenato dal senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni, che oggi ha annunciato che «il governo non ha prorogato l’esenzione dal bollo delle perizie giurate». Un dato riportato anche dai sindaci di Visso e Sarnano, Giuliano Pazzaglini e Franco Ceregioli. Ma che l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il deputato Irene Manzi del Pd hanno smentito dopo qualche ora: «è destituita di fondamento la notizia secondo cui dal primo gennaio 2018 non sia più in vigore l’esenzione dell’imposta di bollo sulle schede Aedes necessarie per verificare il grado di agibilità degli immobili nelle aree del terremoto del centro Italia. L’esenzione dell’imposta, infatti, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 (come previsto dall’articolo 43, comma 1, lettera a bis del decreto legge 50/2017, convertito con modificazioni nella legge 96/2017). Spiace – prosegue l’onorevole Manzi- che ancora una volta per mere finalità di consenso elettorale, si debba speculare sulla fiducia e la buona fede dei cittadini. È importante dunque rimarcare che fino al 31 dicembre 2018 non si dovrà pagare alcun bollo sulle perizie giurate». Da Sarnano Ceregioli aveva parlato di «un aggravio a carico di chi ha la casa inagibile che, nei casi di perizie complesse, potrebbe aggirarsi su qualche centinaio di euro. Francamente un ulteriore balzello di cui non se ne sentiva proprio il bisogno e che contrasta con quel “non vi lasceremo soli” che ormai è rimasto solo un pallido ricordo». Pazzaglini aveva commentato: «altra tegola sulle teste dei terremotati. Le conseguenze possibili sono due. La prima che i terremotati dovranno pagare questo “balzello”. Oppure i tecnici faranno perizie “ridotte”, con conseguenze inimmaginabili. Potrebbe essere “solo” un’ulteriore perdita di tempo (è facilmente comprensibile come una perizia meno accurata necessiti di maggiori verifiche) ma potrebbe anche accadere che il tecnico regionale contesti la scheda con problemi decisamente più importanti. In ogni caso si ripete la solita storia di questo post terremoto – conclude Pazzaglini – anziché semplificarci le cose ce le complicano».

(Servizio aggiornato alle 18,20)



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