Corsa per un posto in Parlamento

GLI SCENARI - Prime manovre in vista delle elezioni politiche. Nel Pd l'outsider è il rettore uscente di Unicam, Flavio Corradini. L'idea di Salvini resta il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini. Gianluca Pasqui ha possibilità per Forza Italia. Cerca il rientro Sara Giannini, la lunga marcia di Francesco Comi. Tutti gli altri nomi

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I NOMI – Francesco Comi, Giuliano Pazzaglini, Flavio Corradini, Sara Giannini, Gianluca Pasqui

 

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di Fabrizio Cambriani

Quale che sia la legge elettorale che il Parlamento approverà, sta già muovendo i suoi primi passi la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. Grandi e rumorose manovre caratterizzano la vita interna del Partito Democratico alle prese con il rinnovo degli organismi dirigenti locali. Le cronache rendicontano le gesta quotidiane di questa guerra per bande che sta diventando sempre più cruenta. Anche perché altissima è la posta in palio: per qualcuno la riconferma dell’incarico di parlamentare, per qualcun altro un posto in prima fila da candidato nella prossima tornata elettorale. Ad oggi sono due i parlamentari maceratesi uscenti del Pd: Irene Manzi alla Camera e Mario Morgoni al Senato, indicati da iscritti e simpatizzanti, attraverso le primarie di fine dicembre 2012. Entrambi aspirano ad essere riconfermati, anche se il secondo fino a qualche mese fa sembrava tentato ad abbandonare la scena, e negli schieramenti congressuali si trovano su fronti opposti. Per l’esattezza Morgoni sostiene da solo la candidatura di Messi, mentre tutta la vecchia guardia appoggia Vitali.

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PARLAMENTARI USCENTI –
Irene Manzi e Mario Morgoni

Partendo dal presupposto biblico che “molti saranno i chiamati e pochi gli eletti” e che talvolta la politica è altresì “pianto e stridore di denti” va registrato che a sgomitare ai blocchi di partenza targati Pd sono in parecchi: in primissima fila il segretario regionale Francesco Comi. Ha scalato la segreteria, cambiando uomini e maggioranze con la stessa frequenza con cui si cambia i calzini, solo in funzione di una candidatura in Parlamento. Un prepotente ritorno sull’agone politico è quello di Sara Giannini. Sembrava si fosse eclissata dietro un incarico nella segreteria di Ceriscioli e invece è tornata più motivata che mai. A Morrovalle, di questi tempi è un florilegio di neo tesserati Pd. Le cronache raccontano che Comi e Giannini – un tempo acerrimi nemici – vadano oggi d’amore e d’accordo e viaggino per giunta sulla stessa automobile. Più defilato Giulio Silenzi che, intanto non ha mai smentito l’interessamento per un incarico politico a livello regionale sulla ricostruzione (leggi l’articolo di Cm), ma oggi sta valutando il da farsi e studiando le mosse altrui. Se Morgoni volesse davvero lasciare, per lui si aprirebbero concreti spiragli per Roma. Ma su tutti incombe l’ombra pericolosa dell’outsider Flavio Corradini, il rettore, ancora per poco tempo, dell’università di Camerino. Renziano convinto della prima ora potrebbe essere direttamente catapultato in un collegio sicuro dallo stesso segretario nazionale come personalità di rilievo della società civile di cui personalmente sta facendo scouting. Per questa ragione è praticamente odiato da tutto l’apparato del Pd, che lo gradisce come grandine su di un vigneto.

Dentro una Forza Italia molto ridimensionata, l’unico maceratese che ha concrete possibilità di poter aspirare ad una candidatura significativa è il primo cittadino di Camerino, Gianluca Pasqui. È il sindaco della città-simbolo del terremoto e si è guadagnato la stima e la considerazione dei vertici della creatura politica di Berlusconi. Ricopre anche un importante incarico nell’Anci. Il suo segretario regionale, il senatore uscente Remigio Ceroni, proprio perché potrebbe soffiargli il posto, lo detesta (politicamente parlando) e ogni giorno si inventa candidature in suo disturbo sul territorio montano come quelle di Barbara Cacciolari e del sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli. Sul fronte della Lega manca solo l’ufficialità: come già anticipato da Cronache Maceratesi e mai sconfessato, il loro uomo sarà Giuliano Pazzaglini, sindaco della pluri terremotata Visso e benedetto personalmente dal leader nazionale, Salvini. Si comporta ormai come se già fosse in campagna elettorale, tanto da polemizzare, su social, con ministri e parlamentari. Più defilata, ma non per questo meno agguerrita l’ex sindaco di Macerata, Anna Menghi che potrebbe accomodarsi con una candidatura al Senato.

Per il Movimento Democratico e Progressista un posto in prima fila spetta di diritto a Massimo Montesi, attualmente assessore a Matelica, che ha letteralmente costruito, partendo da zero, la formazione di Bersani in provincia. Una candidatura pesante per Francesco Massi potrebbe arrivare da un mini partito come Area Popolare di Alfano se dovesse allearsi con il Pd, considerato che il cugino è addirittura Presidente del Consiglio. Non pervenute ad oggi significative figure di Fratelli d’Italia per candidature in Parlamento in provincia. Il suo coordinatore regionale, Carlo Ciccioli ha l’esclusivo interesse di portare sé stesso in Parlamento, avendo cura di non far crescere qualcuno che possa in qualche maniera intralciarlo. Del resto l’unico che poteva riscuotere consenso è il primo cittadino di Potenza Picena, Francesco Acquaroli, ma se avesse voluto candidarsi, si sarebbe già dovuto dimettere per legge, perché sindaco di una città superiore ai 15 mila abitanti. Tutte da svelare invece le intenzioni del Movimento 5 Stelle. Ad oggi risultano molto apprezzati i candidati a sindaco di Tolentino e Civitanova, rispettivamente Gianni Mercorelli e Stefano Mei, ma è troppo presto per le dinamiche interne del movimento, parlare già di candidature. Poi, essendo una formazione politica giovanissima, non ha ancora classe dirigente riconosciuta sul territorio su cui poter contare.



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