Al centro Antonio Pettinari, sulla sinistra l’onorevole Cesa, a destra il vice sindaco di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi mentre sfogliano l’annuario di Cronache Maceratesi
di Maurizio Verdenelli
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Scusi, lei è ottimista riguardo alla ricostruzione post sisma? La domanda, buttata là a conclusione della conferenza stampa dell’europarlamentare Lorenzo Cesa (segretario nazionale Udc) sulle recenti ‘provvidenze’ da parte dell’Ue che a marzo sarà nel Maceratese con il presidente Antonio Tajani e il vice David Sassoli, ha il potere di far scattare il presidente della Provincia come un basilisco. Altro che Antonio Lo Cascio, che al confronto del j’accuse dell’altro, istituzionale ed autorevole Antonio (Pettinari), appare come un timoroso mediatore negli anni d’oro della Dc…
“Ottimista? Io sono terrorizzato!”
Perché?
“Perché la Provincia di Macerata, pur essendo un ente solidissimo grazie a decenni di buona amministrazione, non è messo in grado di funzionare anche e soprattutto adesso in piena emergenza. La Legge di Stabilità ci ha privato di altri tre miliardi per l’anno in corso. Non possiamo fare neppure redigere il Bilancio di previsione mentre a quello dell’anno passato su un totale di 46 milioni lo Stato ne ha tolti ben 24. Capito: 24 milioni su 46! Intanto dobbiamo far fronte a servizi essenziali per i cittadini, in un territorio straordinario che appare devastato e senza domani”.
I servizi sono strade e scuole: com’è la situazione?
“Drammatica e tutto per colpa della Legge Delrio, sbagliata e ridicola, che ha ridotto le Province ad ombre salvo poi prendersela con i presidenti se succede qualcosa, mentre hanno le mani legate: prendete la tragedia di Rigopiano e il tentativo di scaricare tutto addosso a presidente e prefetto di Pescara. E’ una situazione paradossale. Lo sa lei che sui 1.200 chilometri di strade provinciali di Maceratese, lo Stato non versa un euro?! A questo punto visto che i soldi finiscono all’Anas, consiglio a tutti di viaggiare se possibile sulle strade statali”.
Tornando al quadro generale…?
“Come le devo dire che è tragica. Lo Stato è sordo e cieco (testuale, ndr). Non garantisce nulla. Per il nevone abbiamo speso un milione di euro rispetto al solito budget previsto di 300mila euro, che si è sempre rivelato inadeguato. Le strade? Castelluccio è isolato, la Valnerina è chiusa, nel vissano le frazioni sono isolate e non fanno passare neppure i residenti. Le scuole bisognerà pure ricostruirle nei paesi se si vuole che gli abitanti vi ritornino. Non le pare?!”.
Mi pare, ed allora?
“Allora niente qui funziona. Da sei mesi, e cioè sin dall’inizio delle scosse, le ‘cose’ non funzionano! Dobbiamo dirlo: dobbiamo forse aspettare qualche anno. Qui ci vuole un coordinamento, non le assemblee bulgare di centinaia di amministratori dove ci si incontra senza decidere nulla. C’è uno scaricabarile generale tra le forze in campo, che rallenta tutto mentre la gente vuol tornare a casa”.
Tuttavia in altre zone del Centro Italia colpite dal sisma, qualcosa pur lentamente si muove…
“Già, questo è il punto. Siamo tagliati fuori sia come provincia di Macerata sia come Marche: sissignori anche il Pesarese perché da fuori non si fanno troppe distinzioni e per una volta, pur drammatica, la regione al plurale è tornata al singolare. Un esempio? Su tutta la costa adriatica marchigiana, ci sono disdette per le prenotazioni già effettuate per quest’estate intorno al 20%. Sin da ora”.
Le casette di legno?
