Maxi finanziamenti al Comune,
Di Pietro: «il partito vigilerà»

MACERATA - Il segretario cittadino del Pd in vista della verifica di mandato della Giunta Carancini fa il punto su ricostruzione, centro storico, sicurezza, accoglienza, nuove povertà e ospedale unico. «Controlleremo operato amministrazione e ufficio terremoto»

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Stefano Di Pietro

 

di Federica Nardi

Dalla pedonalizzazione all’ospedale unico, passando per sicurezza, immigrazione e sisma. Stefano Di Pietro, segretario del Pd di Macerata, traccia un bilancio di fine anno del partito, anticipando quello di mandato dell’amministrazione Carancini. Anche se le somme vere e proprie si tirano a gennaio. 

I PROGETTI – «Si sono allungati i tempi per la verifica di mandato – dice Di Pietro – perché è un passaggio importante e vanno considerati molti fattori. Però tra due anni e mezzo si torna a votare e bisogna tracciare linee di indirizzo da condividere con la maggioranza e che serviranno poi ad affrontare la campagna elettorale». Finora qualcosa è già emerso. «I soldi a disposizione sono tantissimi (oltre 100 milioni di euro, ndr) e mai abbiamo avuto così tanti progetti sul tavolo – dice Di Pietro -. Alcuni non saranno completi in due anni, come Mattei-La Pieve, ma la nostra intenzione è collaborare e sollecitare l’amministrazione per far sì che vengano portati avanti il più possibile».

CENTRO, SICUREZZA, ACCOGLIENZA – Due focus sulla città: sicurezza e centro storico. Con il fantasma della pedonalizzazione. «Siamo in una fase di ascolto e qualche criticità sulla ztl sta venendo fuori». Insomma, un argomento da affrontare con la giunta. Così come quello della sicurezza. «Non si tratta certo di cattiva amministrazione ma soprattutto di fenomeni che sono in crescita in Italia. Sul tema il Pd farà un’assemblea a fine gennaio. La nostra idea di sicurezza non è quella del controllo del vicinato ma nemmeno dire che va tutto bene». Ad esempio, nella questione dell’accoglienza nei progetti, comunali e non. «Coinvolgeremo anche realtà come il Gus e l’Acsim perché l’uscita dai progetti va gestita, se viene a mancare bisogna ragionare anche sull’opportunità di farli. Il bivacco in certe zone della città non si può tollerare. Soprattutto perché non è giusto nei confronti degli immigrati, che sono persone. Se non hanno un soldo diventano facile preda della criminalità. Inoltre – aggiunge Di Pietro – sta tornando in auge l’eroina che è legata anche a fenomeni di criminalità che rovinano la qualità della vita. Per questo è necessaria anche un’azione all’interno delle scuole per sensibilizzare i più giovani». Così come «sul cyberbullismo – incalza Di Pietro – altro fenomeno di cui l’amministrazione deve tenere conto».

NUOVE POVERTA’ – Un tema prioritario per i dem maceratesi è anche quello dei servizi sociali e delle nuove povertà generate dalla crisi economica. «La ripresa non si sente ancora nelle tasche delle persone – ammette Di Pietro – E su questo tema il Pd non fa sconti e non si volta dall’altra parte. Nei casi di nuove povertà, come quelle della classe media, c’è difficoltà a rivolgersi ai canali tradizionali. su Macerata non abbiamo dati al momento, ma molte segnalazioni. Anche in questo senso il metodo con cui vengono erogati i contributi va verificato».

OSPEDALE UNICO – Dalla città al territorio, il Pd ha l’occhio anche al ruolo di capoluogo di Macerata, soprattutto su sisma e sanità. Per quanto riguarda l’ospedale unico, oggetto di querelle accese in casa dem (dove da Civitanova Silenzi e company stanno tentando di rivoltare la decisione presa dai sindaci di Area vasta di posizionare la struttura a Macerata in favore di Montecosaro), Di Pietro ha una sola risposta: «Macerata era l’unica scelta possibile, se fatta con criterio. Primo perché è una città che può dare risposte in termini di servizi all’enorme flusso di persone che arriveranno. Due perché fare l’ospedale a Montecosaro, a dieci minuti d’auto da quello in costruzione a Campiglione, non si fa. E sarebbe segno di poca considerazione per tutta la zona montana e dell’entroterra».

RICOSTRUZIONE – Sul sisma invece «il partito vigilerà sull’azione amministrativa e su quella dell’Ufficio terremoto». Un dramma che anche a Macerata ha lasciato senza casa circa 750 persone. «Il quadro è complesso – ammette Di Pietro -. Oggi stiamo facendo una ricostruzione di qualità che tiene conto di un rischio sismico avanzato in provincia. Gli aspetti tecnici, anche a costo di metterci qualche mese in più, vanno curati nel miglior modo possibile. Perché quello che conta è la qualità dei fabbricati. Per questo serve personale e formazione e soprattutto un’organizzazione che faccia in modo che questa enormità di pratiche, nei Comuni, possano trovare una via già segnata e tracciata. Che consenta di autorizzare la ricostruzione nel più breve tempo possibile». Il Comune di Macerata, proprio per far fronte alle pratiche, ha già assunto diversi tecnici. «Ma a livello provinciale abbiamo interi Comuni spopolati – ricorda Di Pietro – servono azioni incisive per favorire il rientro della popolazione. Sbagliato però dire che il terremoto è stato gestito malissimo: si è trattato di un fenomeno senza precedenti che ha colpito una zona vasta piena di micro residenzialità».

PARTITO – Due temi che hanno messo alla prova il partito nel 2017: unità e comunicazione. «Sono andato al congresso portando come primo obiettivo l’unità. Dispiaciuto che a livello provinciale non sia avvenuto – ammette Di Pietro – Il confronto ovviamente aiuta, ma la qualità della politica si verifica il giorno dopo quando, dopo le elezioni, ci si riunifica». E sullo stile di comunicazione del partito, in particolare sul tema sisma che ha visto quest’anno annunci anche contraddittori sulla gestione dell’emergenza e un susseguirsi di riunioni a porte chiuse: «La politica dell’annuncio mi piace poco – dice Di Pietro – e forse all’inizio sono state fatte valutazioni un po’ superficiali. Sulla comunicazione siamo carenti. Nel senso, credo che il Pd in quanto forza politica di riferimento debba dare delle risposte. A volte magari sbagliando, ma le decisioni vanno comunicate». Ultimo tema, in vista delle politiche, collegi e candidati. «Noi per Macerata riconfermiamo Irene Manzi – dice Di Pietro – altro non so. Per i collegi si è fatto un copia e incolla della vecchia legge elettorale, è andata com’è andata».

 

 

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