Raffaele Curi tra Roma e Macerata:
“De Sica, Carla Fendi e quella Boheme…”

INTERVISTA - Il cinema e la lirica nei ricordi dell'attore e regista potentino: "Mi piacciono Ricci/Forte, molto accattivante con grande feeling verso i giovani"

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Maurizio Verdenelli con Raffaele Curi

di Maurizio Verdenelli

Raffaele Curi è un po’ depresso. “L’altro giorno un mio amico mi ha presentato con un certo orgoglio al figlio: ‘Ecco, lui è stato uno degli attori protagonista del film ‘Il giardino dei Finzi-Contini’ con il quale De Sica ha vinto l’Oscar per la regia ed un sacco di altri premi internazionali’”. “Chi? Christian” fa il ragazzo. E tu, Raffaele? “Volevo spiegargli un po’ di storia del Cinema italiano, ma poi ho lasciato perdere … non mi avrebbe capito come tutti i ragazzi per il quale il Verismo fa rima con i film di Natale”. Che hanno un gran successo, tanto è vero che Christian, figlio di Vittorio, alla festa per i 50 anni della Lube ha promesso che la prossima location del cinepattone potrebbe essere Treia o Civitanova.

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Carla Fendi

Ma torniamo a Macerata, alla stagione lirica, Raffaele, di cui per un biennio (1984-’85) sei stato il grande anfitrione. Ed allora il pensiero vola a Carla Fendi, la vicepresidente onoraria del gruppo omonimo d’Alta Moda, deceduta a giugno ad 80 anni…  “Già, pochi ricordano (ed infatti nessuno a Macerata l’ha commemorata sotto questo profilo) che a Carla, la quarta delle cinque sorelle Fendi, l’Arena Sferisterio deve tanto: in pratica il primo grande evento che lanciò il teatro all’aperto nel mondo, fino all’Australia: La Boheme di Ken Russell, nel 1984”.

 

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E pure a te, Raffaele, che eri l’uomo-immagine dell’atelier romano… 

“Si, è vero. Come pierre della stagione lirica, nominato da Davide Calise, assessore/sovrintendente, e come professionista legato al gruppo Fendi. Redassi quindi un progetto di collaborazione che Carla, donna forte, rigorosa, bravissima autorizzò..”

Ricordo inoltre due manichini viventi in vetrina, a Roma, che l’anno prima s’erano incontrati per i buoni uffici del gruppo Fendi e poi apprezzati alla corte di Menotti, a Spoleto alla prima di una scandalosa ‘Butterfly’… 

“Si: io e Ken Russell regista sia della Butterfly spoletina sia della Boheme in Arena eravamo noi i testimonial viventi dello Sferisterio ‘in vetrina’ e della Boheme. E ricordo anche una tua intervista, esclusiva, a Villa Quiete (diretta allora dall’indimenticabile Bernardo Cherchi) con Carla Fendi, che era sulle spine, subito dopo la prima di Boheme…”

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Curi in una trasmissione Rai parla della Boheme di Kern Russel

Già, perché?

“Perché sapeva dei ‘sussurri’ per quella sfilata finale delle pellicce Fendi sul palco attorno alla povera Mimì morta e temeva la tua fama di giornalista-contro. Ma poi lo ‘scandalo’ vero superò tutto: Mimì che moriva per overdose fu al centro anche della querela dell’erede di Puccini, come noto. Comunque voglio chiarire e ribadire un fatto: si deve a Carla Fendi se Russell decise di venire a Macerata che neppure conosceva. Poi a restare ci pensarono Cherchi e il mare di P. Recanati, amato dalla moglie”.

Con Dante Ferretti, dopo l’intervista pubblica con Emanuela Fiorentino in teatro sul grande progetto, poi venuto meno, per dare luce a Macerata? 

“Ci scriviamo tramite social, ci mandiamo foto. Sono andato a vedere il suo ‘Nerone’ a Roma, siamo sempre grandi amici”.

CURI-2-325x217La stagione lirica?

“Mi piacciono Ricci/Forte, molto accattivante con grande feeling verso i giovani. Molto performanti. Molto pop. Micheli ha fatto un buon lavoro, anche questo molto pop, con stili diversi. Ed ha fatto il pieno. Io tuttavia ho adorato Pier Luigi Pizzi, un grande artista che ha amato Macerata (città/donna dagli scarsi slanci, come noto). Penso alla tradizione dello Sferisterio ‘grandi firme’: grandi voci, grandi registi che si permise di ‘disdettare’ anche il mio grande amico Dario Argento. Ma basta: aspettiamo l’erede di Micheli e le sue scelte”.

Macerata pedonalizzata?

“Vivo da tanti anni a Roma e i centri storici li vedo tradizionalmente liberi. E dunque… ma qui so che ci sono problemi per i commercianti”.

A Roma?

“Grandi novità. Carla Fendi ha finalmente concluso i lavori del palazzo della sua Fondazione (Curi n’è il direttore artistico ndr) sul Palatino, sopra la Bocca della Verità. Cinquemila metri quadrati, due gallerie, materiali duri ed incombenti, e la firma dell’archistar Sean Nouvel. Si inaugura il prossimo aprile con l’Adolescente di Michelangelo ‘prestato’ dall’Hermitage di san Pietroburgo. Inaugurazione con lo spettacolo itinerante di Vincent Gallo con il Balletto di Losanna: un evento stellare”.

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Manuela Marino con Verdenelli e Curi

E tu?

“A distanza di tre mesi, andrà in scena uno spettacolo su Giovanna ‘Incoronata&Pazza’ con l’amica carissima Domiziana Giordano o forse l’Oscar Tilda Swinton”.
La serata è caldissima, sullo strettissimo vicolo Viscardi, quasi uno slum dickensiano, appena fuori il ristorante Frecandò di Manuela Marino (di cui Curi quando è a Macerata, è cliente fisso) s’affaccia all’improvviso la luna piena. L’attore e regista si munisce di macchina fotografica…’Questa qui neppure a Roma’…

Già, Roma?

“Non si può non vivere a Roma anche se diventa ogni giorno più dura. Ma lì c’è tutta la mia vita, quando da Potenza Picena ebbi il grande lancio con l’Oscar di De Sica (Vittorio, proto ndr). Ho costruito la mia casa su due grandi capolavori ricevuti per caso: un ‘Man Ray’ che mi diede lui stesso per aver posato fotograficamente insieme con le sue opere a Palazzo delle Esposizione in via Nazionale a Roma…”

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Man Ray

L’altro capolavoro?

“Un De Chirico, anche questo donatomi da Man Ray al quale a sua volta l’aveva donato il sindaco di Roma. Lo dovevo far sparire, ma non obbedii …”.

(foto di Paolo Bravi)



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