Allarme catrame in acqua,
la Capitaneria: “E’ solo un’alga”

CIVITANOVA - La Guardia costiera tranquillizza sull'episodio segnalato da alcuni bagnanti di Macerata sul lungomare sud: "Il fenomeno è riconducibile probabilmente ad alghe che vengono trasportate dai venti e dalle correnti, si ammassano, vanno in fioritura e poi iniziano a decomporsi, si ossidano e marciscono"

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Le macchie sulle gambe della bambina

 

di Laura Boccanera

Macchia scura e oleosa in mare, un maceratese denuncia su Facebook quanto successo ieri a Civitanova. Ma la Capitaneria di porto rassicura: “E’ un fenomeno naturale dovuto alla marcescenza delle alghe in particolari condizioni di caldo e siccità”. Il bagnante ha scritto sul gruppo Facebook “se ami Macerata” e ha lanciato l’allarme: «Ieri pomeriggio mi trovavo al mare nei pressi di Civitanova, lungomare sud, mentre facevo il bagno con mia figlia di 3 anni, ho notato che galleggiava in acqua una strana bolla nera grande come un chicco d’uva. Curioso di capire di cosa si trattasse ho cercato di afferrare la strano oggetto nero. Dopo qualche secondo che lo tenevo in mano per capire cosa fosse mi sono reso conto che ormai si era solidificato e non riuscivo più a rimuoverlo neanche con acqua salata. In quel momento preso dalla stupore ho afferrato mia figlia per uscire dall’acqua e pulirmi la mano ma inevitabilmente ho finito per sporcare anche la bimba in diverse parti del corpo».

Il maceratese ha pensato potesse trattarsi di catrame, anche per il forte odore molto simile e per la difficoltà a togliere le macchie dal corpo della bambina. Ma la Capitaneria di porto, sentita sull’episodio, smentisce l’ipotesi che possa trattarsi di catrame o petrolio. «Non ci sono arrivate segnalazioni in merito e lì ci sono molti bagnanti e anche sportivi del kyte – fanno sapere dalla Capitaneria – inoltre ieri la motovedetta è uscita sia mattina che pomeriggio e ci saremmo accorti di fenomeni anomali, anche perché la presenza di catrame e petrolio provoca nell’acqua un fenomeno di iridescenza e un film sottile largo anche diversi metri per poche gocce nel caso di sversamenti. Il fenomeno segnalato dal bagnante è riconducibile probabilmente ad alghe che vengono trasportate dai venti e dalle correnti, si ammassano, vanno in fioritura e poi iniziano a decomporsi, si ossidano e marciscono. Quest’anno anche a causa delle temperature molto elevate e in presenza di bassi fondali ed elevata illuminazione queste alghe producono fioriture abnormi e i rizomi si staccano, vanno in galleggiamento e marciscono. L’odore è simile a quello del petrolio o di catrame, ma non è assolutamente un fenomeno inquinante».



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