“Già, quando? Arriveranno, se va bene, a fine anno mentre altrove già sono state installate. Il problema più grosso comunque è l’accentramento, la centralizzazione burocratica. La ‘ricetta’ del ’97 non è servita a nulla. Qui il Palazzo è tornato ad asserragliarsi nelle sue alte mura. Siamo fuori di testa! Un accentramento di funzioni, un raddoppio di burocrazia sono destinati a fallire in una situazione drammatica come questa. Dobbiamo semplificare, troppi colli di bottiglia. Certamente la legalità deve essere rispettata, ma qui si sta bloccando tutto a dispetto della sofferenza della gente che chiede di sapere se la ripresa davvero ci sarà e su quali basi. C’è ancora molto vaghezza su questa questione centrale, e molti temono la desertificazione delle zone interne con una ricaduta negativa sull’intero territorio”.
Che ne dice delle tre proposte per istituire zone ‘no tax’ da parte di Unicam, Unimc e di tre senatori (Ceroni, Fuksia, Buemi)?
(Rispondono Cesa e Pettinari): “Siamo pessimisti. Le proposte di legge hanno iter che durano anni… e qui invece c’è bisogno di fare subito. Mai come in questo caso è urgente l’unicità e la concertazione di progetti. Lavorare assieme, fare squadra ed un coordinamento efficace: una ricetta sempre valida e, ancor più, necessaria se il contesto è l’emergenza”.
Gli stati maggiori dell’Udc riuniti intorno al segretario Cesa sono sulla stessa linea d’onda mentre sullo schermo dell’ex sala giunta della Provincia passano le immagini del ‘disastro’ che il terremoto ha provocato a servizi essenziale come strade e scuole ai quali un ente (salvato dal referendum) ma che lo Stato ugualmente ha ‘svuotato’, dovrebbe provvedere.
“Non si può andare avanti così” tuona il pur solitamente pacato consigliere regionale Luca Marconi. “Bisogna provvedere in qualche maniera vista la latitanza dei Poteri centrali che si dimentica delle Marche. Abbiamo avuto il 72% dei danni, il terremoto non è solo Norcia con San Benedetto patrono d’Europa ed Amatrice. Che alle curie vescovili sia concesso di provvedere per proprio conto di rimettere in piedi santuari e chiese, che si sburocratizzi, si decentri mantenendo naturalmente ferrei i controlli. Ed un’occhiatina la darei all’ecomostro, all’Hotel House dove qualche parete al 16. piano ha ‘ballato’ e presenterebbe crepe…”
“L’Hotel House è strutturalmente a posto altrimenti l’avremmo fatto evacuare” rassicura la vicesindaca Rosalba Ubaldi “A Porto Recanati il terremoto si è sentito come conseguenza: anche noi abbiamo avuto disdette negli alberghi e strutture ricettive intorno al 20%. Ed anche da noi, c’è da parte del settore la necessità di avere tra aprile e maggio gli spazi nuovamente a disposizione per i turisti. Un’esigenza già impellente per il periodo pasquale, per la verità. La nostra richiesta è che lo Stato provveda a sostenere finanziariamente gli oneri per le autonome sistemazione a favore degli ‘sfollati’”.
In un quadro così ‘nero’ con uno Stato presente con l’affetto dei Presidenti ma, in realtà con i vecchi balzelli e senza grandi idee (detassazione neppure a parlarne, pare) e alla vigilia del dibattito per la conversione in legge del terzo decreto legge, una buona notizia viene dall’Europa. A recare la ‘buona novella’, dicevamo, l’onorevole Cesa. Ieri la Commissione nel suo plenum ha dato assenso ad una procedura semplificata con la nomina a relatrice della presidente della Commissione, la bulgara Mihaylova. Entro 10 giorni dalla presentazione, se almeno 5 deputati non si oppongono, gli emendamenti vengono dichiarati approvati. L’approvazione in plenaria è prevista entro la prima settimana di aprile. Si tratta di una novità centrale sul fronte della semplificazione. Il postulato della proposta, infatti, è nell’esigenza che l’Europa deve essere in grado di erogare rapidamente un efficace sostegno supplementare a titolo di fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) a favore degli Stati membri e delle regioni colpite da catastrofi. Importantissimo è che gli interventi richiesti siano totalmente a carico del Fesr, senza necessità di cofinanziamento nazionale, dati i noti ‘chiari di luna’ italici. “E se non ci fosse ‘san’ Mario Draghi…” sospira l’on. Lorenzo Cesa a proposito di flessibilità e risparmio sul debito pubblico. “In realtà Bruxelles aiuta l’Italia ma resta grave di contro la lentezza con cui noi chiediamo i fondi a differenza di tedeschi, polacchi, spagnoli…”.
