Troppi ritardi e gravi inadempienze della ditta per le stalle provvisorie allestite fino a questo momento. La Regione, dopo l’apertura di una commissione d’inchiesta, ha predisposto gli atti per la risoluzione del contratto con la ditta Lmv Spa che ha realizzato le tensostrutture fino a questo momento. I restanti lavori saranno affidati alla seconda ditta nella graduatoria della gara di appalto gestita esclusivamente dalla Regione Lazio. E’ stato inoltre richiesto l’intervento del Comando della Forestale e dell’Arma dei Carabinieri. Il termine di ultimazione dei lavori per la seconda ditta sarà fissato secondo un cronoprogramma.
“Bene la risoluzione del contratto ma ora occorre garantire tempi strettissimi sul cronoprogramma”. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche dopo l’annuncio della risoluzione del contratto con la ditta. “Serve ora un’accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non possono abbandonarli – continua Coldiretti – vigilando sul nuovo appalto ma anche utilizzando l’ordinanza “azzeraburocrazia” che, dopo l’arrivo delle indicazioni necessarie, permette agli allevatori di comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Il rialzo delle temperature registrato negli ultimi giorni non deve far dimenticare che ci troviamo ancora in pieno inverno, con il rischio che l’arrivo di una nuova ondata di maltempo e gelo possano peggiorare ancora di più le condizioni delle stalle terremotate”.
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Complimenti alla Regione Marche…!!! Avevano detto: Per la ricostruzione… alle ditte ci pensiamo noi… ecco il brillante risultato…!!! Altro tempo perso…e… forse anche tanti soldi…!!! Alla faccia della burocrazia…!!!
Oggi è il 7 di febbraio, quando le faranno le tensostrutture per le stalle, per l’estate? I responsabili lo sanno quante mucche, maiali,pecore sono morte? Lo sanno quale sarà il risultato della loro incapacità. Purtroppo sarà l’abbandono di molti territori!!!!!!!!!! Forza allevatori, grandi lavoratori!!!!!!
Se non ho letto male mi sembra di capire che l’appalto è stato gestito dalle Regione Lazio! Se così è, la Regione Marche, la più danneggiata, lascia gestire una cosa così importante alla Regione Lazio. Spero di aver letto male!
ma perchè non si può far fare i lavori a tutte le ditte italiane cosi si fa più celermente?
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Non si può fare in modo di affidare la fornitura a diverse ditte in modo da accelerare i tempi e far lavorare tutti? Forse c’è qualcos’altro sotto?
Che incompetenti abbiami in regione !!! forse nemmeno a pascolare sono buoni !!!
Qual’è era la ditta che aveva vinto? In che data è stato promulgato il bando? In che data la ditta ha vinto l’appalto? In che data doveva costruire il primo ricovero e qual’era il periodo previsto per la consegna di tutti gli altri? Perché non è riuscita ad adempiere all’appalto? Aveva tutte le garanzie per costruire nel tempo previsto le centinaia di tensostrutture? Poteva da sola soddisfare in tempi rapidi tutte le richieste? Insomma quest’articolo sembra discolpare la Regione da tutte le inconvenienze vergognose che ci sono state. Se è così perché non fare un articolo approfondito dove spiegare che tutti ” li gurbi ” mandati a destra, sinistra, sopra,sotto, di lato e di fianco, non avevano ragione di essere? Che tutte ” le paralisi secche ” inviate a Stato e Regioni e in fattispecie ai loro rappresentanti sono state ingiuste e cattive?
Il Codice dei contratti pubblici prevede (art.33) che gli Enti possano acquisire lavori, servizi o forniture facendo ricorso a centrali di committenza, anche raggruppandosi o consorziandosi. Il programma di riduzione delle stazioni appaltanti avviato dal Governo Renzi, che nel 2014 ha inteso ridurre da 32.000 a 35 le stazioni appaltanti che bandiscono gare di beni e servizi per grandi importi in Italia, ha portato all’obbligo, per i Comuni non capoluogo di provincia, di ricorrere ad una centrale di committenza per l’acquisto di beni e servizi dal 1º gennaio 2015 e per l’acquisto di lavori dal 1º luglio 2015. Alcune Centrali di committenza sono incaricate dalla legge di stipulare Convenzioni ex art. 26, ovvero contratti quadro stipulati dalla Centrale di committenza (ai sensi dell’art. 26 della Legge 488/1999) in cui il fornitore aggiudicatario si impegna ad accettare ordinativi di fornitura emessi dai singoli Enti della Pubblica amministrazione. Tali Centrali di committenza costituiscono, dal 2007, il Sistema a rete, che vede la stretta cooperazione di Consip – la Centrale acquisti nazionale – e delle Centrali Acquisti Regionali. Le Centrali acquisti in questo caso stimano il fabbisogno di un determinato bene o servizio e stipulano il relativo contratto quadro a cui possono aderire gli Enti pubblici.
Per specifici acquisti, diversi dai contratti quadro, gli Enti possono incaricare un altro Ente oppure una Centrale acquisti di svolgere il ruolo di Centrale di committenza. Rientrano in questa fattispecie le deleghe – attribuite con specifico Disciplinare bilaterale – tra la Consip e il Dipartimento della Protezione Civile sulla cui base sono state bandite gare di grande rilievo.
Vi è poi il caso delle Stazioni uniche appaltanti, in acronimo SUA, che sono Centrali di committenza ad adesione volontaria o obbligata da specifiche norme. Alla SUA, in quanto centrale di committenza, si applica anche la norma (art. 33, comma 3, del Codice) in base alla quale le funzioni di stazione appaltante, per i lavori, possono essere affidate ai Provveditorati interregionali per le opere pubbliche (già servizi integrati infrastrutture e trasporti – SIIT), il che, quindi, consente di affidare a questi ultimi anche le funzioni della SUA.
(fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_di_committenza)