Consiglio comunale il prossimo giovedì 30 marzo. All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo 2017. Per illustrare alla cittadinanza i contenuti del bilancio il comune ha organizzato per domani sera un’assemblea pubblica alle ore 21.15 al salone parrocchiale San Gabriele in piazza Don Lauro Chiaramoni e un secondo appuntamento per mercoledì nel quartiere Risorgimento. All’incontro pubblico interverranno il sindaco Tommaso Corvatta e l’assessore alle finanze Giulio Silenzi. Si parlerà degli interventi nel quartiere, della riduzione della tassa per i rifiuti e della programmazione delle opere pubbliche. Il bilancio che si andrà ad approvare infatti ricalca in parte quello dello scorso anno, con la riduzione di un ulteriore 2% della tariffa rifiuti per le utenze domestiche. Invariati i capitoli per i servizi sociali, ritoccato con alcuni tagli il capitolo della cultura. Dopo il passaggio pubblico il bilancio approda in consiglio comunale. Oltre al bilancio l’assise discuterà anche delle modifiche al regolamento per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (IUC) e al regolamento per la disciplina della rateizzazione di somme oggetto di ingiunzioni fiscali e delle determinazione delle aliquote e detrazioni per l’applicazione del tributo sui servizi indivisibili (Tasi) per l’anno 2017. Da approvare anche l’addizionale comunale all’Irpef e Imu.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Si ricomincia, dopo i completi fallimenti di amministrazione partecipativa, di cui qualcuno stava anche per finir male per i rappresentanti che sono sempre gli stessi e che ci riprovano con rinnovata passione e l’ardire di chi ha la faccia da bronzo. Vanno in giro in coppia come Lancillotto e Ginevra ( eh si fu un amore triste e infedele per il povero re Artù) a raccontar ” bilanci politici ” fatti da Silenzi, perché quelli matematici non andavano bene in quanto non si prestavano a manipolazioni politiche e che sappiamo tutti quello che significano, Ah, il termine bilancio politico fu coniato dal sindaco attuale che discacciò ( bisogna usare le parole giuste, quando si vuole far capire bene come stanno le cose)l’allora assessore al bilancio dandone la delega al Sig. Silenzi che tutti conosciamo e che quindi non c’è bisogno di fare un sunto sul suo passato politico e sull’efficacia del presente che fra un paio di messi diventerà passato, poi passato remoto e infine trapassato remoto. Appuntamenti da non perdere, dove diranno o proveranno a dire le stesse cose per cui avevano già deliziato i poco riconoscenti ascoltatori. Ah, siccome si ripresentano alle elezioni ed il sindaco parlerà sicuramente come ha già fatto qualche giorno fa dei grandi successi personali, però nel loro circolo, adesso che cercherà di farli capire ai non addetti ai lavori, perché dice che il fato non è ancora compiuto, aggiungerà anche quelle meravigliose idee che riesce a contenere nella sua testa. Il contenuto di una testa, e questo lo dico perché qualcuno potrebbe fare delle battute sicuramente felici, non dipendono comunque dalla grandezza di questo sopraccollo. Comunque se qualcuno riesce a capire quali sono le meravigliose cose fatte da lui, per Civitanova e con quali altri miracoli vorrà continuare, vi prego di mettere un commentino su CM così che anch’io sappia. Purtroppo soffro di allergie talmente forti da rischiare attacchi anafilattici se li vedo.
BILANCIO “PARTECIPATO” O ELEZIONI VICINE?
