Inagibile da ottobre il vecchio cimitero di Macerata (leggi l’articolo), chi ha i propri cari nella parte più antica del camposanto del capoluogo non può far visita alle loro tombe, che, temono i parenti, si trovino nell’incuria. A segnalare la situazione, con una lettera aperta al sindaco, è Marisa Palmieri. Lo fa con una premessa «non scrivo solo per me ma per tutti i maceratesi che hanno lì un parente o una tomba di famiglia». Palmieri si rivolge direttamente al sindaco di Macerata, Romano Carancini: «sono certa lei sia a conoscenza, anche in seguito al terremoto, dei danni del nostro cimitero che richiederebbero ingenti lavori di restauro. Vorremmo sapere quando sarà possibile poter accedervi di nuovo. Inoltre – continua Marisa Palmieri nella lettera –, da quando sono stati costruiti dei nuovi fornetti si impone, stranamente, il loro acquisto, anche a persone che possiedono una tomba di famiglia. Ciò suona molto come azione speculativa, non solo perché alcuni non se lo potrebbero permettere, ma semplicemente perché non è giusto. Andare al cimitero rappresenta, non certo solo per me – lo sottolineo –, un momento di raccoglimento, di ricordo e di rimpianto per i nostri cari. Portare i fiori e pregare dà conforto. Ci aiuti, la preghiamo, a trovare una soluzione che ci permetta di fare ciò». Infine, Palmieri conclude la sua lettera al sindaco sottolineando che «la mancanza di un inceneritore costringe non solo a lunghe attese, ma a notevoli costi aggiuntivi per raggiungere località lontane».
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Vergognoso vedere il cimitero in quello stato non avere il minimo rispetto per i nostri cari in una parte del cimitero ci sono le colonne portanti pericolanti da cui cadono pezzi di cemento
Direi che, nonostante l’importanza di provvedere ai nostri defunti, prima viene l’assoluta preminenza degli sfollati. Piuttosto metterei al cimitero una serie di belle telecamere perché, nonostante la celeste corrispondenza di amorosi sensi, c’è gente che pratica lo sport di fregare i fiori dalle tombe altrui. Altro che colonne che cadono a pezzi… qui va a pezzi la civiltà!
No,no,no,no,no,no la priorità spetta di diritto ai lussuosi, sfarzosi, faraonici e sardanapaleschi arredi di piazza della Libertà…
Al cimitero, perlomeno, una casetta di legno ce l’hai.