Nel pomeriggio il gruppo Udc, con Cesa e Pettinari, ha incontrato il governatore Cerescioli per concertare richieste in vista del nuovo fast-Fesr, la cui proposta di regolamento ‘velocizzato’ è stato lanciato dalla Commissione Europea il 15 dicembre. Un esempio da cui l’Italia dovrebbe prendere esempio. “Il problema – aggiunge il segretario nazionale Udc – è come ora ci si voglia muovere, come coordinare il lavoro tra Fondo europeo di solidarietà e Fesr. Occorre rimodulare progetti per far capire a Bruxelles cosa davvero serva”. Poi un appello per le Province: “Che lo Stato ci ripensi e rimetta in piedi questi enti, il cui lavoro è soprattutto ora indispensabile. Altrimenti, anche e sopratutto nel Maceratese, non poche comunità rischiano l’estinzione”. E sul decreto legge, Pettinari è definitivo: “Sarò a Roma per l’audizione davanti alla Commissione Ambiente: mi sentiranno, lo prometto”. La ‘tregua’ è finita: la Provincia, salvata dal referendum, ritorna in campo. Lo ha fatto questa mattina dall’ex sala giunta, dall’ultimo bunker Udc facendo quadrato attorno a Pettinari e a Cesa – con il segretario generale Silvano Marchegiani, il dirigente dell’Ufficio tecnico Sandro Mecozzi, e con Ivano Tacconi, Marco Foglia, Marco Cardarelli, Luca Marconi, Rosalba Ubaldi e Stefano Quarchioni.
Sisma, tavolo in Provincia Pettinari: “Bisogna parlare all’unisono”
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Barzelletta?
A proposito di scaricabarile…
speriamo che pure queste non siano solo parole parole parole…..
Cantami, o Diva, del Pelíde Achille
L’ira funesta che infiniti addusse
Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
Generose travolse alme d’eroi,
E di cani e d’augelli orrido pasto
Lor salme abbandonò (così di Giove
L’alto consiglio s’adempía), da quando
Primamente disgiunse aspra contesa
Il re de’ prodi Atride e il divo Achille.
Paperissima o Scherzi a parte…???
A monte di questa problematica vi è il fatto che il governo e gli organi preposti non si sono resi conto della vera entità dei danni causati da questo terribile terremoto (che è ancora in corso).
Basti pensare che solo Macerata (ai confini del cratere) deve ancora soddisfare 2500 sopralluoghi!!
Per completare i sopralluoghi saranno necessari circa 2 anni.
Costruire le casette di legno almeno 3/4 anni. Considerando che ogni casetta viene a costare come un appartamento normale era da evitare questo passaggio intermedio.
Si doveva demandare ai sindaci il compito di ogni decisione e di ogni scelta (funzioni da commissario straordinario), saltando tutte le fasi burocratiche attuali.
Imprese locali a trattativa privata, fatto il progetto dopo la scheda la scheda e iniziare subito i lavori!! Nel frattempo gli sfollati in albergo, in caserme in disuso, in appartamenti sfitti etc.
Il sindaco conosce le esigenze del luogo e può seguire l’iter di ricostruzione.
In situazioni eccezionali si debbono prendere decisioni eccezionali.
