De Micheli alla Leopolda:
«I territori si stanno riprendendo»,
i terremotati: «Menzogne offensive»

SISMA - Il commissario alla Ricostruzione dal palco di Firenze ha parlato dei risultati ottenuti dal governo Pd sul fronte del terremoto, pubblicando poi un post sul suo profilo Facebook. Decine i commenti che ne smentiscono l'ottimismo. I comitati: «Presa per i fondelli»

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«Siamo stati noi del Pd in un momento difficile a dare le necessarie certezze per la ricostruzione. Ora il tessuto sociale sta riprendendo lentamente la vita normale». Questo il post pubblicato dal commissario alla Ricostruzione Paola De Micheli sul suo profilo Facebook che ha scatenato reazioni e commenti negativi da quanti vivono da oltre un anno nei territori colpiti dal sisma. Nel post una sintesi del discorso che il commissario ha tenuto alla Leopolda di Firenze.  «Non possiamo tollerare questa presa per i fondelli», rispondono i coordinatori di Terremoto centro Italia Francesco Pastorella e Francesca Mileto. E poi decine di commenti, oltre 70, sotto al post: «La ricostruzione post terremoto é un esempio lampante di ritardi e leggi farraginose. Ci vuole coraggio a raccontare certe fandonie», «va alla Leopolda a raccontare fake news», «sono un artigiano di Visso, paese che lei ha visitato, allora perché ci prende per in giro, trasformate ogni occasione in tornaconto anche a costo di dire una montagna di bugie», è il tenore delle risposte, corredate da foto di macerie e neve. Insomma, una vera e propria gaffe. De Micheli viene accusata dai commentatori e dai comitati di restituire un’immagine non veritiera delle condizioni sociali ed economiche del cratere. «Siamo veramente rammaricati dalle parole del commissario De Micheli – dicono i coordinatori dei comitati Terremoto centro Italia – la quale, pur facendo parte del governo come sottosegretario al Mef e avendo deleghe importanti ed operative, aveva, finora, poche colpe. Perché avendo ereditato questa situazione già incanalata nel peggiore dei modi, con un governo incapace e senza coraggio perché a fine legislatura, avrebbe potuto fare ben poco, ma avallare tale gestione e oltretutto elogiarla per quanto (non) fatto, sottolineando un rinnovamento del tessuto sociale che non esiste, ci appare offensivo nei confronti di tutti i terremotati che stanno lottando da più di un anno dopo aver perso casa, lavoro, parenti e amici».



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