L’Amministrazione in carica aveva fatto della “partecipazione” (dei cittadini alle scelte pubbliche) uno degli aspetti “qualificanti” del proprio programma elettorale. Inutile dire che – come tanti altri punti – è stato ampiamente disatteso, con esiti sconfortanti come “l’urbanistica partecipata” (vedasi la “questione Ceccotti” e dintorni). Ora che si avvicinano le elezioni comunali (previste per giugno 2017) la Giunta riscopre la “partecipazione” rispetto al bilancio. Un passo avanti – seppur condizionato – poichè negli anni passati le assemblee pubbliche si tenevano a “bilancio approvato” (come si suol dire a “babbo morto”). La scelta compiuta però non è esente da critiche: gli incontri pubblici si tengono soltanto in due quartieri (Fontespina e Risorgimento) mentre vengono ignorati gli altri pur popolosi. Se l’ascolto delle proposte è rivolto all’intera città si promuove un solo incontro (magari nella sede istituzionale del consiglio comunale) oppure si tengono assembleee in tutti i quartieri, escluderne la maggioranza non ha senso. Oppure vi sono criteri che hanno orientato le scelte, non noti ai cittadini? Uno di questi potrebbe essere quello di svolgere un incontro pubblico nel quartiere Risorgimento, serbatoio elettorale del consigliere Gismondi da riportare alla causa dell’amministrazione comunale. Quest’ultimo, infatti, dopo aver fatto il “giro delle sette chiese” (Morresi, Ghio ecc.) sembra orientato a “tornare all’ovile”. Comunque sia, quello dei “comitati di quartiere” (organi di partecipazione) – di cui è stata sostenuta l’elezione diretta – è uno dei fallimenti maggiori di questa amministrazione. Pochi di essi esistono e sono operativi, mentre è sempre mancato il riferimento con chi amministra la città. Il documento di bilancio (speriamo sia stato discusso in commissione e messo a disposizione dei consiglieri, date le lamentele di Marzetti) annuncia tagli. Tra questi quello alle attività culturali, mentre l’assessore alla cultura (e al bilancio) Silenzi aveva appena finito di dire in conferenza stampa che tagli in questo settore sono “aspetti di sottocultura” (un chiarimento con se stesso sarenne opportuno). Forse il “maestro di zompi” fermano punta a restare assessore alla cultura nella prossima amministrazione o estendere il proprio operato “oltre le elezioni”, senza rispetto per le scelte dei cittadini (non era accaduto lo stesso con lui). Ha convocato un incontro con la stampa per annunciare non solo i finanziamenti ma i programmi (con tanto di date, titoli e partecipanti) dei “quattro festival” (se ne vanta come Cornelia con i Gracchi). Peccato che in essi non vi sia niente di suo (unico assessore alla cultura in Italia a non aver proposto nulla in 5 anni). Nella conferenza stampa Silenzi era contornato dai “quattro direttori artistici” (che Hanno per lui la funzione dei “cani guida” per ciechi, senza di loro andrebbe a sbattere), che ogni anno presentano un “pacchettino preconfezionato”. Anche per la cultura a CIvitanova – tanto per non smentire un cammino – “scelte di vertice”, senza verifica alcuna con la realtà cittadina. I risultati – scarsa ricaduta sulle attività economiche locali e poca partecipazione dei cittadini, sono sotto gli occhi di tutti. Succede quando si sta tutto l’anno in Ancona (come nel caso più eclatante) a “grattarsi il pancione” e si viene a Civitanova per realizzare il festival, senza un preventivo confronto con le scuole e le associazioni. La proposta culturale (che dovrebbe partire dalle istituzioni pubbliche, in stato di abbandono) è uno dei temi cruciali da affrontare in campagna elettorale, con i candidati che avranno la volontà di farlo. Ma stiamo mettendo troppa carne al fuoco per l’assessore (cultura e bilancio) Julio Silenzi sempre superimpegnato. Prima l’estenuante trattativa per la scelta del candidato sindaco (il centrosinistra l’ha fatta per ultimo) che ha portato alla conferma di Corvatta: se convinti avrebbero dovuto farla subito. Poi le primarie per la segreteria nazionale del PD (novità assoluta, Silenzi e la sezione di Civitanova “bersaniani storici” sono tutti passati con Renzi). Un investimento per una interminabile carriera politica, ma speriamo la fine di un “balletto di potere” che ha stufato proprio tutti.