Tranquillo pettinà! Te piazza su qualche treno alle prossime amministrative e tutto se risolve…il terremoto e treia saranno un lontano ricordo
Ingegnere, già qualche giorno dopo prima scossa, la più grave per il numero delle vittime, anche se con pessima prontezza di cattivo gusto, già erano state esposte in vicinanza, casette di legno a prezzi stracciati rispetto agli ottantamila esorbitanti euro richiesti per 40 metri abitabili. Dando un occhiata su internet, ci sono siti che vendono casette di legno più grandi e a prezzi che nemmeno lontanamente si avvicinano agli 80.000 euro. Naturalmente se la costruzione delle casette è stata data ad una sola ditta, mi sembra di aver capito, ecco che entrano in gioco le solite storture italiane per cui bisognerebbe rivedere il tutto, cercare i punti che si possono prestare a qualche denuncia per corruzione e similari. L’unico sistema, come dici era quello di sburocratizzare tutto il sistema, di dare ai sindaci la possibilità di partire subito con tutto ciò che concerneva il ripristino veloce per la ripresa. Leggendo ogni giorno le pessime notizie che si accavallano sul modo di gestire la catastrofe, i modi che vengono via via scelti sono ancora più catastrofici. Io credo che lo Stato sa benissimo quanti danni ci sono e che ci vorrà molto ma molto di più dei 23 miliardi previsti. Ma al di la di questo, quello che stupisce è proprio l’assenza dello Stato che si è fatta solo sentire con gite e tour turistici dai vertici più rappresentativi di questo agglomerato di falliti. Perché questo sono, falliti politicamente, ridicoli, con Mattarella che si sta dimostrando un pessimo Presidente della Repubblica e che continua a dare la possibilità a Renzi e ai suoi cugini di continuare con le loro eccellenti nullità. Nell’articolo si cita del Rio, che ieri si lamentava del perdente Renzi in attesa che si ritiri forzatamente in pensione, e che comunque resta il padre di quella riforma sulle macro regioni, macro provincie supportata da microencefali. Proprio ieri in televisione c’era una signora che nella ” grassa e ricca Emilia ” si lamentava che dopo 5 anni dal terremoto, sta ancora fuori casa e che ad ottant’anni, avrebbe il desiderio di tornarci a vivere e questo mentre il Prefetto, credo, ha intenzione di far arrivare in paese una nutrita schiera di extracomunitari chiaramente a carico delle solite spalle, mentre mi sembra di aver capito che la signora come gli altri terremotati ancora fuori casa percepiscono dallo stato due euro e cinquanta al giorno come aiuto per gli affitti. Per la No Tax o Zona franca, non vedo una prossima realizzazione. Piuttosto si parla di come i terremotati dovranno restituire le tasse sospese. Si era ventilata anche un ipotesi di una rata di 4000 euro a dicembre 2017 per velocizzare le operazioni di rientro. Mi fermo qui sennò scrivo un romanzo. Nell’articolo si parla dello Stato, ma lo Stato è qualcosa di più di un convivio di inutili ministri. Forse sarebbe meglio cominciare a ragionare e sul peso dello Stato e della sua effettiva composizione. Per il momento lo stato è una normale accozzaglia diretta dal Conte Gentiloni di Vattelappesca, uomo senza passioni, senza anima, senza carattere, sicuramente umiliato per il suo essere considerato il jolly del politico più odiato d’Italia, che nonostante sia di queste parti, andrebbe preso per primo a “spalluccioni” o più prudentemente a spintoni e imparargli come si gioca a Ruzzola per le impervie strade ancora rotte o chiuse partendo da Macerata fino all’ingresso di Palazzo Ghigi.
Metto un pollicione verde a tutti, sennò pare che non ce se..consideri nisciù!
Metto un pollicione rosso a tutti, così si vede che qua c’è pluralismo
Se ne è accorto adesso??
State giocando sulla pelle delle persone
dopo 6 mesi si sono accorti che le cose non vanno!. e in questi mesi che hanno fatto? si lamentano della legge del Rio ma non sono alleati del Pd e di Del Rio?
Si, e tu pensi alla diaria!!!!!!
I “signori” sono nostri dipendenti… Non siamo sudditi e se il popolino vuole le case in legno i signori si devono adeguare. Alla faccia delle lobby….Pettinari ci sono leggi vergognose non scritte nella costituzione, quindi per volere del popolo si possono cambiare!!!
I “signori” politici sono nostri dipendenti… Non siamo sudditi e se il popolino vuole le case in legno i “signori” si devono adeguare. Alla faccia delle lobby….Pettinari,spacca,silenzi, caranciniiii ci sono leggi vergognose non scritte nella costituzione, quindi per volere del popolo si possono cambiare in 15 giorni. Una è la diaria che prende dopo un mandato legislativo il deputato nazionale, regionale etc…!!!