di Gianluca Ginella
«Non lascio il campo. Daremo vita ad un movimento. Voglio ritornare a Ussita e voglio ritornarci insieme ai miei concittadini». Così il sindaco dimissionario di Ussita, Marco Rinaldi, che ha anche spiegato la scelta di lasciare l’incarico di primo cittadino del piccolo centro devastato dai terremoti di agosto e ottobre, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia relativo ad una indagine sull’edificazione di 5 mobil house e di un gazebo, al camping Il Quercione (posto sotto sequestro dal gip). Oltre a lui è stato indagato anche l’ex sindaco Sergio Morosi (leggi l’articolo). Le contestazioni riguardano opere che sarebbero state realizzate nel camping in assenza delle necessarie concessioni edilizie e paesaggistiche. Rinaldi, sulla sua decisione di dimettersi, spiega: «Ho sempre pensato che un amministratore che riceve un avviso di garanzia legato alla sua attività istituzionale dovesse dimettersi per essere giudicato da semplice cittadino. Ho lasciato perché rispetto i giudici, ho fiducia in loro e sono sereno per il procedimento. Non c’è emotività, non c’è arrabbiatura nella mia decisione».
L’ormai ex primo cittadino di Ussita, in seguito alle dimissioni, annunciate lo scorso venerdì, ha ricevuto «attestati di stima da tutta Italia. Ma non torno indietro». Rinaldi ha comunque spiegato che, nonostante le dimissioni, «Io non lascio il campo e sarò ancora più impegnato. Da cittadino semplice mi sentirò ancora più libero di fare una battaglia che è doverosa perché io voglio ritornare a Ussita e voglio ritornare insieme ai miei concittadini. Non avranno più il sindaco Rinaldi, ma avranno sul territorio, sempre, Marco». Rinaldi, ingegnere, ha deciso di far passare i 20 giorni, durante i quali è data la possibilità di ritirare le dimissioni, per poi, dal 21esimo giorno in poi, dire quello che ha deciso di fare. «Rimango sul territorio a fianco dei cittadini per lottare come cittadino per tornare a Ussita. Daremo vita ad un movimento, il progetto sarà reso di dominio pubblico con una conferenza stampa». Il Comune, come previsto in caso di dimissioni del sindaco, sarà retto da un commissario.
Solidarietà a Rinaldi è arrivata dall’assemblea di sindaci e consiglieri provinciali che si è riunita oggi e che ha approvato un documento per la mobilitazione nazionale del 18 maggio sui tagli ai finanziamenti delle Province. A margine dell’assemblea è stata espressa vicinanza e solidarietà «umana, politica ed istituzionale» nei confronti di Rinaldi. Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, a nome dell’intera comunità provinciale «ha espresso analoghi sentimenti di solidarietà – dice l’ente in una nota –, gratitudine ed incoraggiamento anche a tutti gli altri sindaci che si trovano in prima linea ad affrontare quotidianamente enormi difficoltà sia finanziarie che amministrative a favore dei loro concittadini».
Camping Il Quercione, indagato anche l’ex sindaco Morosi Solidarietà a Rinaldi
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Certamente visto che le dimissioni per avere effetto esecutivo ci vogliono 20 giorni… tutto sto polverone e poi sarà tornato come prima…. non ho parole!
solidarietà al sindaco Rinaldi!!
Mi unisco al presidente Pettinari e all’assessore regionale Sciapichetti: sindaco Rinaldi, ci ripensi!
Non abbandoni la nave come Schettino…