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San Severino, allarme per Oculistica:
“Mille pazienti in attesa di intervento”

SANITA' - Il comitato per la difesa dell'ospedale all'attacco: "L'Area Vasta ha terminato il budget, c'è chi rischia danni permanenti. Stanno distruggendo una delle eccellenze della nostra regione, siamo stanchi di esser presi in giro"

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Da sinistra Mario Chirielli, Carlo Bassano e Marco Massei

 

 Allarme per il reparto di oculistica, a lanciarlo il comitato per la difesa e la tutela dell’ospedale di San Severino. Ad oggi ci sono mille pazienti ancora in lista d’attesa per essere operati, perché sarebbero terminati i soldi assegnati dal budget annuale dell’Area Vasta 3. “Alcuni pazienti ci hanno informato che gli interventi sono stati rimandati al prossimo anno – spiega l’avvocato Marco Massei, vicepresidente del comitato settempedano per la tutela dell’ospedale – questo crea una situazione difficile sia per i pazienti che per l’operatività del reparto. Secondo le informazioni in nostro possesso sarebbe terminato il budget assegnato al reparto di San Severino. Questo nonostante ci siano mille persone in lista di attesa con problemi agli occhi e nonostante il reparto di oculistica settempedano, da solo, abbia sostenuto lo stesso numero di interventi di oculistica di tutte le Marche. Dei pazienti che arrivano a San Severino circa il 30% viene da fuori regione, segno della fama positiva di cui gode la nostra struttura”. Massei punta il dito contro la mancata esecuzione degli interventi. “Il nostro comitato – ha aggiunto – ha raccolto le lamentele di pazienti che si sono visti rifiutare interventi, anche urgenti, con il rischio di danni permanenti. In tutte le riunioni pubbliche ci era stato assicurato che oculistica non sarebbe mai stata messa in discussione. Questa è una situazione ingiustificabile, si tarpano le ali ad un reparto di eccellenza, negando il diritto alla salute dei pazienti”.

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Aggiunge Mario Chirielli segretario del comitato: “Siamo stanchi di sentir dire che i comitati fanno allarmismo e terrorismo psicologico o polemiche inutili, ad oculistica aggiungiamo che il reparto di week surgery, che secondo i vertici Asur è un riferimento a livello provinciale, non ha un’equipe tutta sua di medici per gli interventi, inoltre vogliamo sapere dal direttore di area vasta Maccioni il curriculum del chirurgo che sostituirà il dottor Oddi che a settembre andrà in pensione. Vogliamo conoscere il suo curriculum ed avere una presentazione pubblica al sindaco ed ai cittadini, come avvenuto di recente a Camerino per il primario di ortopedia appena nominato, così ci sentiamo presi in giro”. Carlo Bassano, componente del direttivo del comitato settempedano ha chiesto “di far restare i servizi che funzionano, specie un reparto di eccellenza come oculistica”. In collegamento telefonico, il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini ha risposto alle recenti dichiarazioni del senatore Mario Morgoni, che avrebbe definito “finti” gli ospedali di Cingoli e San Severino: “E’ inconcepibile sentire questa affermazione da Morgoni, senatore della Repubblica, se vi sono troppi primari è un problema di clientelismo che l’Asur avrebbe già dovuto risolvere. Cosa c’entrano i piccoli presidi che hanno il compito di assicurare una sanità “elementare” (post acuzie, lunga degenza e cure intermedie) come quello di Cingoli, con la realizzazione di ospedali capaci di curare e prevenire le patologie più gravi. E’ inoltre inconcepibile come oculistica, uno dei migliori reparti, per cui ho ricevuto lamentele da amici del Veneto e della Toscana, sia arrivato a questo livello, penso che dietro ci sia un progetto di destrutturazione del sistema e di accentramento verso la sanità privata”.

 



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