Pietro Cecoli, sindaco Monte Cavallo
di Sara Santacchi
“E’ stata una notte di paura, di scosse continue, sembrava di stare una pentola a pressione”. E’ provato Pietro Cecoli, sindaco di Monte Cavallo, epicentro delle scosse notturne delle scorse ore (leggi l’articolo). “Dalle 4,30 alle 7,30 è stato un continuo, non ci siamo mai fermati. La gente è esasperata e impaurita, non ne possiamo più” dice il primo cittadino. Nel piccolo centro dell’entroterra maceratese è stata un’altra notte senza dormire in cui il sonno è stato sostituito dal timore del terremoto per le 15 famiglie rimaste in paese. Stando a un primo sopralluogo non ci sono stati ulteriori crolli, anche se la situazione delle strutture inagibili è peggiorata. “Sto cercando di mettermi in contatto con la Regione per chiedere di far rimanere sulla costa le famiglie ospitate a Porto Potenza, che dovrebbero rientrare domenica: qui non abbiamo palazzetti, nè palestre, dove le mettiamo se dovessero arrivare nuove scosse?”. Un interrogativo che rischia di riproporsi visto che l’arrivo delle casette prefabbricate non è previsto prima dell’estate. “Siamo in attesa di 14 abitazioni, ma i tempi sembrano sempre più lunghi – dice Cecoli – Mi chiedo perché la Regione non cerchi di accelerare i tempi invece di affrontare un impegno economico oneroso per mantenere chi è sulla costa che, nel corso dei mesi, diventerà sempre più alto visto che andiamo verso le tariffe dell’alta stagione”. Diversa è la situazione degli allevatori: “Sul settore agricolo c’è una confusione incredibile – spiega il sindaco di Monte Cavallo – Nei giorni scorsi dalla Regione ci hanno detto che la ricostruzione delle stalle è a carico dei proprietari che poi sarebbero stati rimborsati, questa mattina le cose sembrate cambiate di nuovo. Se avessero lasciato più potere ai sindaci, alcune situazioni le avremmo già risolte, come accaduto nel 1997 invece così siamo in continua attesa” conclude Cecoli.
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Sentite tutte
Un segmento che sta subendo una Apocalisse
Ma santa miseria ci sono casette a colfiorito inabitate oramai, e altre anche in emilia xè non prendere quelle invece di dare un nuovo appalto sprecare soldi e tempo…..
Esasperazione… non ci sono altre parole…