La giunta che fa un mezzo mea culpa sulle poche attrazioni per un Natale al di sotto delle aspettative per le scarse presenze in centro storico. I ristoratori che guardano al futuro dopo aver esaminato assieme ai vertici dell’amministrazione comunale i perché di questo flop.
Oltre tre ore di confronto e discussione tra il sindaco Romano Carancini accompagnato dagli assessori Monteverde, Iesari e Casoni da una parte e gli aderenti all’associazione Mc Food&Drink che raccoglie gran parte dei titolari di esercizi pubblici del centro. Nessuno si è nascosto dietro un dito, nel senso che sarebbe stato puerile non vedere la realtà di un centro storico con poche presenze e scarso shopping proprio nel periodo dell’anno in cui le attese dei commercianti ed operatori economici sono più alte. I ristoratori del centro storico hanno portato quelle che sono le loro motivazioni di fronte a questa situazione: se da un lato il calendario di iniziative proposte da Comune e associazioni era fitto, queste però non hanno impattato particolarmente sulle necessità delle attività commerciali che operano dentro le mura. Iniziative ed eventi spesso al chiuso di palazzi e quasi mai visibili all’esterno, con vie e piazze dimenticate. E’ tornata d’attualità la pista del ghiaccio che si sarebbe dovuta fare a piazza Mazzini ma che invece è poi saltata. Sarebbe stata sicuramente un motivo di attrazione in più per consentire a maceratesi, famiglie e bambini soprattutto, di venire più volentieri in centro. Così come i mercatini organizzati avevano ben poco del sapore e dei colori natalizi. Sotto questo aspetto, il riconoscimento che qualcosa non ha funzionato da parte dell’amministrazione, dovrà essere posto a tesoro per quello che accadrà tra 12 mesi. Per non ripetere gli stessi errori. Del resto, hanno sottolineato gli esercenti, oltre che dalla concorrenza dei centri commerciali della vallata, che esiste tutto l’anno, questa assenza di iniziative natalizie visibili e che potevano favorire il commercio, si è acuita a fronte di città limitrofe o dell’hinterland che hanno presentato un colpo d’occhio ed un fitto calendario pre natalizio attrattivo per molti cittadini. Dunque per il prossimo Natale l’invito a ripensare eventi di massa in grado di catturare attenzione e curiosità verso il centro storico.
Dal canto suo Carancini e gli assessori presenti hanno concordato su questi aspetti, ribadendo, però, che sul progetto ztl e pedonalizzazione del centro non si torna indietro. Nella lunga riunione si è affrontato anche l’immediato futuro, proprio per cercare di dimenticare questo passato poco brillante. Saranno proprio i primi appuntamenti del 2018, con il Carnevale e l’appuntamento di San Valentino a febbraio, che possono rilanciare l’immagine del centro attraverso la realizzazione di iniziative ed eventi in collaborazione proprio tra Comune e commercianti. Per questo entro metà gennaio è stato programmato un nuovo incontro per mettere nero su bianco il programma degli eventi da organizzare. Da parte degli aderenti a Mc Food&Drink è stato ribadito all’amministrazione la necessità di incentivare sia la residenzialità dentro le mura che anche la presenza di altre attività commerciali che possono vivacizzare il cuore del capoluogo. Così come è stato apprezzato lo sforzo fatto dal Comune con la imminente partenza del bus-navetta che consentirà un accesso facilitato di persone in centro. L’obiettivo di amministrazione ed esercenti del centro resta quello di utilizzare la pedonalizzazione come volano per far crescere le presenze. Con degli aggiustamenti che sono necessari. Non ultimo quello della comunicazione e della pubblicità verso l’esterno, visto che la sensazione che non solo i maceratesi hanno è che tra parcheggi, telecamere, ztl, rischio multe, il centro storico di Macerata sia blindato e sempre più difficile da raggiungere. Insomma le idee ci sono e la volontà di collaborare pure. Bisognerà ora mettere in pratica questi buoni propositi.
