di Federica Serfilippi
Crac Banca Marche, procedimento al via per gli ex vertici dell’istituto di credito con l’udienza preliminare davanti al Gup Carlo Cimini. In tribunale ad Ancona è andata in scena la rabbia degli azionisti e degli obbligazionisti. Alcuni risparmiatori si sono presentati al palazzo di giustizia, ma sono stati fermati dal cordone della polizia prima di poter entrare nell’aula dell’udienza preliminare. A rappresentare circa 3mila risparmiatori è l’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione nazionale consumatori. In tribunale è arrivato con le valigie piene di 35mila documenti dei suoi assistiti. “Sono 3mila persone che hanno perso tutto, tutti i loro risparmi, per aver riposto fiducia nella banca. Questa gente ha diritto ad entrare in questo processo ed esercitare i loro diritti” ha commentato Canafoglia pochi minuti prima dell’inizio dell’udienza preliminare. Solo per i 3mila clienti rappresentati da Canafoglia, il danno è di 45 milioni di euro. “Ma il danno è molto più ingente, 44mila azionisti sono stati turlupinati, oltre il 10% della popolazione marchigiana è stata colpita da questo default” aggiunge l’avvocato.
L’udienza è iniziata alle 15. Si è conclusa circa 2 ore dopo. Gli avvocati dei risparmiatori e delle associazioni hanno presentato la costituzione di parte civile per partecipare al processo e chiedere i danni agli ex amministratori della vecchia Banca Marche. Tra le parti civili che vogliono accedere al processo anche Bankitalia. Oltre all’Unione consumatori, c’erano l’Adinconsum di Ancona e Macerata (circa 80 risparmiatori), l’Adusbef in rappresentanza di 30 persone, Federconsumatori di Macerata con 72 azionisti (quasi 10 milioni di perdite), assistita dall’avvocato Esildo Candria, il Codacons e l’Acu. Parte civile anche la Fondazione Carima, assistita dall’avvocato Gabriele Cofanelli, che chiede un risarcimento di 100 milioni di euro. Hanno partecipato all’udienza anche gli avvocati di singoli risparmiatori. Sull’accettazione delle posizioni delle parti civili, il giudice si è riservato. Deciderà il 16 gennaio. Qualche legale ha anche chiesto di chiamare come responsabile civile Ubi Banca – Nuova Banca Marche e le assicurazioni del collegio sindacale della vecchia Bm. Anche su questo, il gup si è riservato. Dunque, non si è arrivati neanche a prendere in considerazione il rinvio a giudizio dei 16 indagati. Gli ex vertici di Banca Marche finiti sotto accusa non si sono visti, assenti i “big” dell’istituto di credito Massimo Bianconi, Stefano Vallesi, Lauro Costa e Michele Giuseppe Ambrosini. Più che all’interno dell’aula, la partita si è giocata fuori dal tribunale dove un gruppetto di risparmiatori ha protestato per l’ingresso negato al Palazzo di Giustizia.
Persone che hanno fatto anche 100 chilometri pur di assistere all’udienza, tenutasi rigorosamente a porte chiuse. “È un nostro diritto partecipare” hanno detto in coro. C’è chi ha perso i risparmi di una vita, chi quelli accumulati per vivere una pensione decorosa: “Dopo aver lavorato per 40 anni – ha detto un anziano di Pergola – avevo investito i soldi in azioni. Ho perso 20mila euro. Non è una grande cifra, ma per un pensionato come me sono tanti”. “Ho perso circa 20 mila euro – affermato Pierino Ghergo, titolare della Coal di piazza d’Armi di Ancona – e voglio capire dove sono finiti i miei soldi. Voglio ascoltare l’udienza, ma la burocrazia mi impedisce di entrare in aula”. Molti di loro si sono affidati all’Unione nazionale consumatori che, oltre agli azionisti, rappresenta gli obbligazionisti subordinati e i dipendenti di Bm che avevano investito i loro risparmi. In totale, circa 3mila persone per un danno economico che si aggira attorno ai 45 milioni di euro. Solo un risparmiatore, un proprietario terriero di Macerata, ha perso 6 milioni di euro con un giro di azioni comprate fin dal 1996. Oltre a questo filone, l’Unione è pronta a giocare un’altra partita. “Inizieremo una mediazione obbligatoria – ha detto Canafoglia – contro Bankitalia, Nuova Banca Marche, vecchia Bm e tutti coloro che hanno gestito la banca dopo l’era Bianconi. Se non andrà a buon fine, faremo causa”.
I vertici di Banca Marche sotto accusa Al via il procedimento per il crac
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Tra sconti, ribassi, prendi 2 e paghi uno tutto finirà a tarallucci e vino
06 novembre 2017
FERRARA. Banche in default: gli azionisti devono essere risarciti anche dagli “Enti ponte”. Una sentenza storica a Ferrara, che cambia radicalmente le prospettive per i risparmiatori di Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti.
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2017/11/06/news/carife-per-il-tribunale-di-ferrara-tutti-i-risparmaitori-devono-essere-risarciti-anche-dalla-nuova-cassa-1.16085687
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Quando il pesce politico puzza dalla testa e il gatto lo fanno dormire, i ratti ballano a tarallucci e vino…