di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
Un messaggio su Facebook, ci si iscrive all’evento, la notifica con l’orario di inizio della festa. Funziona così il Botellon evento divenuto ormai tradizione anche a Macerata, dove un gruppo di studenti lo ha importato a partire dal 2012. Da 5 anni i ragazzi si ritrovano, una volta all’anno, in una sera di fine maggio. In centinaia accorrono alla terrazza dei Popoli, proprio sopra il parcheggio del Centro Storico, a partire dalla mezzanotte, per dare il via alla grande festa. La regola: portare qualcosa da bere e poi condividere il drink con gli amici o con chi si desidera conoscere. Il fenomeno nasce in Spagna nella regione dell’Estremadura, alla fine degli anni ’80. A Caceres gruppi numerosi di giovani si ritrovano sempre più spesso per bere, suonare, ballare, socializzare in alcuni spazi della città senza spendere troppo nei locali. Una tendenza che da qualche anno ha preso piede anche a Macerata dove però ogni anno i residenti si infervorano. Dopo stanotte l’ennesima polemica. La musica fino a tarda notte, gli schiamazzi e i rifiuti lasciati trovati questa mattina hanno provocato anche quest’anno un acceso dibattito sui social dove tra una polemica e l’altra gli utenti si sono interrogati anche sul senso sociale del fenomeno. A scatenare la rissa mediatica è stato un video girato da Clemente Conti e postato su Facebook.
La grafica dell’evento su un sito dedicato
Da una parte i contestatori che si scagliano contro lo stato in cui i “botelloners” hanno lasciato la piazza, dall’altra chi, assecondando lo spirito della festa, critica piuttosto la mancanza di pattumiere in cui lasciare i rifiuti e il presunto ritardo nel servizio di raccolta da parte del Cosmari. Fazioni che in un certo senso rispecchiano quelle che dividono la città da tempo sul tema della movida: tra residenti non più disposti a tollerare e chi invece bene accoglie il movimento portato dai giovani e dagli studenti che rappresentano la linfa vitale di Macerata. “Non voglio entrare in polemica con i cittadini maceratesi, non credo sia il ruolo di un amministratore – specifica l’assessore alla Sicurezza Mario Iesari – Se parliamo di movida non ho mai inteso sminuire gli eccessi che effettivamente si stanno verificando. Questo che abbiamo di fronte ad esempio è un eccesso e non mi sembra giusto dire che la colpa sia dei lavoratori del Cosmari che arrivano in ritardo. Non c’è stata nessuna festa organizzata ma a quanto pare un grande numero di giovani che si sono trovati utilizzando i social media. Alle 9,30 di questa mattina lo spazio vicino ai giardini Diaz – interviene l’assessore all’Ambiente, Mario Iesari – risultava comunque sgombero dopo la pulizia effettuata dagli addetti del Cosmari che hanno provveduto, fin dalle 6.30 del mattino, a rimuovere i rifiuti, per lo più bottiglie e cartacce. Sappiamo che il bottillon è un fenomeno episodico e che generalmente avviene una volta l’anno. In caso si dovessero organizzare altre iniziative del genere prenderemo opportuni provvedimenti per contenerne gli effetti”. Intanto il Comune ha presentato un esposto contro ignoti alla procura per l’imbrattamento delle pareti di alcuni edifici di via Crispi, ex palazzina delle Terme, e quelli di viale Don Bosco sede di uffici comunali e dell’Agenzia delle entrate soggetti a tutela storico – artistica.
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Caro Assessore, se i fatti fossero la metà delle dichiarazioni d’intenti, saremmo la città più pulita delle Marche. Es.: Da non so quanti mesi sono stati promessi gli 007 e le telecamere mobili nei punti più critici del centro storico e della città in genere per monitorare i conferimenti continui e selvaggi, senza alcun riscontro. Sicuramente per le telecamere mancheranno i fondi e gli 007 sono tutti impegnati sul set.
Nel frattempo la città è sempre più sporca.
Noi a casa nostra non possiamo bere in strada ci portano in questura e devi pagare una multa
In un paese civile questo non sarebbe mai accaduto. E’ giusto che i ragazzi festeggino e si divertano, ma con le regole. Se queste vengono meno, allora bisogna intervenire. Non penso sia difficile capire chi ha organizzato l’evento e non penso sia stata una cosa impossibile andare a controllare lo svolgimento visto che era da qualche giorno che in giro se ne parlava. Se non insegnano le regole noi adulti a questi ragazzi, che futuro avremo? Lasciare cumuli di rifiuti sparsi in giro dove capita non mi sembra cosa civile; poi c’è la prendiamo con i dipendenti del Cosmari che arrivano tardi a pulire.Secondo me non è la strada giusta da seguire, tutto questo permissivismo che Macerata offre per la movida non è per nulla costruttivo ed educativo. Quando questi eventi saranno fatti senza arrecare danni alla comunità, allora si possono lasciar fare, altrimenti si devono vietare e chi sbaglia deve pagare.