(redazione CM)
Macerata è morta.
Come mai solo con i baristi? Non ci sono solo loro in centro o sbaglio!!!!!
La rovina di Macerata e non solo sono stati i centri commerciali...
Altro fumo negli occhi, altro tempo da guadagnare per poter continuare a fare quello che vogliono. È ora di alzare la testa, basta abbassarsi i pantaloni! Parlano con una categoria alla volta, in maniera che ognuno ha il suo contentino e non ci sia modo di organizzarsi, coalizzarsi, ribellarsi a questi scempi!
Macerata centro è diventata una mangioteca , per fare shopping occorre abbassare gli affitti e aprire negozi per tutte le tasche esattamente come era 10 anni fa
Farete chiudere tutti i negozi
Se non fosse per il fatto che Macerata è da sempre estranea al territorio - perché nata contro il territorio, per ospitare quei giudici, esattori e avvocati che dovevano tormentarlo - sarebbe un magnifico emporio naturale. Accogliente, intima, con palazzi eleganti e cortili comodi come un teatro, è in mezzo a zone di artigianato e industria per cui la gente si muove da lontano. Potrebbe essere un mercato permanente di moda, calzature, pelletteria, arredamento, strumenti musicali, prodotti tipici. Sempre ammesso che si riesca a raggiungere la città superando strade tortuose e lunghe soste al passaggio al livello, e una volta in centro non si resti intrappolati in qualche vicolo di spacciatori.
Prezzi esagerati e negozi non alla portata di tutti. È normale riversarsi nei centri commerciali dove con la stessa cifra,compri il doppio, non ti snervi a cercare parcheggio e hai una vasta scelta di prodotti per tutta la famiglia!
Siamo sempre alle solite: il centro storico, in realtà, non ha più residenti stabili, siamo ridotti al lumicino. Mancano politiche che favoriscano la residenza stabile in centro, che farebbe ripartire tutto il piccolo commercio e gli uffici; contrasterebbe naturalmente la microcriminalità; costituirebbe l'evento permanente per la buona vita del quartiere. Il centro storico non è e non deve diventare una catena di ristoranti e bar: è una fine pacchiana e di corto respiro.
In un momento storico fatto di centri commerciali , Amazon e così via, é naturale che i centri storici rischino lo svuotamento. I bar, le pizzerie,ecc rimangono gli unici centri di aggregazione. D' una situazione difficile da modificare perché è la materializzazione del consumismo.
Ok. Ma per quanto riguarda il commercio, non la vita. Nessuno si compra un appartamento dentro un centro commerciale!!! Anche perché non ci sono appartamenti, dentro i centri commerciali! Lo svuotamento residenziale del centro storico non dipende dal commercio che si sposta, ma da cattive regolamentazioni degli affitti (prezzi troppo alti, manutenzione scadente, privilegiare l'affitto breve a studenti anziché quello stanziale, difficoltà di parcheggio, etc.). Una comunità che intendesse invertire la rotta dello svuotamento del proprio centro storico dovrebbe attuare queste politiche innovative e invoglianti. E tornando la residenza stanziale, tutto ricomincerebbe inevitabilmente a pulsare di vita propria.
Al momento secondo me è illusorio pensare ad una Macerata che si ripopoli. Non esistono i presupposti ne risedenziali, ne lavorativi, ne economici, ne turistici ( tranne lo sferisterio, i musei,ecc) , ne artistici,ecc. Era una città di professionisti, bancari, impiegati statali e negozianti , ora tutto questo non esiste più. La Macerata bella e borghese è passata , come passano tutte le cose. Inutile impostare la contestazione e il futuro sui ricordi e su quello che eravamo. Lavorare sul futuro significa comprendere cosa fare per rivitalizzante un centro storico, significa informarsi e conoscere le esperienze positive fatte su altri centri storici italiani. Il volere ancora " come eravamo " è una illusione come quella di dire " vorrei tornare giovane ". Non è possibile. Buon anno a tutti
Tranquilli, ora c'è il bus! "Sigh."
