Sistemazione degli sfollati, il Natural Village di Potenza Picena chiede un incontro urgente con la Regione e con la protezione civile. “La situazione rischia di avere pesanti ripercussioni sociali ed economiche per la nostra struttura”, scrive in una missiva inviata alle autorità competenti la proprietà in vista della scadenza dell’attuale contratto prevista per il 31 maggio prossimo.”Proprio dalla politica, quella nobile, com’è tradizione nelle Marche – afferma Diego Decarli, responsabile della comunicazione del Natural Village – ci attendiamo risposte atte a trovare soluzione alle giuste aspettative di persone duramente colpite dai catastrofici eventi naturali degli scorsi mesi, ma anche atte a tutelare privati che hanno investito diversi milioni di euro per rilanciare l’immagine di Potenza Picena, garantendo occupazione e reddito alle famiglie locali e all’attività terziaria di questa destinazione turistica grazie a 100mila presenze all’anno. Un patrimonio che va comunque difeso e tutelato perché non di esclusiva proprietà del Natural Village, ma di tutta Potenza Picena e che ora rischia di sparire nell’attuale situazione di precarietà. Il villaggio si trova infatti nella poco piacevole situazione di non sapere cosa realmente avverrà con gli ospiti e di conseguenza di non potere nemmeno avviare trattative con i clienti dell’estate per ritirare eventualmente il pacchetto prenotazioni. Per questo serve una decisione politica, con scelte rapide e definitive”.
Il senatore Mario Morgoni con un gruppo di sfollati al Natural Village
La questione del trasferimento degli sfollati con l’arrivo della bella stagione ha generato con poche polemiche tra alcuni politici e i responsabili del camping, con il senatore dem Mario Morgoni che aveva invitato gli ospiti a non lasciare la struttura (leggi l’articolo). La maggior parte di loro ha poi disertato il booking della protezione civile per trovare una nuova sistemazione (leggi l’articolo). Ora però la scadenza del contratto è alle porte, e ancora non è stata trovata una soluzione. “L’onere di tale situazione – spiegano i responsabili del Natural Village – non può ricadere sulle spalle di una realtà privata che sinora ha agito con grande responsabilità e senso di solidarietà verso chi è già stato duramente colpito dalla vita. Per questo respingiamo l’idea di vederci dipinti come realtà priva di scrupoli e pronta a calpestare gli aspetti umani a vantaggio solo di quelli economici, come in parte è già avvenuto nei giorni scorsi. Oggi però ci troviamo nell’impossibilità di far valere i giusti diritti sul piano giuridico-normativo per rispettare a nostra volta i contratti commerciali firmati con grandi realtà internazionali. E senza nemmeno la possibilità di intavolare delle trattative tante il totale stato di incertezza sul futuro dei nostri attuali ospiti. A partire dal 1 giugno non vi sarà più alcun tipo di contratto con le realtà pubbliche delle Marche, che permetta di proseguire tale positiva esperienza. In mezzo vi è una realtà privata che rischia di vedersi messa in grande difficoltà sul piano economico e sociale in quanto allo stato attuale priva di garanzie sia sul piano gestionale-finanziario sia sul suo futuro operativo, stante che oggi siamo privi di certezze temporali”.
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Forse a Ceriscioli e Sciapichetti era sfuggito questo fatto…chissà forse Ceriscioli era impegnato a chiudere qualche altro ospedale…che pena questi….dirigenti regionali…
in Italia gli italiani pretendono sempre i diritti fondamentali ,come la casa.é ora che ve la fate finita .
Politici irresponsabili che cercano di scaricare la loro incapacità sull’impresa privata che rischia di perdere la sua clientela per l’imminente stagione; gli stessi politici tanto attenti alla cosiddetta ” accoglienza ” degli immigrati e clandestini per i quali quest’anno si preventiva una spesa di 4,5/5 miliardi di euro !!!
questa politica va azzerata, e noi tutti siamo ugualmente responsabili di ciò che succede, se non siamo direttamente coinvolti ce ne freghiamo, piena solidarietà alla proprietà del natural Village