Spesso mi sono chiesta come mai Macerata non sia mai entrata a far parte di un circuito "artistico" che possa attirare visitatori. Mostre di pittura richiamano molte persone e, di conseguenza, una ricaduta positiva anche in altri campi. Palazzo Ricci e Buonaccorsi sono ricchi di suggerimenti.....basta semplicemente coglierli
Non esiste più la politica a Macerata, tutto qui. Siamo governati da nessuno, non esiste un piano di rilancio. Nulla. Si è campato per anni alle spalle dell'Università e di rassegne teatrali di un certo rilievo; oggi si è distrutta pure quella cultura lì. Rimangono 4/5 negozi di nicchia con delle cose meravigliose, e che offrono anche prezzi accessibili (parlo di alcuni negozi di corso della Repubblica e di un paio di corso Cavour) per il resto è solo una Macerata da bere e mangiare veloce, senza storia e senza troppa qualità...a Macerata ci vengono solo per pisciare nei vicoli di notte... è una città che non rappresenta più i maceratesi ormai confinati nelle periferie o nei quartieri residenziali...vecchi discorsi di palazzinari, palazzi e palazzetti...finte politiche già attuate negli anni 90 in altre piccole città...onore e affetto sincero a quei pochi commercianti, baristi, ristoratori o operatori culturali che ci credono ancora.
Il problema non è Macerata morta, il problema sono coloro che vogliono Macerata morta. Macerata deve restare fuori dal mondo. Fuori i turisti, fuori la movida, fuori le squadre di pallavolo, fuori le squadre di calcio, fuori lo Sferisterio. Finché si compiacciono i signori che nell'ombra tirano le fila di Macerata affinché nessuno venga a mettere il naso nei loschi affari massonici, Macerata sarà sempre così.
Volevo aggiungere un altra riflessione. Ritengo che in un tempo non molto lontano spariranno anche i centri commerciali,sempre più utilizzati ,si per fare acquisti, ma anche per godere di un aria climatizzata. La diffusione dei clima nelle abitazioni , il commercio on-line, ecc, farà morire anche questa espressione moderna del consumismo. Il problema reale rimane quello sociale degli anziani : non essendo in grado di utilizzare i mezzi elettronici moderni, avendo una minore propensione fisica agli spostamenti ( per ovvi motivi di eta') come faranno a fare acquisti anche di prima necessità se spariranno tutti i negozi, come faranno a pagare bollette ecc,se sparirannongli uffici pubblici ? Questi sono i reali problemi e la sfida della società futura.
Fiumi di popolazione invaderanno vicoli, riapriranno le attività chiuse, si farà l’amore, ognuno come gli va, anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età, sarà tre volte natale e festa tutto il giorno
I tempi sono cambiati, il destino dei centri è già segnato , maceratesi occorre farsene una ragione
ma quelli che vanno nei centri commerciali non hanno internet??? macerata e' talmente indietro che tra poco rischiera' stare avanti!!!
..cari maceratesi. Cosa ne dite di girare un pochino a piedi, passeggiare per le mura e per i vicoli, entrate nei negozi (in tutti i negozi sia di classe che più economici) anche solo per chiedere o per osservare, scoprite le viuzze più sconosciute, vivete la città. Se stiamo sempre sopra la tastiera e su Amazon.... Poi sono dell’avviso che sarebbe importante riportare scuole cinema (multiplex diffuso sarebbe una controtendenza di spostarlo da Piediripa in alcuni palazzi e anche dove era prima ) e uffici sia fattibile solo facilitando sempre di più l’accesso per tutti: giovani con o senza bici, con o senza scooter, disabili, persone di mezza età meno giovani e anziani a piedi o in carrozzina. Resto sempre dell’idea che occorrono altri parcheggi sotterranei nelle piazze, altri portici e gallerie fatti con con stile che riparino d’inverno e facciano ombra d’estate. Ed iniziative sistematiche dell’amministrazione e dei commercianti e degli enti. Non facciamo parte del grande flusso turistico di centri come Urbino Orvieto Siena Assisi etc non avendo attrattive forti, ma per esempio Jesi e Foligno che non hanno alcunché di straordinario, sarà perché sono più comode, sarà perché sono in pianura, ma sta di fatto che sono più vissute. La stessa Fermo che ha un accesso ancora più scomodo del nostro in cima al cucuzzolo, però ha fatto un allestimento natalizio anche pacchiano ma ben riuscito a quanto pare ha avuto una piazza del popolo sempre piene e brulicante, pur essendo l’unica attrattiva vera di per se) sembra esser più vissuta. Giochiamo in collina purtroppo, il che è uno svantaggio logistico rispetto alla pianura che ha spazi e vie di comunicazione come a Piediripa che per ora vince. Ma se vogliamo possiamo far qualcosa tutti. Maceratesi e hinterland.
Intanto i negozi chiudono..... Mancano negozi di vario genere che nel tempo hanno chiuso i battenti x costi di gestione troppo alti in confronto al passaggio ... ci vorrebbe una legge che gestisce i costi di affitto troppo alti, ci vorrebbe una legge che aiuta il commerciante sulle tasse dei primi 2 anni, ci vorrebbero una serie di eventi piccoli ma continui, ci vorrebbe la riapertura "vera" dei cinema in piazza, ci vorrebbe..... Ci vorrebbe la volontà di tornare a quando per fare qualcosa dovevi andare in centro....
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Macerata Macerata…gni passu è na cacata!
Inutile fare paragoni con quello che era Macerata 25 anni fa, quando la situazione era completamente differente e quando, anche un giorno, “sfigato” la città era piena di gente.
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Quella Macerata, piena di cittadini delle città intorno (e di universitari), NON esiste più…. E nessun tentativo di “rianimazione” potrà riportarla in vita.
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Anche la tipologia dei negozi, in centro storico, è cambiata: se non sali per mangiare ci sono pochè opportunatà di “girare” per negozi che non vendano food e drink.
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Una decina di anni fa si ipotizzò di fare del centro storico una sorta di centro commerciale diffuso, pieno di negozi con “marche famose” (cioè nomi MONDIALI tipo Ferrarri, Prada, ecc.), in modo da attirare clienti e curiosi… Purtroppo l’idea era buona, ma non se ne fece nulla
Nei mesi scorsi, quando già l’esperimento della progressiva pedonalizzazione del centro storico mostrava tutti i suoi limiti e faceva acqua da tutte le parti per i motivi concreti più volte emersi, l’Amministrazione Carancini ha dato un’ulteriore accelerazione in tal senso, imprigionando tutti gli esercenti del centro, ormai del tutto blindato, nonchè i residenti, in una sorta di deserto dei tartari.
E non si tornerà indietro rispetto a questa scelta così ottusa (così come avvenuto per l’altrettanto assurda scelta del Park Sì), per cui il buon Bruno Mandrelli può già mettersi il cuore in pace.
Il risultato è il pietoso panorama del centro maceratese, a raffronto con il boom civitanovese.
Ma siete mai stati a spasso a Civitanova in un giorno che non sia il sabato?deserto assoluto.Attività commerciali floride?ma se aprono e chiudono con una facilità disarmante.L’unica vera diversità commerciale(ad esclusione dei bar dove è normale)sta nell’ospitalità,giù puoi entrare guardare rovistare ed uscire senza neanche comperare mentre a Macerata i negozi sono Off Limits e strutturati in maniera tale che la clientela non sia invogliata con porte sbarrate e spenti come loculi.Se in centro non si trovano bene,i commercianti delocalizzino le loro attività in C.Cavour o in C.Cairoli che somigliano al centro di Civitanova cosi chi ritiene di dover parcheggiare vicino al suo locale preferito è servito.Non solo il pubblico deve fare la sua parte.E se provaste a cambiare anche le aperture o forse a pancia piena è difficile prendere nuove strade?